martedì 25 dicembre 2012

Merry Christmas (#titolioriginali)

Sono arrivata in montagna dopo due giorni devastanti passati a cucinare chili di radicchio, antipasti di forme sospette e soprattutto a fare questo:




È un panettone. E l'ho decorato io. Da sola.

Oggi pranzo in famiglia con mia cugina di sette anni che continuava a chiamarmi Laurina Grassina (stronzissima, io NON SONO GRASSA), ma, a parte questo, tutto bene.

Ora io ceno perché ho fame di nuovo, poi collasserò finalmente a letto.
In ogni caso, buon Natale!

lunedì 17 dicembre 2012

Foto a caso

Tutte a fare fotopost, adesso allora ne faccio uno anch'io. Oh là. E ci sarà anche il gran finale.

Ma iniziamo.


Una vetrina a Cortina, ovviamente in mio onore.



Continuo a comprare cose estremamente utili. Tipo questi stampi ad espulsione per esercitare la mia nuova fiorente attività di cake designer.



La marmellata di cachi appena fatta. Ormai mi sono data anche alla produzione di marmellate. Per ora la migliore è quella mele e cannella. Quella di cachi prevedeva l'aggiunta di liquore, però FORSE ho esagerato, quando apro il vasetto rischio di cadere a terra ubriaca.



Ho fatto altri macarons. ROSA. Molto rosa. Sono molto fiera di me.




Compro solo cose adatte alla mia età.

E, rullo di tamburi, torna a bomba la rubrica "Cattivo gusto da Intimissimi".
Questa volta non ho potuto fare finta di niente.


Capite? Hanno attaccato LÌ un alberello che SI ILLUMINA E CAMBIA COLORE.
Chapeau.
Peggio di così non possono proprio fare. Quindi io mi inchino a tale idiozia.
Magari vibra anche.
No, non voglio neanche pensarci.

mercoledì 12 dicembre 2012

Amavo Julian Ross

Era forse il 1988, io guardavo i cartoni animati tranquilla, mi piaceva Holly e Benji anche se parlava di calcio e mi avevano detto che il calcio non era da femmine. (Avrebbero dovuto vedermi, quindici anni dopo, allo stadio). Comunque, un bel giorno mi sono resa conto di una cosa. Avevo trovato il mio primo amore. Lui era Julian Ross.
Chi era Julian Ross??


Lui era il più figo di tutti, il capitano della Mambo, con quella maglietta gialla brillante e con i suoi problemi cardiaci. Sì, perché lui era un campionissimo, ma poteva giocare solo dieci minuti a partita. Altrimenti il suo cuore faceva crack. E lo faceva davvero. Ricordo quelle scene strazianti di lui per terra sul campo mentre pioveva (pioveva SEMPRE quando lui stava male) con una mano al petto e un fermo immagine del cuore che si spezzava. Povero Julian, quanto stavo in pena per te!



Poi è stato il turno di Shiro Takiki. Ah, Shiro, per te ho cominciato a giocare a pallavolo. Non ho mai capito se fosse davvero innamorato di Mila (poi, neanche un limone in duemilasettecento puntate?).



E Terence. Quello stronzo di Terence di Candy Candy. Lo so, lo so, alcune di voi preferiscono Anthony, ma volete mettere? Era una pippa. E poi muore anche.



Non voglio neanche parlare di Johnny, è quasi magia Johnny. Povero piccolo, sempre preso per il culo da quel troione di Sabrina. Stronza. E gli toccava stare con Tinetta. E che nome è Tinetta?



Poi, lo shock. Il cartone Prendi il mondo e vai. Mi piaceva tanto, TANTO, Kim, il gemello di Tom, quello che giocava a baseball, quello bravissimo bellissimo intelligentissimo. E lui muore per salvare un bambino. MUORE. Che dramma. Che disgrazia. Che dolore. Non mi sono mai ripresa.



Come potete capire, non stavo tanto bene neanche da piccola.
Forse sono l'unica malata che si innamorava dei cartoni animati.
Mandatemi da uno psichiatra.

venerdì 7 dicembre 2012

Regali senza senso

Tutti a fare liste di regali da fare e da ricevere... Forse la farò anch'io, chi può dirlo. Quella dei regali PER ME, ovviamente. Per gli altri non ho idee. Zero assoluto. Vuoto pneumatico.
Ma qui si vuole parlare d'altro.
Si vuole parlare di regali senza senso.
Non necessariamente brutti, sono quei doni che quando li apri sei talmente stupefatto che non riesci neanche a fare la faccia falsa da "Ohoo, è proprio quello che volevo".

Il primo regalo senza senso che ricordo me l'hanno fatto i miei.
Avrò avuto cinque anni, forse sei.
Io non ho mai avuto particolare propensione per la musica, nè desiderio di suonare, magari cantare sì (per questo il Cantatu con le cassettine è stato un regalo azzeccato), ma suonare mai. Tanto meno a cinque anni. E, paf, loro mi hanno regalato una pianola. Una roba enorme, pesantissima, quando la accendevi buttava fuori aria (?) e faceva rumore ancora prima di iniziare a schiacciare i tasti. Niente basi preregistrate, in fondo era il 1988, non esageriamo con la tecnologia.

Ho preso questa immagine da Google, ma è proprio lei!
Poi c'era mia zia. Che ogni anno, OGNI MALEDETTO ANNO, mi regalava un puzzle. Di un milione di pezzi. E a me non sono mai piaciuti i puzzle. Mi annoiano. Mi stufo subito. E lei andava avanti imperterrita. "Ecco, il tuo regalo, vedrai quanto ti piacerà". Sì, proprio tantissimo.


Pochi anni fa, quando avevo ancora uno straccio di moroso, lui mi ha lasciato basita.
Mi ha regalato un cestone per i panni sporchi di stoffa arancione. A parte il fatto che io ODIO l'arancione di un odio viscerale da sempre. Ma per Natale mi regali un cestone per i panni? Ero talmente stupefatta che non riuscivo a spiccicare parola. Capite perché è finita.

Ecco, così, però ARANCIONE

E' giunto poi il turno di Padre. Che un anno si è sognato di regalarmi una cravatta della Juve. Ok, io sono tifosa e tutto, ma una cravatta? Ma perché? Cosa me ne faccio?
Questa è nuova, la mia è a righe. Un classico che non muore mai.

E potrei andare avanti con la lista, ma ve la risparmio.
Ma, per capire, i regali senza senso li ricevo solo io?
Sono curiosa.
Chissà se ne riceverò anche quest'anno.
Attendo fiduciosa.

lunedì 3 dicembre 2012

Contraddizioni

Venerdì sono andata al controllo numero uno dalla dietologa.
Pare che sia stata brava, ho perso un po' di più di un chilo e mezzo, guadagnato massa magra, migliorato l'idratazione e diminuito la ritenzione idrica. Io speravo di aver perso di più, ma pace.
E comunque io ho la dietologa più assurda del mondo. Le ho detto: "Sto cercando di fare più movimento, mi rendo conto che non è sufficiente" e lei "Ma no, ma va', NON È NECESSARIO". Boh. Stranezze.

Sabato, invece, in nome della coerenza che la settimana scorsa mi ha fatto fare i macarons mentre sono a dieta, sono andata ad un corso di cake design.
Tralasciando il fatto che l'insegnante era un incrocio tra Mussolini ed Hitler, è stato piuttosto figo.
Tralasciamo anche il fatto che partecipava al corso anche una delle stronze più stronze che facevano acquagym con me l'anno scorso. Mi guarda e mi fa con un sorriso ebete: "Ci siamo viste da qualche parte? Per lavoro, vero?" "No, bottana, facevamo acquagym insieme l'anno scorso" "Ah, acquagym. Ma anche quest'anno, giusto?" "No, VACCA, non vengo più in piscina da SEI MESI. Stronza.". Che nervi. Continua a scuotere la tua chioma bionda. E tagliati i capelli che hai cinquant'anni, non venti. Fine del momento acidità.

Torniamo al corso.
Abbiamo decorato una torta finta e un mini panettone.
È stato bellissimo.
E io, IO, ho prodotto questo:


Non mi pare ancora possibile.
Sono la regina della pasta di zucchero.
Progetto già di investire tutti i miei averi in pasta colorata e stampini a forma di farfalla e stellina.


Ecco, preparare una torta e poi decorarla è un casino. Ci vuole tipo una settimana. Ma prima o poi lo farò.
Magari prima proverò con i cupcake.

Buddy, vai a nasconderti.

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