martedì 28 febbraio 2012

Stiletto Academy, baby

Era dal 1915 che non andavo a Milano.
Ho deciso di tornarci nel week end più delirante possibile. Fashion week più Milan-Juve più carnevale più forse un capodanno di un qualche sconosciuto paese sudamericano. La follia totale.
Ma c'era il sole, faceva caldo ed io avevo le mie nuove scarpe da inaugurare.

Quindi, andiamo subito al sodo. Domenica pomeriggio, Stiletto Academy.
Arrivare alla location è stato un filino impegnativo. Un filino, eh. La sera prima io, la Snob e Poupette ci accorgiamo che è tipo altrove. Ancora Milano, ma in culo al mondo. Dove sto io, se si parla di quelle distanze, si cambia non solo città, ma anche provincia. Quindi bisognava capire come arrivarci. "Andiamoci col tram". Tempo previsto: 111 minuti, ventordici cambi, ad un certo punto avremmo dovuto anche vendere il nostro corpo, temo. No, non ci siamo. Allora metro + tram + taxi. Spendiamo un milione di euro. Poi, l'illuminazione: è prevista una navetta dalla stazione Certosa. Cerchiamo di arrivare lì, poi sarà tutto in discesa. Ecco, magari non proprio in discesa. Del tipo che siamo rimaste tre quarti d'ora ad aspettare in un posto poco raccomandabile - davanti al ristorante Lo scoglio dei Fratelli Romei (diventati nel frattempo i fratelli Abdul, probabilmente) -, in fervida attesa di una navetta che non arrivava e cercando di convincere Poupette a mostrare la coscia per fermare una macchina a caso.
Ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Siamo arrivate. La Snob l'abbiamo persa subito, perché in qualità di Discepola doveva fare cose, vedere ggente, mettersi la sua maglietta personalizzata.
Io ho iniziato a guardarmi intorno ed era tutto un "Oddio, ma allora sei tu! Sei una persona vera!" "Ma anche tu sei vera! Ohmmioddio!" e via dicendo. Poi, rullo di tamburi e folla in delirio quando è entrata la Zit. Altra mezz'ora almeno a fare le galline nella hall e a iniziare a sentire le prime fitte ai piedi.
Poi siamo entrate in una grande sala e tutto ha avuto inizio.

Spora e Dania, organizzatrici dell'evento, ci hanno spiegato cosa sarebbe successo. Entrambe in tutù e tacchi assurdi.


 Così noi ci siamo sparse e alcune hanno iniziato a farsi acconciare i capelli dai parrucchieri, altre a farsi misurare il rank del tacco. Ecco, 'sta storia del rank mi ha deluso. Nel senso che io ero così orgogliosa di aver comprato le mie prime scarpe tacco 12, pensavo sarebbero state valutate con un punteggio alto, invece solo 7,13. E perché? Perché il rank teneva conto non solo dell'altezza del tacco, ma anche della larghezza, del plateau e del numero di piede. Ovviamente tutto ciò è sensato. Se hai un tacco 12, ma il 35, il piede è molto più inclinato del mio che è un fettone 39. Però ci sono rimasta un po' male lo stesso.
Ci siamo trasferite in una sala conferenze dove ci sono stati svelati la storia e i segreti del tacco. Ma soprattutto ci hanno spiegato come bisogna camminare per non sembrare un tirannosauro sui trampoli. Come bisogna fare per camminare sulla ghiaia, come correre se serve, come raccogliere le cose che ci cadono senza sembrare una con la grazia di un camionista sbronzo. Avrei dovuto prendere appunti.


Spora poi, ad un certo punto, si è messa a correre tranquilla su questi tacchi allucinanti; roba che se ci provo io mi devono operare d'urgenza a ginocchia e caviglie.
Siamo tornate al salone principale, ed è stato il mio turno di farmi i capelli. Tutte avevano queste pettinature complicatissime e/o fighissime. Io mi sono seduta e la tipa mi fa: "Beh, ma stai bene con i capelli dritti" sì, ok, ma tu devi farmi lo stesso qualcosa ciccia, son qua apposta. "Ok, allora ti creo un po' di movimento sul davanti, ci penso io". Va bene. Cosa mi ha fatto? Due (2) boccoli, uno a destra, uno a sinistra. Fine. Il resto è rimasto com'era. La solita sfigata.


 Momento di panico: "C'è una che ha le scarpe della Ferragni". Spora: "Ditemi subito dov'è che la caccio. La butto fuori."
Gran finale con la sfilata in cui abbiamo cercato di mettere in pratica i suggerimenti che ci avevano dato. Si notavano diversi esemplari di donna: quelle che si vergognavano tantissimo (io, Poupette, Silvia), quelle che hanno direttamente lasciato perdere, quelle tremendamente esibizioniste, quelle che avevano davvero un talento naturale per la camminata sui tacchi (non io).
Consegna dei premi (maledizione a me che non mi sono vestita anni '50), ringraziamenti, applausi, "sì, bravi tutti, ma adesso basta, mi rimetto le mie ballerine che sto morendo".

Morale della favola? Ho deciso che mi metterò i tacchi più spesso. E chi se ne frega se divento un gigante. Anzi, meglio. Me l'ha detto la Spora che posso.
E, ricordatevi:

"I tacchi mettono il culo là dove deve stare: su un piedistallo."
(Veronica Webb)

giovedì 23 febbraio 2012

Cose a caso #8

Questa settimana farò cose, vedrò gente.
Intanto sono andata ad un concerto (gratuito) potenzialmente imbarazzante, ma che mi è anche piaciuto (shh, non ditelo in giro).
E' finito il carnevale, l'ultimo giorno ho mangiato fritto fino a quasi morire, ho bevuto una sangria da litro, ho visto gente vestita da Pacman e i suoi fantasmini.
Ho imparato a fare le frittelle. Anzi, ho guardato come si fa. E sono rimasta affascinata dall'ingrediente segreto, la spuma d'oro. Non so cosa sia. Non so bene a cosa serva. Ma ci va. Vorrei anche darvi la ricetta, ma Madre mette tutti gli ingredienti a occhio, quindi ciccia. Questo significa che io non sarò MAI capace di fare le frittelle di carnevale. Io ho bisogno di quantità certe e precise, sennò ciao.
Comunque il processo è questo:




 Capito tutto, vero?

Questa settimana prenderò treni. Molti treni. La noia. Il fastidio. Finirò in stazioni poco raccomandabili da sola di notte. Che gioia.
Domani andrò ad una conferenza. Sembrerò quasi una persona seria. In realtà temo che mi annoierò molto e/o non troverò l'aula dove la fanno.
Poi il week end, che sembra promettente. Forse, e dico FORSE, imparerò a camminare con le mie scarpe nuove.
Speriamo bene.

domenica 19 febbraio 2012

Il gusto proibito

... di comprare scarpe solo per il gusto di farlo. Scarpe che non ti servono, che non sai se metterai mai, di un'altezza improponibile.

Sì, oggi ho comprato delle scarpe. Hanno un tacco (per me) folle. Nel senso che con quelle addosso potrei passare per il gigante delle montagne. Per la regina dei watussi. Per una giraffa. Di solito mi faccio problemi e lascio perdere, perchè 1.75 più 12 fa... oddio, meglio non pensarci. Ma stavolta me ne sono fregata.

Ora devo solo imparare a camminarci.
Stiletto Academy, pensaci tu.



mercoledì 15 febbraio 2012

VIP

E niente, ieri sera ho fatto la vip.
Mi sono messa il mio bel vestitino da simil-sera che non avevo mai indossato, il rossetto rosso e la mia amata stola e ho messo a frutto gli insegnamenti del film che ha segnato la mia infanzia e che ha dato tanto a tutte noi. Pretty Woman. No, cosa andate a pensare! Gli insegnamenti SULLE POSATE! Perché se te ne trovi una decina sul tavolo rimani un po' basita. E poi i coltelli da pesce mi lasciano sempre un po' perplessa, non li so gestire. Comunque si parte dall'esterno, ricordatelo, non si sa mai.


Ho visto pure un mini spettacolo di burlesque, ho ammirato la maestria della tipa che si stava esibendo nel far girare velocissime le nappine che aveva sui capezzoli. Ma io so far girare velocissimo l'hula hop. Magari la prossima volta io e lei facciamo una gara.
Ho visto gente sputtanarsi mille euro in cinque minuti e mi è venuto mal di stomaco.
Sono salita e scesa da una barca con i tacchi senza volare in acqua.
Quindi sono soddisfatta.
Toh, beccatevi anche il momento fashion blogger, questo era il mio vestito:


Foto degna del miglior fotografo, me ne rendo conto.
In realtà il vestito non mi convinceva del tutto, ma questo avevo.
E comunque mi sono divertita.
Anche se era S. Valentino e io continuo ad essere assolutamente e completamente single.

domenica 12 febbraio 2012

Valentine's trash

E così, anche quest'anno ci stanno scartavetrando le palle con S. Valentino.
Non ho un'opinione chiara su questa "festa". Passo da momenti di odio profondo quando trasmettono in tv la pubblicità dei Baci (che trovo bellissima. Sì, sono una persona banale) a indifferenza totale. Non so neanche se l'ho mai festeggiato S. Valentino. Ah, forse una volta, in terza liceo. Il mio lui del momento mi ha regalato un pupazzino di pelouches.
Ma parliamo di cose serie.
Intimissimi uomo ci propone una collezione apposita per questa ricorrenza.
E neanche stavolta ci delude.
Inizialmente credevo che fossero rimasti sul sobrio.
Ma mi sbagliavo. Oh, se mi sbagliavo!


Cominciamo con qualcosa di tranquillo. Non mi ero neanche accorta che erano manette quelle sul pacco, ho pensato "Oh, che carini i cuoricini", ma va bene dai, poteva andare peggio.











Ma andiamo avanti.
Niente di speciale, direte voi.
Eh eh, siete in errore.
Questi suonano.
Non so come. Non credo di volerlo sapere.
Ma suonano.


Questi boxer quasi mi piacciono. Sono carini, coccolosi.
Innocui, direi.
Ma l'altro giorno su twitter mi è stato fatto notare un particolare inquietante...











HANNO LA CODA.
Aiuto.




E per finire... il boxer torero. 
Con il piccolo drappo rosso che si solleva all'occorrenza.
L'ho anche visto dal vivo, ma ho rimosso dalla mia mente cosa c'è sotto.












Il retro è altrettanto sobrio:












E quindi, anche questa volta le scimmie urlatrici che si occupano del design dei boxer di Intimissimi hanno fatto il loro sobrio lavoro. Si sono quasi superate, direi.
Ma se continuano a fare 'sta roba, vuol dire che c'è qualcuno che la compra.
Vogliamo finirla, per favore?
Grazie.

venerdì 10 febbraio 2012

La solita fortunella

Vi ricordate che vi avevo parlato di Assistente Figo?
Vi ricordate che vi avevo detto che avrei dovuto chiamarlo e andare a ricevimento?
Ecco, il ricevimento era ieri. Prendi il treno. Fatti due ore di viaggio. Arriva all'aula nel gelo. Stavano facendo un esame. Perché lui, in tutta la sua simpatia, non mi aveva dato un orario preciso, nè un posto preciso. Mi aveva scritto di andare a parlare con lui dopo l'esame. Io sono arrivata lì e c'erano il prof. (quello che mi ha sbolognato) e altri 6-7 assistenti. Io non so che cavolo di faccia abbia Assistente Figo. O meglio, ho visto una foto su facebook, ma vatti a fidare. Quindi sono andata dal prof. e gli ho chiesto se per favore mi poteva indicare il dottor Ciccio Pasticcio. "Ah, guardi, oggi non c'è, NON E' VENUTO". La morte. L'ho vissuto come momento buono per iniziare a bestemmiare.
Allora l'ho chiamato. E lui non solo non si è scusato per non essersi degnato di avvertirmi che non veniva, ma era anche un po' seccato. Mi ha detto che leggerà quello che gli ho mandato, ma assolutamente non prima di lunedì, perché ha l'influenza. Se la tira anche. Quindi, probabilmente, è figo davvero.
Da ora in poi, però, per me non sarà più Assistente Figo, ma sempre e solo Assistente Stronzo Figlio di Puttana.

Poi, vuoi non svegliarti con una faccia gonfia che sembra che abbia in bocca un mandarino intero?
Invece è una maledetta afta. Che si è infettata. Fa male. E non riesco a parlare e non riesco a mangiare.
Quindi, via con una bella scatola di amoxicillina.
In effetti una botta di antibiotico mi mancava.

Però adesso basta, eh.

martedì 7 febbraio 2012

Idratanti e drammi

E' successo che mi serviva un idratante viso perché, purtroppo, le mie scorte di campioncini Clarins sono finite da un pezzo, anche la crema Clarins che avevo comprato sull'onda dell'euforia causata dai campioncini è andata, ho fatto fuori anche tutte le cremine trovate nelle Glossy Box, quindi mi sono trovata in piena emergenza. Sono riuscita a rimandare rubando dalle riserve cremifere di Madre, ma mi è stato intimato di andare a comprarne una di mia.
Il fatto è che io sono in crisi quando si tratta di idratanti per il viso. Per anni è stato il dermatologo a dirmi cosa comprare, io andavo in farmacia con la ricetta e fine. Stupendo.
Adesso dal dermatologo non ci vado più, quindi devo decidere io. La Noiah. Il Fastidio.
Così ho avuto l'idea malsana di farmi consigliare da una commessa della profumeria. Io odio farmi consigliare dalle commesse. Anche perché, di solito, ne so più io di loro.
La commessa, che da ora in poi chiameremo amichevolmente La Troia, ha iniziato a mostrarmi una crema di Dior da un trilione di euro "Ma c'è dentro un siero che wow, e poi sembri più giovane di centordici anni, è antietà bla bla bla". Amica, senti. Io ho 28 anni e tutti dicono che ne dimostro qualcuno in meno. Sai dove te lo puoi ficcare il tuo siero antietà? E poi, vorrei spendere un po' meno, a dire il vero. "Ah, allora ho questa di Clarins che bla bla". Guarda, io sono cintura nera di Clarins, questa per me NON VA BENE. Hai capito? "Ok, allora questa. La uso anch'io, mi ci trovo beniiisssimo, è leggera e bla bla bla", mi stordisce di chiacchiere e io la compro. Spendendo troppo, per i miei standard.
La crema era questa:

 E mi ha fregato perché sulla confezione è tutto scritto in inglese, quindi l'ho letta bene solo quando sono arrivata a casa. "Dopo un mese che la usi dimostrerai 10,4 anni in meno". Bene, sarò pronta per l'asilo! "Luminosità già da subito". Vabè, male non farà.
Me la metto dopo essermi struccata. E qui si consuma il dramma. Aveva i brillantini. Aveva i maledetti brillantini! Sembravo Edward Cullen quando si espone al sole.
Quindi, non solo quella Troia della commessa di Douglas mi ha venduto una crema per pelli mature che costava tanto, ma mi ha venduto una crema per pelli mature CON I BRILLANTINI. Ma io ti spezzo le gambe. E va bene, potete farne quante ne volete di creme viso con i brillantini, ma allora, porca vacca, mi dici che ci sono prima di vendermela! Alcune amiche di twitter hanno condiviso il dramma con me, e per questo le ringrazio. Hanno rotto virtualmente le gambe alla Troia con me.
Poi, oltre tutto, per tirare fuori il tubetto avevo rotto la scatola. Perché c'era l'antifurto incollato in modo criminale. Quindi le mie speranze che si riprendessero indietro la crema erano quasi nulle.
Ma, per fortuna, questa storia ha un epilogo felice. E' partita la spedizione punitiva e la crema è stata cambiata. Ho come il sospetto che non fosse la prima volta che portavano indetro questa crema per la storia del brillantini. Che, ok, a dire il vero non sono così sfacciati, ma ci sono. E comunque, per accettare di cambiare una crema che era stata usata e con la scatola rotta, forse si son resi conto di averla fatta grossa. E mi hanno anche dato una sporta di campioncini.
Alla fine ho preso una crema Lancome che era scontata. Staremo a vedere com'è.
Comunque, giustizia è stata fatta.
Da ora in poi voglio essere chiamata Tulipano Nero.

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