venerdì 18 marzo 2011

I did it.


Ce l'ho fatta.
La reclusione è servita. Il non vivere più ha funzionato.
Ho passato procedura penale.

E dire che la giornata non era iniziata proprio nel migliore dei modi.

Sveglia ore 5. Io non sapevo neanche che esistessero le 5 di mattina.
Colazione modello zombie, fin qui tutto bene.
Mi lavo, mi vesto, rompo un orecchino. Un ottimo inizio.
Non so come, ma arrivo in stazione. Treno in ritardo. Molto bene.
Grazie al cielo non ho perso la coincidenza, sennò sarebbero cadute delle teste.
Stavo finalmente per arrivare a destinazione, treno incredibilmente in orario, "Figata, riesco ad arrivare giusta giusta per prendere l'autobus!". E invece no. Il treno si è fermato a 20 metri dalla stazione ed è rimasto fermo 5 minuti. Non sia mai che un treno delle FS arrivi in orario.
Sono saltata giù al volo, corri corri corri, e vrooooomm! l'autobus mi è partito sotto al naso. Quanti ottimi presagi.
Così ho deciso di andare a piedi, perchè ero troppo agitata per aspettare un altro autobus per 20 minuti.
Cammina cammina cammina, mancava solo che piovesse, per fortuna (almeno quello) non è successo.
Stavo per arrivare e "Aiuto ho un calo di zuccheri", anche perchè se fai colazione alle 5, alle 9 hai fame di nuovo, soprattutto se hai fatto 25 minuti di camminata veloce. Quindi broches con la nutella, la (seconda) colazione dei campioni. Non sono svenuta, primo buon segno della giornata.

Il resto ve lo risparmio, la puttana (la mia prof.) aveva una giornata buona (e una borsa di Fendi meravigliosa - doppiamente puttana) e io finalmente ho avuto un po' di fortuna, a dispetto di tutti i presagi. Tra l'altro ad un certo punto in aula è entrato un gatto, si è seduto su una sedia e si è messo ad ascoltare. Cose strane.

Fatto sta che dopo troppo tempo passato a dannarmi l'anima, dopo sangue, sudore e lacrime, ce l'ho fatta.
Adesso posso bruciare tutto.

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