domenica 30 gennaio 2011

Sunday music

Mentre mi sto accasciando sul libro di procedura penale, ho pensato di autodedicarmi una canzone che ieri mi ha proposto il mio iPod. Penso che mi conosca. E che abbia capito la situazione.

In questa notte di venerdì
perché non dormi perché sei qui
perché non parti per un week-end
che ti riporti dentro di te

Cosa ti manca cosa non hai
cos'è che insegui se non lo sai
se la tua corsa finisse qui
forse sarebbe meglio cosi

Ma se afferri un'idea
che ti apre una via
e la tieni con te o ne segui la scia
risalendo vedrai quanti cadono giù
e per loro tu poi fare di più 

(...)

Si può dare di più perché é dentro di noi
si può dare di più senza essere eroi
come fare non so non lo sai neanche tu
ma di certo si può...dare di più

E visto che ci siamo, darò spazio a quella che è stata una grande fonte di ispirazione per me in questi anni... colei che mi ha formato musicalmente, in special modo con questa canzone:


Grazie Cristina. Ti devo molto.

giovedì 27 gennaio 2011

E' giunto il momento...

Non si sa mai che a qualcuno interessi...

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Seguitemi, seguitemi, seguitemi!
(libera interpretazione di "Telefonate, telefonate, telefonate!" by Patrizia Rossetti)

mercoledì 26 gennaio 2011

Una splendida giornata

Buongiorno, sono il tuo telefono, ho deciso che da oggi non suonerò più.
Buongiorno, sono la tua unghia del pollice sinistro, ho deciso che oggi mi romperò, anche se sono corta.
Buongiorno, sono la tua amica con cui dovevi uscire stasera, ma ho la nonna che sta male, il fratello da badare, ospiti a cena, un piede in cancrena (cit.).
Buongiorno, sono il tuo stomaco, oggi ho deciso di fare qualche saltello in allegria, così ci divertiamo insieme a correre in bagno ogni 2 minuti.
Buongiorno, sono il libro di procedura penale e, no, non me ne frega una mazza che tu stia male, mi devi imparare a memoria.
Buongiorno, sono la tosse, sì, quella tosse che ha deciso di non passare neanche dopo antibiotico e aerosol compulsivo.
Buongiorno, sono la tua pseudo-amica, ti ho mandato una cartolina da Dubai per farti vedere quanto sono figa io che ho un lavoro e posso fare 26 viaggi all'anno.
Buongiorno, sono la tua testa, ti ricordo che sono 3 giorni che non esci di casa.

Beh, buongiorno un cazzo.

martedì 25 gennaio 2011

Sette cose su di me...

... che pochi sanno.

Sono stata coinvolta in questo giochino che gira per la blogsfera da Sascha. Grazie! Quindi ecco qui:

1 - da piccola volevo fare la cantante, ma lo volevo proprio (e un po' lo vorrei anche adesso);
2 - adoro le pentole antiaderenti. Soprattutto mi piace cuocere le uova nelle pentole nuove, anche se poi non mi entusiasma mangiarle;
3 - quando ascolto la radio, riconosco le canzoni dalle prime note. Per questo motivo qualcuno mi chiama Uomo Gatto (un trashissimo campione della fortunatamente defunta trasmissione Sarabanda);
4 - devo sempre indossare prima la scarpa destra;
5 - a sette anni, dopo che mi ero tagliata i capelli in maniera abbastanza radicale, per un periodo i miei compagni di classe mi hanno chiamato Acciuga. Non ho mai capito perchè.
6 - ho una cicatrice abbastanza grande sul ginocchio, regalo del chirurgo che mi ha operato per ricucire il legamento crociato anteriore rotto giocando a pallavolo quando avevo 17 anni;
7 - mi piace Hello Kitty. Lo so, non ho più l'età ed è una cosa di cui vergognarsi, ma è più forte di me!

Ora a mia volta "taggo" dei blog:

Penne, parole, pensieri e pastelli
Little snob thing
Nena and the chocolate factory
Vipers Club
Ma ti sei vista?

Alcuni di questi blog non hanno certo bisogno di me per essere conosciuti, ma io sono nuova dell'ambiente, non ne seguo molti! spero di fare delle belle scoperte in futuro...

sabato 22 gennaio 2011

Paura e delirio da Zara

Io odio i saldi.
Non li sopporto proprio. So di andare in controtendenza rispetto alla gente normale, ma mi creano più irritazione che altro.
I motivi sono diversi:

1 - la gente impazzisce. Ho visto persone fare code di ore al gelo per entrare nell'outlet di Burberry. Ho visto ragazze strapparsi i capelli per l'ultimo 39 di un paio di sandali blu elettrico. Ho visto macchine parcheggiate dentro alle rotonde. Ho visto LA PROTEZIONE CIVILE intervenire per evitare il caos totale.

2 - i negozi sono un casino. La verità è che io non ho la pazienza di tuffarmi nella montagna di magliettine/jeans/maglioni e cercare quello che piace a me. Anche perchè di solito delle cose decenti è rimasta solo la taglia 36. E a me non entra neanche in un braccio la taglia 36.
Io sono una disordinata cronica, ma nei negozi voglio vedere ordine. Sennò mi passa la voglia di comprare... ma probabilmente il mio è un disturbo psichico.

3 - nei negozi non c'è più niente fino a marzo. Lo so che adesso da Zara, H&M e compagnia bella i nuovi arrivi ci sono sempre, ma dove abito io questi negozi non esistono, a meno che non mi decida a fare dai 35 ai 60 minuti di macchina. Evviva la genuina provincia italiana. Quindi vuoto pneumatico per un paio di mesi.

4 - (il punto più importante) io ai saldi non trovo mai niente. Anche se vado per negozi armata di santa pazienza e con tutta la convinzione del mondo, non c'è mai NIENTE per me. Saranno anni che non faccio un affarone alle svendite. Ricordo di un paio di sneakers Dior ribassate del 70% strappate di mano ad una tipa che stava cincischiando indecisa sul da farsi. Che soddisfazione... Ma era il 2003.

Anche oggi è stata una delusione.
Il problema è che ogni volta credo che andrà diversamente, che troverò la borsa dei miei sogni a metà prezzo o il maglione della mia vita a 20 euro. Invece no.

Le uniche cose che ho comprato oggi sono stati dei pennellini per l'ombretto. E non erano in saldo.

giovedì 20 gennaio 2011

Storia di un anno: 2010

Di solito sotto capodanno mi capita di fare un bilancio dell'anno trascorso, o quanto meno di ripensare a cosa ho combinato e a che danni ho fatto. Quest'anno no. Niente. Nada. E mi sono chiesta il motivo. E' andato così dannatamente male? Scopriamolo.

Premessa: io non sono una di quelle persone che si ricordano tutto. O meglio, mi ricordo le cose inutili, tipo come ero vestita il primo giorno della mia terza media (felpa nera dell'Hard Rock Cafè di Copenaghen, camicia bianca, jeans neri) e il primo giorno di liceo (maglione azzurro di ciniglia (sì, andava la ciniglia), camicia azzurra, jeans blu) oppure tutte le canzoni della Sirenetta e i nomi dei sette nani (Mammolo, Pisolo, Cucciolo, Eolo, Brontolo, Dotto, Gongolo).
Ma di solito scrivo per ricordarmi le cose. Scrivo liste, appunti, biglietti, file word, per quasi tre anni ho scritto un blog, per molto tempo anche un diario. Però è un po' che non scrivo.
All'inizio del 2010 ho provato a riprendere, mi sono comprata un'agenda, ma ho scritto fino a marzo, poi ho smesso. Non capisco il motivo, non c'è un motivo vero. Adesso ci riprovo. Quindi... eccoci.

Cos'ho fatto nel 2010?
Qualche esame, di questo sono sicura. Ah, bei tempi quelli in cui ancora davo esami.
Un paio di concorsi pubblici. Non si sa mai che riesca a passare... ovviamente NO, non sono riuscita ad entrare nel magico mondo della pubblica amministrazione. E chissà se lo volevo davvero.
Ho cambiato colore alla mia camera. E chi mi conosce lo sa che non è stato un passo da poco.
Ho detto addio al mio canarino... povero Giovanni, ci manchi, nonostante tutte le volte che ho minacciato di ucciderti io stessa perchè facevi troppo casino.
Mi sono tagliata i capelli. Ma non il mio solito taglio "Mmm, sì, un paio di centimetri giusto per togliere le doppie punte... no, meno... ho detto meno!", ma IL taglio, cosa che non avevo avuto il coraggio di fare da... beh, non avevo mai avuto il coraggio di fare.
Sono stata a Barcellona a trovare una mia amica che abita lì e ho deciso che non riuscirei mai a viverci. A Barcellona, non con la mia amica. Ho anche capito che in Spagna la gente si veste tendenzialmente male.
Ho passato uno dei peggiori compleanni della mia vita. Forse il peggiore in assoluto.
Stavo per trascorrere un anno intero senza prendere antibiotici. Ovviamente non ci sono riuscita.
Ho trovato una nuova squadra di pallavolo. Ormai però si saranno anche dimenticati di me, dato che tra una cosa e l'altra non ci vado da 2 mesi.
Sono tornata a casa dopo 3 anni vissuti in un'altra città. E' stata dura. E' ancora dura. Per fortuna che c'è Charles (il mio nuovo canarino). E i siti di telefilm in streaming.
Sono entrata nel meraviglioso mondo delle promoter. "Scusi signorina, questa Coca Cola è nostrana? perchè io lo so che quella che fanno in Spagna e in Francia non è buona". Poi, quando lavoravo per i decoder del digitale terrestre, la presa scart è diventata presa start, starter, smart, sdar, scarter, stam, scarmer. Che meraviglia lavorare a contatto col pubblico. Non ti annoi mai.
Ho guardato molti telefilm. E con molti intendo MOLTI.
Ho scoperto il fenomeno delle fashion blogger che mi lascia francamente allibita. Dove cavolo lo trovano il tempo ste ragazzine di farsi fotografare TUTTI I GIORNI in posti diversi con vestiti diversi? E poi... che senso ha?
Ho litigato parecchio, ma non con tante persone. Sempre le stesse a dire il vero. E questo mi ha stremato.
Sono andata a un numero imprecisato di sagre, ma non per mia volontà. Poi ci si domanda perchè non metto quasi mai i tacchi.

Qualcosina l'ho fatta, ma mi pare di aver combinato ben poco.
Ho voglia di fare cose. Ho voglia di concludere quelle lasciate a metà. Ho voglia di spazzare via questa pigrizia patologica che mi assale da quando sono nata.

Forza 2011, sorprendimi.
O forse sono io a dover sorprendere te.

mercoledì 19 gennaio 2011

Ma perchè?

Forse hanno indetto la festa del cattivo gusto al Tg5 e io non lo sapevo... perchè l'altro ieri ho acceso la tv e ho visto questo:
 
Ora, io sono l'ultima a poter dire qualcosa sul colore rosa, però QUESTO... assomiglia al vestito che avevo addosso per la mia cresima, stesso identico colore, ed era una vergogna già nel 1996. Non so cosa aveva in mente la povera Costanza quando ha indossato sta roba.


Ieri è andata un filino meglio, ma senza esagerare:
Devo dire la verità, non mi può piacere perchè tendenzialmente non mi piace il verde, in particolare il verde marcio... poi sta mantellina... mah.

E oggi il gran finale:
Mia nonna ne ha una uguale. Il beige poi si vede che le dona.
Mi viene da chiedermi... ma il tizio che veste la Parodi non può darle una mano?

Altrimenti potrebbe sempre aiutarla lei:
Una fescion aicon.

martedì 18 gennaio 2011

Odi et amo

Mi piacciono le melanzane, non sopporto i crauti. 
Adoro il rosa, mi fa schifo l'arancione.
Odio lavare il pentolino del latte, ma mi piace scaldare il latte col pentolino. 
Ho una certa fissazione con un numero indefinito di telefilm, odio chi mi racconta cosa succede prima che io veda.
Non posso vedere le calze color carne, i gambaletti, le unghie ricostruite con disegni e brillantini, i ciabattoni crocs.
Amo Starbucks, viaggiare, le borse, l'impressionismo, leggere libri lunghissimi in pochissimo tempo, guardare i programmi di cucina (tranne quelli in cui c'è Simone Rugiati).
Vorrei tanto tanto TANTO andare a New York; non me ne potrebbe fregare di meno di andare in Lapponia (è questa l'ultima idea del mio ragazzo)(sì, la Lapponia. Chi cavolo vuole andare in Lapponia in Febbraio??).
Mi piace lo spritz, mi fa schifo la birra.
Venero gran parte dei cartoni animati anni '80, soprattutto Mila e Shiro. Però odio Lamù. Sarà perchè lei ha delle tette enormi e io decisamente no. 
Ma principalmente odio e amo me stessa. E di solito è più odio che amore. Ma ci stiamo lavorando.

The pink room

Una stanza rosa. 
Ciò che era la mia camera prima del makeover a cui l'ho sottoposta circa un anno fa (makeover? come extreme makeover... ok, guardo troppa tv).
Ciò che è stata per... n anni della mia vita (meglio non pensare a quanti sennò mi viene l'ansia).
Quella in cui sono dovuta tornare dopo aver assaporato la libertà per relativamente poco tempo.
Un porto nella tempesta (come sono originale, eh?).
Quella che adesso è diventata uno spazio virtuale di... boh, autoanalisi, pensieri in libertà, vaneggio selvaggio e chissà cos'altro.
Vedremo come va.
Sono Laura.
E questo è il mio blog.

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