martedì 30 ottobre 2012

Verde... forse.

L'altro giorno ho aperto il mio mobiletto del bagno e mi sono resa conto di una cosa. La moda dei cosmetici green ha contagiato anche me. Quelli senza robaccia dentro. Io. Cose dell'altro mondo.
A me, che non è mai importato più di tanto quello che mi schiaffavo in faccia o sui capelli.
Ho anche iniziato a seguire canali youtube di pazze complete che si fanno i cosmetici in casa. Ecco, quello magari no.

Comunque, tutto ha avuto inizio con Lush. E lo so che non è davvero ecobio, ma non stiamo qui a fare le puriste. Lush per me è stata la svolta. (Ultima scoperta, la maschera fresca Settimo cielo, provatela, fatevi del bene). Ma magari a tutti i prodotti di questa marca che ho provato dedicherò un post apposito. O forse anche due. O un'enciclopedia a fascicoli che uscirà in edicola ogni settimana.


Dopo Lush è stato l'olio di argan
Andavo in piscina (ora non più, shame on me), capelli disastrati dal cloro, cosa faccio, cosa non faccio? Chiedo in giro, guardo sull'internét, poi l'illuminazione: impacchi di olio di argan puro. Fatalità lo trovo su una bancarella ad una fiera. E funziona. 
L'impacco è da fare sulle lunghezze inumidite e da tenere su il più possibile. Poi shampoo normale.
Ecco, l'unico problemino è dato dal fatto che non ha un odore eccezionale. Ma si sopravvive, giuroh.


Sempre in tema capelli, ho scoperto il balsamo I Provenzali al karitè. Quello dovrebbe essere eco bio. (O si scrive ecobio tutto attaccato? boh.)
Sarà l'olio di argan, saranno i ventisei shampoo Lush diversi che uso abitualmente, sarà il balsamo, fatto sta che non ho mai avuto capelli così belli da quando ero bambina.

Ah, dimenticavo, una volta ho anche provato a fare una maschera per i capelli da sola!
Un disastro.
Tipo con lo yogurt e il miele e forse qualcos'altro.
Una brutta storia.


Sempre vagando per la rete son venuta a sapere che il Labello è il male. Perché conterrebbe della robaccia, tipo dei derivati del petrolio. Io sono sempre stata drogata di Labello. Ma, per non saper né leggere né scrivere, ho pensato fosse meglio provare qualcos'altro. E sono incappata nella linea Vivi Verde della Coop. Ho preso il burrocacao e anche il gel detergente per il viso. Costano poco. E io li trovo davvero validi, anche se all'inizio ero perplessa. Tutta salute, considerato anche quanto pagavo prima il detergente viso Clarins! 


Poi ho sentito parlare di marche misteriose come Bjobj o Lavera. Dicono siano ottime. Io non sono ancora arrivata ad ordinare roba su internet. Ma non si può mai dire.
A dire il vero mi sembra che sia diventata un po' una moda quella dei cosmetici naturali. Addirittura L'Oreal sta facendo una linea verde. 


Sì, comunque, bella la natura, siamo tutti amici, bravi tutti, però io continuo ad usare il mio fondotinta Nude di Dior e lo amo come se fosse un figlio. Siamo qui per essere incoerenti, cosa credete.

lunedì 22 ottobre 2012

A good day

Oggi è stata una buona giornata.
Anche se è lunedì.
Mi sono alzata e ho controllato i barattoli di marmellata mele e cannella che ho fatto ieri sera, e son riuscita a fare il sottovuoto. E la marmellata è una bomba. Ne farò ancora. Ci hanno regalato una tonnellata di mele.
Sono andata verso Padova per lavoro e faceva caldo.
Visto che era ormai ora di pranzo, sono andata a mangiare all'Ikea, cosa che non avevo mai fatto. Polpettine, i love you. E anche salsa di frutti rossi e purè, i love you.
Poi, visto che ero lì, ho fatto anche un giro per il negozio.
E avrei voluto comprare delle tazze rosa, delle pentole antiaderenti, delle cornici, degli stampini per i biscotti.
Invece ho comprato un'orchidea per la mia mamma.
E un portapenne fuxia per me.
E sono tornata a casa guidando col sole e ho messo su il cd dei Backstreet Boys e ho cantato fortissimo, ed è stato il 1997 per qualche minuto.
(Sì, i Backstreet Boys. Non siete più mie amiche, vero? Uno dei miei talenti è fare tutte le voci di All I have to give. Invidiose, eh?).
Ora vado a lavarmi i capelli con il mio nuovo shampoo alla cannella. Poi saprò un po' di Natale.

Vorrei che ci fossero più giorni così.

martedì 16 ottobre 2012

Inutilità e shopping

Ecco, parliamo di cose più leggere.
Anzi, parliamo proprio di cose inutili. Tipo di me che sono tornata a fare shopping sabato con il mio primo stipendio.
E del fatto che sono stata molto giudiziosa.
Ha aiutato anche il fatto che da Zara non ci fosse NIENTE. Neanche una felpa con la tigre (che comunque non avrei comprato). Neanche un colletto con le perline (che invece vorrei fortissimamente).
Comunque, ho preso questa da H&M:


Sono molto soddisfatta.
Di solito trovo solo robetta da H&M. Invece questa giacca è bellissima e rifinita anche molto bene. E non costa neanche tanto.

Poi avevo uno sconto di Sephora da usare.
E sono stata BRAVISSIMA. Niente smalti. Niente Naked 2 che mi ha tentato tantissimo.
Solo l'acqua micellare e questo:



Io mi sono fidata di voi eh, se non funziona mi altero.
Per chi non lo sa, è un solvente per unghie. Si infila dentro il dito, si gira e voilà, lo smalto viene via.
Mi auguro che duri abbastanza, visto che non è economicissimo.
Non vedo l'ora di provarlo, ma non voglio togliermi lo smalto perché è ancora perfetto. I drammi della vita.

Ultima cosa.
Ho visto una borsa.
È da maggio 2011 che non mi compro una borsa.
Da quando ho preso lei.
Però sarebbe ora che ne prendessi un'altra, no?
E perché non questa?


Dovrei comprarla, vero? VERO?
Attendo consigli.

giovedì 11 ottobre 2012

Sono ancora qui.
Mi sento come se mi fosse passato sopra uno schiacciasassi, ma ci sono ancora.
Non so bene cosa fare, non so cosa dire.
La mia nonna non c'è più.
Vederlo scritto fa paura.
In un mese e mezzo si è spenta. Lei, che non era mai stata in ospedale, neanche per partorire.
Lei che stava bene. Lei che alla mia laurea ha voluto farsi tutta la strada fino al bar del rinfresco a piedi, con quaranta gradi.

Io forse non mi sono ancora resa conto.
Mi sembra assurdo.

E penso.
Penso a quando mi ha insegnato a lavorare a maglia e all'uncinetto. A quando andavo da lei da piccola e mi faceva mangiare le patatine col ketchup per merenda. Alle fettine di mela che mi dava mentre eravamo sedute sulla scala esterna di casa sua. Alle caramelle che aveva sempre in borsa e che mi portava sempre quando stavo male. Ai peperoni che le piacevano tanto e che metteva dappertutto, anche dove non dovevano starci. Alle melanzane al funghetto, a me non verranno mai come le faceva lei. Alla felicità vera che mi dimostrava quando andavo a trovarla. Al fatto che io sono colei che l'ha fatta diventare nonna e che per sette anni sono stata la sua unica nipote. Al rosario di Lourdes che guardava sempre in tv. A quando, da piccola, mi lasciava togliere tutti i cuscini dal suo divano così ci potevo giocare. Ai pisellini del suo orto che io mangiavo crudi. Ai maglioni che mi faceva con le sue mani. A come chiamava i ghiaccioli "stick". A come non si sia lamentata mai.

Nonna, ti voglio bene.

venerdì 5 ottobre 2012

Ancora torte

No, non sto cercando di diventare una food blogger. Più che altro potrei essere una pastrocchio-blogger.
Fatto sta che la settimana scorsa è stato il compleanno di Fratello.
Io dovevo fare la torta e ho sfrangiato le palle a tutti su twitter perché volevo fare una cheesecake, ma non ci avevo neanche mai provato.
Dopo un'indagine che mi ha permesso di arrivare alla conclusione che non era poi così difficile fare una cheesecake, mi sono buttata nell'impresa.
Ho seguito questa ricetta trovata nel sito del Philadelphia.
C'è da dire, però, che io non ho usato il Philadelphia vero, perché nel supermercato dove sono andata avevano solo le confezioni piccole e a me ne serviva tipo mezzo chilo. (Che poi, non vi sembra troppo mezzo chilo di Philadelphia?).
Non ci ho messo la panna acida, la ricetta forse non era delle migliori e non so neanche perché l'ho scelta.
Fatto sta che la torta è venuta così:


Esteticamente una schifezza.
Forse sono stata punita da Kaori perché non ho usato il formaggio spalmabile originale.
Ma ho risolto in qualche modo.
Ci ho schiaffato sopra della roba e buttato intorno della panna montata e siamo stati tutti felici.


E poi, comunque, era brutta ma buonissima. E rosa, perché dentro ci avevo messo del colorante, ma shh, non ditelo a nessuno.

Comunque, una torta sola era troppo poco, perché alla festa di mio fratello gli invitati erano una ventina.
Quindi faccio un'altra torta.
Un'altra cheesecake NO, non ho voglia.
Allora ho sfogliato il libro dell'Oca Benny (sì, ho il libro, l'ha comprato Madre, GIUROH) e mi sono imbattuta in una torta panna e nutella. Bene, abbiamo un vincitore.
Pochissimo sforzo massimo risultato.
Pure troppo risultato, dato che 'sti ventenni stronzetti hanno apprezzato di più la torta alla nutella che la sudatissima cheesecake. Li odio fortissimo.
Fatto sta che gli ingredienti erano questi:

Per la base:
g 160 di farina
g 150 di zucchero
3 uova
200 ml di latte
3 cucchiai di Nutella
1 bustina di lievito

Per la farcitura:
250 ml di panna
Nutella finché si muore

Svolgimento:
Mischiare tutti gli ingredienti insieme grosso modo nell'ordine che più vi aggrada. Io come sempre lascio per ultima la farina col lievito nella speranza che faccia lievitare di più la torta. Ecco, no.
L'impasto era troppo liquido.
Potrei dare la colpa a me stessa, avrei forse dovuto mettere altra farina nel composto, ma preferisco inveire contro Benedetta e le sue dosi messe a caso.
Ti odio Benny.
Sono recidiva, perché continuo a seguire le tue ricette, ma ti odio lo stesso. Anche perché stavolta non hai neanche scritto a che temperatura andava messo il forno. Son dovuta andare a sentimento.
Quindi è venuta fuori più un sottiletta tra che una torta. Ma in mezzo era più alta. Una collina quindi, dai.

Alla fine di tutto bisognava tagliare la torta a metà e farcirla con la nutella e la panna. Io la panna l'ho presa spray, tra l'altro. Forse è stata una cazzata. Boh.
Comunque avevo anche comprato questo:


L'accessorio necessario ad ogni casalinga che si rispetti. Che sarebbe dovuto servire a tagliare la torta e fare gli strati. Ecco, no. Con me non ha funzionato. Ma forse era la torta ad essere difettosa.

Comunque, alla fine è venuta fuori così:



Una porcheria.
Ma è piaciuta un casino.
Me l'hanno finita, 'sti stronzi. E della cheesecake ne è rimasta mezza.
Beh, meglio, così me la sono mangiata io.
Ignoranti.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...