domenica 26 agosto 2012

Avvisi ai naviganti

Avrei voluto scrivere un post su Barcellona e sui giorni che ho trascorso lì, sulla mia opinione riguardo gli italiani in vacanza (una pessima opinione), e su tante altre cose. Però questa è stata una brutta settimana nella mia famiglia. Una pessima settimana. E ci sono state tante cose da fare. Per fortuna ora il peggio sembra passato, quindi io lunedì parto.
Sì, parto di nuovo.
Per Maiorca.
È il mio regalo di laurea da parte della mia amica Pazza. Che non per niente è chiamata Pazza. E che viene con me, ovviamente.
Pregando il cielo che vada tutto liscio. E che l'alloggio esista. E che io sia in grado di parcheggiare la macchina a noleggio. E che non facciamo esplodere la stanza con i nostri disordini sommati. E che non si svenga dal caldo.

In ogni caso, ho un'altra cosa da dirvi. Anzi, da segnalarvi.
È nato un movimento. Un gruppo di sostegno. Una cosa figa. Si chiama #fighedomani. Per capire bene cosa sia, leggete qui e qui. E qui. Scriverò seriamente in merito, ma adesso non posso. Mi aspetta una settimana in Spagna in cui temo mi sfonderò di paella e sangria. Ma tornerò convinta e lanciata. Lo sono già. Farò cyclette. Forse andró perfino a correre con Fratello. Mangerò bene.
E sarò #figadomani.

Se volete esserlo anche voi, seguiteci!

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the Queen, @stazzitta
@lazitellaacida

@theghiottona
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lunedì 20 agosto 2012

Mission impossible: il bagaglio a mano

Sono tornata. Da qualche giorno ormai. Sono stata a Barcellona. Ormai conosco la città, era la mia terza volta lì.
Ma prima di dirvi com'è andato il viaggio, vi parleró di una cosa molto seria. Vi parlerò del fatto che sono stata via sei giorni portando solo il bagaglio a mano. E non ho neanche usato tutto!

Allora, partiamo dal presupposto che io ho un po' barato, perché andavo a stare da una mia amica che mi ha prestato un po' di cose. Però penso che ce l'avrei fatta lo stesso.

Qual è stato il mio trucco? Contare. Contare le magliette e le gonne e i pantaloni. Di solito io mi faccio prendere la mano e porto via duecento magliette e settecento vestitini. Stavolta non si poteva fare. Quindi, sto via sei giorni? Sei canottiere, tanto fa caldo. Uscirò sei sere? Altrettanti top.
Poi ho portato un vestitino nero che però non ho nemmeno usato e le parti sotto di colori basici. Nero, beige, jeans. A parte la mia gonna di pizzo giallo di Zara. Ma non potevo lasciarla a casa, capite. È troppo bella.


Due paia di sandali (uno indossato al momento della partenza, l'altro in valigia), niente tacchi perché sapevo che non mi sarebbero serviti, un golfino che non si sa mai. Infradito da mare, due costumi e beauty case col minimo indispensabile. Fondamentale lo shampoo solido di Lush, si può mettere nel bagaglio a mano e pesa pochissimo.


Dopo che avevo deciso le cose indispensabili da portare ho visto che mi avanzava spazio (!), così ho deciso di infilare nel mio trolley anche un paio di magliette bianche e un'altra cosa fondamentale, ossia la mia blusa dorata di Marni @ h&m. E alla fine l'ho anche messa.


Totale: sette chili e mezzo. Ne avrei potuti portare dieci. E questo, per me, voleva dire solo una cosa: SHOPPING!
E quindi, si è fatto shopping. E si è speso pochissimo. Perché, dovete sapere che a Barcellona non fanno solo i saldi, ma fanno anche i saldi sui saldi. Un'istigazione a delinquere insomma.
È andata così:


E, se ve lo state chiedendo, sì, solo io posso tornare da Barcellona con una maglietta con scritto "Paris is always a good idea".
Quindi il bottino consta di due magliette color cipria, una canottiera con le borchie che Madre deve ancora vedere e per la quale verrò insultata, un paio di short beige, un vestito nero con dei ricami, un paio di sandali color cuoio. E ho speso davvero pochissimo. E con pochissimo, intendo proprio pochissimo.





E mi sono provata questo, ma non l'ho comprato e ora mi sto mangiando le mani. Però, effettivamente, quando l'avrei messo?


Ultima cosa, la tazza di Starbucks per la mia collezione.


Totale: dieci chili esatti. Ma solo perché la tazza pesa una tonnellata, altrimenti avrei avanzato peso.

Quindi, se ce l'ho fatta io, non temete, ce la farete anche voi.
Se dovete andare a Barcellona solo col bagaglio a mano, io vi consiglio di partire con Vueling e non con Ryanair. La differenza di prezzo é minima, e potete portarvi trolley più borsa (la mia era piuttosto grande e c'era dentro di tutto: libro, giornale, fotocamera, iPad, ecc.).

Il prossimo step per me sarà quello di partire col bagaglio a mano d'inverno. Ma, per il momento, non credo di essere ancora pronta.
Un passetto alla volta.

mercoledì 8 agosto 2012

In partenza

Alla fine ce l'ho fatta.
Sto partendo con il solo bagaglio a mano. Si può fare. Ecco, magari si può fare se si ha un'amica all'arrivo che ti presterà tutto. Ma forse si può fare anche lo stesso.



Ecco qua, 7 chili e mezzo e ho anche avanzato spazio. Posso comprare roba! Ci starà! Sono la regina del bagaglio a mano.

Tra un'ora parto. Intanto giro per l'aeroporto, cosa che adoro fare.
Non sono bellissimi gli aeroporti?

Nei prossimi giorni forse ci sentiremo, forse no.
Intanto vi dico adios, amigos!



lunedì 6 agosto 2012

Rimini Rimini

E anche quest'anno il mio compleanno has come and passed (il 31 luglio per essere precisi), piuttosto in sordina tra l'altro. Quindi è come se non ci fosse stato. Quindi ho ancora ventott... Ventisett... VENTICINQUE anni. Non ventinove. Ventinove è un numero che non esiste nella mia vita. Sono sicura.
In ogni caso, questa è stata la mia anguria di compleanno. I love anguria.



Ho passato la giornata del mio compleanno come ogni ragazza sogna di passarla.
In treno.
Con quaranta gradi.
La morte.
Dovevo andare a Rimini per fare un corso di web marketing.
Corso che, di per sé, è stato pure interessante.
Ma anche ciò che gli ha fatto da contorno è stato... beh, diciamo interessante.

A partire dall'albergo. Un buco orrendo con la moquette consunta per terra, mobili degli anni '70 e un box doccia in cui entravo a stento. Ma non posso dare la colpa a nessuno, l'alloggio me lo sono scelto io, e non era neanche quello che costava meno! Per non parlare dei commenti palesemente fasulli su trip advisor, dove diverse persone lo definiscono "eccellente". Forse sono fan di Giggggi D'Alessio. Sì perché, la mattina, in sala colazione, ti propinavano Radio Italia Tv, forse per offrire un ulteriore tocco di italianità ai numerosi russi presenti in hotel. Numerosi. Beh, diciamo che di italiana c'ero solo io. E venivo osservata con disapprovazione da russe magrissime mentre ingurgitavo qualsiasi cosa al buffet della colazione. Stronze.

I soggetti che ho trovato al corso ve li raccomando, primo fra tutti un ciccione osceno vecchio e sudato, col fiatone anche da seduto, credevo proprio che non sarebbe arrivato alla fine dei tre giorni. Poi imprenditori che se la tiravano abbastanza ma che poi non sapevano neanche come funziona facebook. Prima fra tutte una che aveva pure una gamba rotta e che ci ha sfiancato vantandosi del suo lavoro e del fatto che tutti i suoi parenti sono super manager di super aziende. La noiah.
Comunque, grazie al cielo c'erano anche giovini, con cui (stranamente, data la mia nota asocialità) ho fatto amicizia e con cui ho parlato male di tutti gli altri. Uno di loro però era un tipo un po' strano. La seconda sera abbiamo cenato insieme e lui ad un certo punto fa: "Beh, io vado." E dove vai? "in spiaggia, a suonare" A suonare?? "Sì, musica techno, con l'ipad." Mah. Gente strana. Disgraziatamente anche quasi mio compaesano.

Comunque, se vogliamo parlare della città di Rimini, il mio parere molto professionale è: bah. Non mi è piaciuta. Mi ha dato l'idea di un posto che è rimasto fermo agli anni '70. Il lungomare almeno.
Il centro non mi è sembrato male, ma io ci sono andata di sera alle 20 ed era tutto chiuso. Molta delusione. Io credevo che, essendo città di mare, tenessero aperto tutto fino a tardi. Invece ciccia. I negozi, i locali, sono aperti solo vicino alla spiaggia.
Così la seconda sera, dato che il viale sul mare l'avevo già visto e il centro era deserto, mi son detta "Beh, io vado a Riccione". E ho preso un autobus un po' a caso, senza sapere dove sarei dovuta scendere e senza avere idea di come raggiungere il famoso viale Ceccarini. E qui devo dire grazie a Chiara e Rubina che mi hanno dato info via twitter, sennò ciao, sarei ancora là che giro per la riviera romagnola.
Alla fine ce l'ho fatta. Ho trovato il viale, ho trovato Radio Deejay che trasmette la sera da lì, ho trovato i bei negozi, ho trovato il 2012. E per pochi minuti ho anche rischiato di vedere Rocco Siffredi. Ma son dovuta tornare indietro. Peccato.
Quindi Riccione promossa. Non andrei a farci una vacanza neanche morta, ma sempre meglio di Rimini. Decisamente meglio.

Comunque sono riuscita a sopravvivere alle centordici ore di corso e a tornare a casa dopo quasi 5 ore di treno in allegria.
E mercoledì parto per una vacanza vera, anche se ormai è la terza volta che vado a Barcellona. Ma domani devo fare la valigia. Le parole "SOLO BAGAGLIO A MANO" aleggiano sulla mia testa da giorni.
Ce la farà la nostra eroina? Ne dubito. Moriró.
Dai, basta portare solo le cose essenziali.
Tipo la mia gonna gialla di pizzo.
E la blusa dorata di Marni at H&M.

Ok, preparo i soldi per imbarcare il trolley.

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