martedì 31 marzo 2015

Di stampa 3D e gioielli

Giovedì scorso mi sono finta giovane e ho partecipato ad un seminario all'università Ca' Foscari riguardante la stampa 3D e l'artigianato digitale.
La giornata è cominciata nel migliore dei modi, ossia con pioggia scrosciante, vento e dissennatori che passavano per caso, l'ideale per andare a Venezia insomma. Poi pioveva in treno. Non scherzo. Un bel rivolo che scendeva dal tetto. Grazie FS.
Dopo varie peripezie sono arrivata alla sede del seminario, l'Aula Magna di San Giobbe, dove sono stata assalita da un'orda assassina di O Bag. Mi hanno accerchiato, avevo molta paura.
E insomma, c'erano gli studenti, così giovini ed innocenti, e c'ero io, vestita per non sembrare un'anziana.
Mi sono mimetizzata bene. O almeno credo.
Se non fosse che c'è stato un imprevisto.
Avevano indetto un concorso con in palio dei libri riguardanti il made in Italy, un drone e degli oggetti in ceramica (tra l'altro avevo anche sbagliato a capire il materiale). Ho pensato "Bah, oggetti in ceramica, cosa saranno mai, delle statuine di Capodimonte?".
Mio fratello (che era lì con me) va matto per i droni (a quanto pare tutti gli esseri umani di sesso maschile vanno pazzi per i droni. "Ma cosa te ne fai? Vola e basta." "TU NON CAPISCI") e mi ha praticamente obbligato a partecipare. "Dai, Laura, vinciamo il drone, vinciamo il drone!" Mah.
Durante la pausa pranzo mi sono avvicinata al tavolo con i premi e ho scoperto che gli oggettini in palio come secondo premio erano in porcellana ed erano fighissimi. Sono andata subito a cercare il negozio on line della tipa che li produce perché ne volevo assolutamente uno.

Per partecipare al concorso bisognava completare la frase "Sono un maker perché..." e twittarla. Io ho giocato sporco. Ho tirato in ballo il Coniglio Incazzoso e, signori, HO VINTO. Il Coniglio Incazzoso non tradisce mai.

(A proposito, se ne volete uno scrivetemi a laura@theoldpinkroom.com)
Insomma, la giuria mi ha scelto e ho vinto. Non il drone - ma come mi dispiace - ma QUESTA MERAVIGLIA:
La ragazza che produce queste cosine si chiama Biancamaria Marchioro (il marchio invece è Blancharme) e ci ha spiegato come funziona il processo di produzione.
Lei in pratica produce la figura che le interessa con la stampante 3D, poi crea un calco in gesso modellato sul prototipo stampato e nel calco immette ad alta pressione quella che, una volta cotta e smaltata, diventerà porcellana.
Io ho visto i ciondoli e gli anelli a forma di testa di cagnolino, di cervello e di coniglio. Sono bellissimi.
E anche molto fragili temo, ma cercherò di stare attenta.
Poi, un coniglio mi ha fatto vincere un coniglio, tutto ciò è fantastico.
Se volete vedere le altre sue creazioni, cercate Blancharme su Instagram e qui potete trovare la sua pagina facebook. Credo abbia anche un negozietto su Etsy.

Che dire? Viva i seminari, viva la stampa 3D, abbasso i droni.

domenica 29 marzo 2015

Approved by Coniglio Incazzoso #9

Io ed il Coniglio Incazzoso arriviamo tardi, lo sappiamo.
Però stiamo recuperando in fretta.
Questa settimana il Coniglio Incazzoso approva House of Cards.
Con un ritardo di soli due anni e mezzo, sono completamente ed assolutamente nel tunnel.
Sono arrivata alla fine della seconda serie e se mi spoilerate qualcosa poi ci pensa Frank, anzi, Francis, a voi. E saranno dolori.
La storia la conosceranno anche i sassi credo, comunque tratta di un politico statunitense senza scrupoli che fa di tutto (e quando dico di tutto, intendo proprio di tutto) per raggiungere il suo scopo. Cioè avere il potere.
Frank Underwood (interpretato da un fenomenale Kevin Spacey) è cattivo, è stronzo, è bugiardo. Bisognerebbe odiarlo. E invece mi son trovata a fare sempre il tifo per lui.
Il Coniglio Incazzoso ovviamente si ispira a lui per il suo piano di conquista del mondo. Si è anche comprato un vogatore.
Poi c'è lei, Claire Underwood, la moglie di Frank. Anche lei glaciale, altezzosa, stronza vera. Però vorrei lo stesso essere lei. O meglio, saper camminare sui tacchi a spillo come lei, avere quel fisico, quel guardaroba, quel taglio di capelli e soprattutto quelle borse.
L'attrice che la interpreta è Robin Wright, che per me sarà sempre e comunque Robin Wright Penn. Tra l'altro, ho scoperto che è sempre lei ad interpretare Jenny in Forrest Gump e sono rimasta sconvolta.
Se siete delle volpi come me e il Coniglio Incazzoso e non l'avete ancora vista, recuperate questa serie. Sono solo 13 puntate a stagione, ci si mette troppo poco a guardarle tutte. Credo che nessun'altro telefilm mi abbia lasciato a bocca aperta così spesso come questo. Certe cose proprio non te le aspetti.
Quindi, il Coniglio Incazzoso ha detto sì.

giovedì 26 marzo 2015

Sì, viaggiare - Pensieri sparsi

Parliamo di viaggi.
Io ne parlerei sempre.
Partirei sempre.
Per ovunque.

Come vi ho detto, un paio di mesi fa ho prenotato il volo. Anzi, i voli per Il Viaggio.
Non è una sensazione bellissima prenotare un volo per una vacanza?
Pensare che farai la valigia, che vedrai un posto in cui non sei mai stato, che farai tante foto...
Ah, non vedo l'ora.

Io, se non prendo almeno un aereo all'anno sto male.
Fosse per me, andrei via ogni week end.
Peccato per quel piccolo dettaglio dei soldi che ad un certo punto finiscono. PECCATISSIMO.
Come avevo scritto in un post di un secolo fa, ho girato gran parte dell'Europa. Adesso quindi punto in alto.

Il mio viaggio da sogno è di una banalità imbarazzante e tra (faccio finta di non sapere i giorni esatti che mancano) un po' spunterò questa destinazione dalla mia lista.
Andrò New York. Dai, era un po' che non lo dicevo.
Ma non è che fatto questo viaggio poi mi darò pace eh.

Mi piacerebbe andare in Messico.
E in Giappone.
A Dubai.
A Cuba.
In Cambogia.
In Russia.
In altri duecento milioni di posti.

Però ci sono luoghi che mi attirano davvero poco e non me lo spiego.
Tipo l'Australia.
Conosco tante persone che la amano, che dicono che è meravigliosa. Non so, io non mi sento attratta da quei posti.
Non riesco a capirne il motivo.
Poi, ovvio, se mi regalassero un viaggio in Australia non direi "Mmm, no, che schifo", però...
È come quelle persone che ti stanno antipatiche a pelle.
Anche la California.
Il sogno di molti.
Mio fratello c'è stato, è tornato a casa entusiasta.
Io non so se ci andrei.

Non capisco proprio il motivo per cui certi posti non mi attirano senza che ci sia un motivo.

Capita anche a voi?
Sono matta?

martedì 24 marzo 2015

Paura e delirio da Maisons du Monde

Sabato mi sono autoinflitta una grande tortura.
Sono andata da Maisons du Monde con la consapevolezza che non avrei potuto comprare praticamente niente. L'idiozia insomma.
È stata una prova di coraggio. Ha forgiato il mio carattere. Ora sono una vera guerriera. Ora posso uccidere il nemico a mani nude. O magari aiutata da una forchettina con un cupcake attaccato al manico CHE PERÒ NON HO COMPRATO.
Mentre girovagavo nel negozio (in cui c'era una temperatura degna della foresta equatoriale o del mio ex appartamento a Ferrara in agosto) mi sono sorte spontanee delle domande.
Perché non posso possedere un mappamondo nero e oro?
Se avessi una di quelle scritte giganti "SMILE" sorriderei di più o la prenderei ad accettate il secondo giorno che me la ritrovo davanti?
Chi è così imbecille da credere alla frase scritta su questa tazza?
Ma soprattutto: esisterà un cimitero per tutti gli oggetti con i triangolini che ora tutti vogliono ma che nel giro di sei mesi avranno ampiamente scartavetrato i cosiddetti? Perché io sono preoccupata. Tutti lanciati con questo stile nordico/anni '60 (che io non gradisco particolarmente), ma quando passerà di moda cosa succederà? Buttate tutto nell'umido? Cambiate casa come ha fatto Sweetasacandy quando è passato di moda lo shabby chic? (se non sapete chi è Sweetasacandy, meglio per voi) Quei poveri triangolini, santoddio, VOGLIAMO PENSARE AI TRIANGOLINI?
TRIANGOLINI OVUNQUE!

TOH, guarda, c'è Bambi in salotto.
 Bene, ora che mi sono sfogata possiamo parlare di quello che mi sarei voluta comprare e invece ciccia.
N. 1 divano grigio, n. 2 mappamondi neri e oro di cui sopra (perché uno non è sufficiente), n. 1 teiera colorata, n. 4 tovagliette da colazione di colore nero con scritte varie, n. 45 tazze di colore e foggia vari, n. 1 timbro per biscotti, n. 67 cuscini vari soprattutti quelli con le fantasie a zig zag di cui non ricordo mai il nome, tovaglie e tende varie.

E invece non ho comprato niente.
Dov'è il mio premio?

domenica 22 marzo 2015

Approved by Coniglio Incazzoso #8

Questa settimana il Coniglio Incazzoso approva lei, la sola e unica Lemon Meringue Pie.

L'ho fatta ieri per l'anniversario dei miei, è una bomba.
La ricetta non ve la scrivo perché me l'ha passata la Mic e la potete trovare qui. La sua ovviamente viene molto meglio della mia, ma bisogna essere consapevoli dei propri limiti. E io non la ritengo esattamente una torta per impediti, ma probabilmente il problema è la mia incapacità.
 Farla è stata un'agonia, nonostante fosse il mio secondo tentativo. Intanto ho scoperto che non so fare la pastafrolla. Anche se alla fin fine era pure buona, il mio impasto non aveva proprio per niente la faccia da pastafrolla.
Poi la fecola. Ne avevo 30 grammi, no aspetta sono 22, MA NE SERVONO 50 PORCA VACCA, provo lo stesso, no aspetta che sennò faccio un casino, papà vammi a comprare la fecola.
Ho messo gli ingredienti per fare la crema in un pentolino antiaderente che ha pensato bene di iniziare a perdere i pezzi.
E il sac-a-poche che non collaborava.
Il forno che era già caldo e che quindi mi ha quasi fatto bruciare le meringhe.
Un parto.
Com'erano belli i miei ciuffetti di meringa prima di quasi bruciarli
Ma alla fine ce l'ho fatta.
Era meglio di quelle che hanno fatto quegli incapaci di Bake Off.
E il Coniglio Incazzoso dice che è buonissima.
Quindi bene così.

giovedì 19 marzo 2015

Di vestiti a primavera

Allora, la storia è questa: sto cercando di evitare i negozi di vestiti il più possibile, per due motivi. Il primo è che voglio risparmiare perché fra tre mesi farò un (per me) super viaggio che comporterà molte spese e molto shopping. Il secondo è che sono ingrassata e ho paura di provarmi le cose. Quindi prendo due piccioni con una fava.

Però. Però.
Ci sono comunque cose che vorrei comprarmi.
E che ho comprato.
Vorrei innanzitutto annunciarvi (perché so che vi interessa tantissimo) che ho trovato ed acquistato la famosa felpa azzurra di Max & co. C'è da Diffusione Tessile, se a qualcuno interessa. Sul sito purtroppo sono finite le taglie. Ma provate a controllare, magari riassortiscono. Se qualcuno poi mi sa spiegare il mistero per cui per vendere la roba a metà prezzo devono cambiare l'etichetta, mi illumini per favore.
Poi, le gonne a ruota. Full skirt? Boh, non so bene come si chiamano.
Ne ho una, di H&M, pagata pochissimo e che mi sta benissimo.
Ne vorrei altre 765, ma non ne trovo. Forse è meglio così.
Anzi, avevo visto questa in un blog, costa solo 600 e rotti euro, un affarone.
Foto di atlantic-pacific.blogspot.com
Poi, sinceramente, questa piega anni '70 che sta prendendo la moda non la apprezzo molto. Anzi, per niente.

E questi pantaloni largoni che chiamano culottes, ma, seriamente, stanno bene a qualcuno?
Gli zainetti. Non riesco a farmeli piacere. C'è qualcosa di sbagliato in me? Di sicuro.

Le slip on tipo Vans. Non mi ci vedo assolutamente. Non fanno per me. Non sarò mai una ragazza-Pinterest.
Le saloppette non le voglio quasi neanche nominare.

Quindi, forse, non compro niente anche perché non mi piace niente. Insomma, bene così.

martedì 17 marzo 2015

Grey's Anatomy, morte di una serie

Partiamo dal presupposto che io odio gli spoiler, torturerei con gusto e nel peggiore dei modi chi spoilera, soprattutto quelli che lo fanno sui social, quando ti trovi per caso davanti quello che non volevi proprio sapere. Io sono riuscita a farmi spoilerare anche il finale di Harry Potter. Ho una sfiga che non ha confini da questo punto di vista. Stavo pagando il parcheggio dopo una giornata al mare, l'ultimo libro di HP era uscito tipo il giorno prima e non ancora in italiano. L'amico parcheggiatore stava ascoltando una malefica stazione radiofonica che ha pensato bene di spiegare per filo e per segno cosa succedeva nel finale. E io non ho potuto correre via urlando PERCHÈ STAVO ASPETTANDO CHE IL PARCHEGGIATORE PIÙ LENTO DELL'UNIVERSO MI DESSE IL RESTO. E poi le lacrime. Vabbè dai, non ho pianto, ma quasi.
Detto ciò, oggi vi voglio parlare dell'ultimo episodio andato in onda negli Stati Uniti di Grey's Anatomy. Il titolo è I Feel the Earth Move, è il numero 11x15. Se non l'avete visto, se non volete sapere cosa succede, se state per guardarlo, SMETTETE DI LEGGERE ORA. Perché io parlerò di quello che succede in quell'episodio. Ora metterò una bella foto. Poi ci saranno degli SPOILER, chiaro?

***INIZIO SPOILER***

Bene, state continuando a leggere, ora è una responsabilità vostra.

Dicevamo, Grey's Anatomy. Il buco nero infinito in cui è piombata quella serie che una volta ci faceva piangere con "Pick me, choose me, love me". Che ci ha fatto sdraiare con Izzy Stevens sul pavimento del bagno. Che "IT'S GEORGE, IT'S GEORGE!".
Questo episodio, il numero 15 della undicesima serie, è il peggiore mai girato. Peggio addirittura della puntata musical. Sì, lo so, sono parole forti.

E insomma, c'è il terremoto. (Tra l'altro, un terremoto a Seattle? Ma porca vacca, io ci devo andare tra qualche mese, non fatemi venire l'ansia). Già il fatto che The Disaster di questa serie sia un terremoto fa accendere la spia lampeggiante SOLDI FINITI. Dai, per fare il terremoto basta muovere un po' la telecamera, son capace anche io.
Emergenze di qua, emergenze di là, ad un certo punto IL DRAMMA. Suona il telefono al pronto soccorso. Chi risponderà? CHI CAZZO RISPONDERÀ AL TELEFONO? Alla fine risponde Owen. A chiamare è la bambina Ruby, di 11 anni, che non sa comporre il 911 ma sa trovare il lunghissimo numero dell'ospedale. La madre è caduta durante il terremoto e sta male. Sono in uno chalet. Le chiedono dove si trova questo chalet e LEI NON LO SA. Hai 11 anni e non sai dove sei in vacanza. Molto bene.
Il primo momento di grandissimo pathos arriva quando Owen non sente cosa dice la bambina perché intorno a lui c'è casino. "Ma, GAUDIO, c'è un telefono in quella stanzetta! Oh mio Dio, e ora cosa posso fare? Posso passare lì la telefonata, ma non so se ne sono capace, come farò, OH, come farò?" Schiaccia tasti a caso. Primo piano del telefono. La tensione è al massimo. Owen guarda il telefono e suda. Riuscirà a passare la telefonata all'altro apparecchio che sta a cinque metri da quello che sta usando? Ci riuscirà? LA TENSIONE È INSOPPORTABILE. Un paio di secondi di silenzio. Poi l'altro telefono suona. OWEN, CE L'HAI FATTA! Sei una segretaria modello ora!
Ebbene sì, ci sono cinque minuti di puntata su lui che non sa se riuscirà a passare la telefonata. Shonda, cosa ti sei bevuta?
Comunque il meglio deve ancora venire.
Passa nei pressi del telefono pure Amelia, che ovviamente si ferma e vuole ascoltare. E forse vuole anche un po' strusciarsi su Owen. Dopo un po' pure Richard si accoda perché di sì. Evidentemente non c'era di meglio da fare durante un'emergenza dovuta ad un terremoto.
La mamma della bambina sta malissimo, respira male, anzi no, ha qualcosa di specifico che i medici capiscono benissimo e immediatamente ascoltando il respiro attraverso il telefono messo sul torace della donna (!), quindi la bambina deve tagliare sua madre con un coltello da burro e infilarle una cannuccia dentro al polmone. Facilissimo. Ovviamente ci riesce. MA NON È SUFFICIENTE. Il cuore smette di battere.
Occhio che sta per arrivare il climax.
Le dicono di fare la rianimazione cardiopolmonare alla madre. Così, a caso, senza spiegarle come. Però le danno il ritmo. "Ruby, conosci la canzone Stayin' Alive?" Sì, signori. Richard, Amelia e Owen SI METTONO A CANTARE STAYIN' ALIVE IN CORO IN MEZZO AL CORRIDOIO DI UN PRONTO SOCCORSO IN EMERGENZA TERREMOTO. Sì, quella dei Bee Gees. "AH AH AH AH STAYIN' ALIVE/STAYIN' ALIVE". E la bambina si mette a cantare con loro mentre rianima la madre. Stavo piangendo dal ridere. Il momento più basso di queste undici stagioni. Shonda era strafatta di lsd quando ha scritto questa roba.
Fosse stato per me, la puntata sarebbe potuta finire così. Sipario, bravi tutti. Un Grammy a Owen. Invece l'elisoccorso trova la bambina e la madre, le porta in salvo, la bambina incontra Owen e senza averlo mai visto prima gli salta in braccio e piangono insieme. Boh.
Succedono cose di cui non ci importa, ma io vorrei soffermarmi un attimo sulla relazione Owen-Amelia. Per me è NO. Mi danno proprio fastidio. Sono ridicoli insieme. Mi urtano. Mi pare di sentirli gli autori: "Oh, abbiamo due personaggi che ci avanzano, che facciamo?" "Ma sì, li mettiamo insieme".
Due parole su quella nuova che sostituisce Cristina. Il personaggio più inutile di tutte le serie del mondo. "I don't date." Ma sarai scema. Esci col radiologo inquietante con duemila denti va'.
Lasciamo perdere la parte della puntata su Meredith, non voglio neanche parlarne. DEREK, NON TI DEVI PERMETTERE. Non dirò altro.

Detto questo, smetterò di guardarlo? Ovviamente no. Perché di fondo sono masochista.

domenica 15 marzo 2015

Approved by Coniglio Incazzoso #7

È ora di finirla con questa storia che i bei locali/negozi/ristoranti ci sono solo a Milano. Io, da fiera abitante del nordest, mi ribello. Anzi, io e il Coniglio Incazzoso ci ribelliamo.
E quindi oggi consigliamo ed approviamo tantissimo un posto che si trova a Treviso.
Una sala da tè. Che ha anche un nome geniale, Tanapertè.


L'ho scoperta per caso, girando per la città. È dietro al Duomo.
Si tratta di un posto piccolo, ci stanno circa una ventina di persone (ma avrei detto anche meno), carinissimo e puccioso quanto basta. Senza esagerare.
C'è una grande scelta di tè, tisane ed infusi, da accompagnare con biscotti o dolci artigianali (consigliatissima la torta alle nocciole delle Langhe).
Ci sono perfino i lampadari a forma di teiera.
Quell'aggeggio sulla sinistra serve a scaldare l'acqua. Mi serve.

La torta alle nocciole delle Langhe


È possibile anche comprare i tè e le tisane serviti nel locale, oltre ad una vasta scelta di marmellate fighissime, teiere, infusori, e altre meraviglie. Fanno anche confezioni regalo. Inutile dire che avrei comprato tutto. Inutile dire che mi sto mangiando le mani per non aver almeno preso un etto di "Giardino della Nonna", il mio nuovo infuso preferito al mondo.

Non vedo l'ora di tornarci. Sì, Coniglio Incazzoso, porterò anche te.

Tanapertè - Tea Room
Via Canoniche, 6 
Treviso

giovedì 12 marzo 2015

Pazze pazze chiavi di ricerca

Grande classico di molti blog è il post sulle chiavi di ricerca. Beh, è giunto anche il mio momento.

oldpinkroom felpa max & co.
Ecco, partiamo da questa. Dovete finirla di ricordarmi che io quella felpa non l'ho comprata. Sì, è azzurra, sì, è bellissima. Sì, ci sono le decorazioni. E io piango.

- DOMANDE -

blu notte relax come si chiama la ragazza della televendita?
Ce lo chiediamo un po' tutti.

A Malta ci sono le cose scritte in italiano?
No! Se vuoi le cose scritte in italiano resta in Italia. Facile ed immediato.

dove comprare cuffie per piscina fiorite
Questa è difficile. Prova al mercato.

perché alle youtuber regalano la roba?
EH. Non solo a loro.

soldino del mulino bianco perché non è più in commercio
Vedi Mulino Bianco? VEDI? C'è altra gente che piange la dipartita del Soldino! Amiamo il Soldino! Viva il Soldino! SOLDINO RITORNA PER FAVORE!

- LA VERITÀ È CHE NON GLI PIACI ABBASTANZA -

Qui la faccenda si complica. Mi piace pensare che sia sempre la stessa ragazza la cui situazione evolve nel tempo.

gli piaccio ma non abbastanza
gli piaccio
all'improvviso mi parla gli piaccio
e se io non gli piaccio
non gli piaccio
io non gli piaccio più
sembra che gli piaccio ma non mi scrive (magari, se impari i congiuntivi, lui ti scriverà)
mi chiama mi risponde ai messaggi ma non va al sodo
perché flirtare se non gli piaci abbastanza

e la mia preferita: non sa se gli piaccio perché sono pudica

poi varie:
Mi sa che non gli piaci mica.

- MISTERO -

ikea non sò domani si fanno 2 impacchi con la ca
CON COSA?? Gli impacchi all'Ikea? Domani? Con la carta? Con la cataratta? Con la camicia? Perché due e non tre?

sognare pane burro e marmellata ed avere acidità nel sonno
C'è un medico in sala? O uno psichiatra?

- GRAN FINALE -

E per finire, la mia preferita credo di tutti i tempi.
Applausi. Sipario.

martedì 10 marzo 2015

Sì, viaggiare - Guida alle guide

Di recente ho pubblicato su Instagram questa foto:
Le mie Lonely Planet, il mio orgoglio. Che poi, non sono neanche tutte mie, io mica ci sono stata in California. E, a dire il vero, non ci è stata neanche quella guida, dato che Fratello se l'è dimenticata a casa quando è partito. Un furbone.

Fatto sta che a casa mia in realtà abbiamo due mensole piene di guide. Ne abbiamo tante. Ma tante. Di tutti i tipi.
In principio fu il Touring Club. Quelle verdi. Dai, chi non ne ha in casa? Da combinare con le guide dei campeggi d'Europa, sempre aggiornatissime a casa mia, dato che viaggiavamo con la roulotte al seguito.
Avevamo (in realtà sono ancora lì) anche una raccolta di guide blu riguardanti tutta l'Italia, ma non riesco a ricordarmi se fossero anche quelle del Touring.

Poi c'è stato un periodo di anarchia, si comprava quello che ispirava di più al momento, alcune ce le siamo anche fatte prestare. Una prestata era una di quelle delle dieci cose. Dieci cose da vedere, da non perdere, da mangiare, da. Piena di immagini. Ecco, no. Un grande no. Un immenso no. In seguito me ne hanno regalato anche un'altra. Non servono a niente. Non spiegano niente. Ti piace guardare le figure? Comprati un libretto di Peppa Pig.

La prima svolta sono state le Rough Guide. Non mi ricordo quale sia stata la prima. Ma di sicuro ho usato quella delle Hawaii. Dico ho usato perché se l'è tenuta il mio ex con cui ho fatto il viaggio (che nervi). Da quel momento ho iniziato a chiamare le Rough Guide "le guide scritte dalla donna mestruata". Qualunque cosa fosse consigliata, aveva qualcosa che non andava. Consigli fantastici comunque, dettagliatissimi, curiosità incredibili, tutto però scritto con un'acidità di fondo che neanche io quando mi spoilerano un telefilm. Stessa cosa la guida della Spagna. Non so, forse sono io che ho avuto sfortuna.

Quindi sono approdata a loro. Le mie preferite. Ogni tanto vado ad accarezzarle nelle librerie. Così belle, le comprerei tutte. Le Lonely Planet.
C'è scritto tutto quello che mi serve. Anche di più. Sono scritte bene, chiare, schematizzate quando serve. Ecco, la parte che parla degli alloggi non l'ho mai usata. Ma non è grave.
Quando sono andata a comprare quella di New York, al momento di pagare mi sono quasi commossa. Aspettavo quel momento da una vita. Hanno squillato le trombe, gli angeli hanno intonato un coro. Vabè dai, quasi.
Il viaggio a New York è talmente un avvenimento per me che una guida sola non mi bastava, quindi ne ho comprata un'altra. Si intitola New York Low Cost, è scritta da italiani che vivono/hanno vissuto a NYC e contiene più che altro curiosità, consigli di quelli che piacciono a me e che riguardano film e telefilm, cose che sulla Lonely Planet non ho trovato. Me la sono letta quasi tutta. Da sola non sarebbe sufficiente secondo me, ma come guida complementare è fantastica.

Per la parte del viaggio nello stato di Washington, invece, ho approfittato della possibilità che c'è sul sito della Lonely Planet di comprare solo un capitolo invece dell'intera guida. Anche perché non me ne sarei fatta niente di un tomo su tutti gli Stati Uniti Occidentali. Quindi, per € 3,90 ho il file con la sola parte che mi interessa. Comodissimo.

Quindi, avete capito. Io ormai mi sono convertita al mondo Lonely Planet. Ditemi la vostra, come sempre sono curiosa.

domenica 8 marzo 2015

Approved by Coniglio Incazzoso #6

Una volta qui era tutta campagna, ma soprattutto erano tutti smalti.
Non ne parlo più da una vita e il Coniglio Incazzoso me l'ha fatto notare, quindi oggi si rimedia.
Lui approva e consiglia il nuovo smalto Chanel Tenderly.
Gli altri due non dicono molto, il primo (Paradisio) è PERLATO, quindi avete già capito, il secondo, Desirio, beh, è qualcosa di già visto. Credo di averne uno uguale di OPI.

Tenderly invece ha quel non so che in più. Era un po' che non mi facevo prendere da un nuovo colore di Chanel. Che volete farci, è tutta colpa del Coniglio Incazzoso. È un trend setter.
Poi, d'accordo, c'è tutta la storia per cui "Son troppi soldi per uno smalto che non dura nemmeno tanto, si paga solo il nome e il packaging e bla bla bla". Lo so. Infatti non so se lo comprerò. Però è così bello.

venerdì 6 marzo 2015

L'anticonformista

Ho un problema con le liste. Nel senso che ne faccio in continuazione. Oggi, per voi, una lista breve e non esaustiva di cose che tendenzialmente a tutti piacciono e invece a me no.

  • le vacanze di solo mare: cosa volete che ci faccia, mi annoio a morte.
  • le Stan Smith. Mi fanno gloriosamente cagare. Trovo che stiano male praticamente a tutte. 


  • Game of Thrones (il telefilm): ecco, non è che non mi piaccia, solo non riesco a guardarlo. Ho letto tutti i libri e nella mia testa i personaggi sono fatti in un certo modo. Sicuramente non come gli attori della serie. Quindi, io non lo guardo. Ci ho anche provato eh. Ma per me è un no. Fustigatemi. Tagliatemi le dita come a Sir Davos. Ma state attenti che poi vi spoilero tutto lo spoilerabile. IO SO.
  • i vestiti con le frange da indiano. MA PER PIACERE.
  • il nuoto. Lo so che fa bene, ma per me è no.
  • il film Mean Girls. Non mi dice niente.


  • Pinterest. Anche qui, devo avere qualche malattia. Tutte quelle che conosco lo amano e ci passano le ore. Io ce l'ho anche un profilo, ma non mi prende. Se ci sto dieci minuti è tanto. 
  • gli anellini da mettere sulle falangi. Mi dà fastidio anche solo vederne le foto. Ma forse questi sono già passati di moda.
  • le borse a secchiello. Le odiavo negli anni '80, quando le portava mia mamma, le odio adesso.
  • lo yoga. Io ci ho provato, davvero. Ho anche speso 12 o 15 euro per il tappetino, comprato direttamente dal maestro. Niente, non fa per me. Sarà anche perché alla prima lezione mi son trovata in coppia con un uomo che doveva mettermi le mani sul culo mentre stavo a testa in giù appoggiata al muro. Sarà perché il maestro parlava esattamente come Rocco Siffredi. Non lo so. Magari dovrei provare Zumba.

  • Il Signore degli Anelli. Libri e film. Ne ho già parlato, lo so. Ribadisco il mio no.
  • Ryan Gosling. Per me rimarrà sempre lo sfigato che faceva Young Hercules.


Per ora basta così. Ma mi verrà in mente altro, di sicuro.

mercoledì 4 marzo 2015

Cose a caso - Influenza Edition

Avevo pensato di inaugurare questa settimana con un bel post su Abilmente, la fiera della manualità creativa di Vicenza, ma - ops - non ci sono andata.
Come vi ho già detto sono stata male e non sto tanto bene nemmeno adesso a dire il vero, ma il lavoro chiama.
Quindi, parleremo di cosa ho imparato nei quattro giorni che ho trascorso a letto.

- la programmazione mattutina di Italia 1 è eccezionale, del tipo che fanno Sailor Moon, Pollon, due puntate di Una mamma per amica e due di Everwood. Ti distrai un attimo ed è mezzogiorno e mezzo.

- Everwood. Parliamo un attimo del poco celebrato ma fantastico telefilm Everwood. Ma quanto era bello? E non c'era nemmeno un figo! C'era perfino Chris Pratt ciccione. Quanto ho pianto durante la puntata finale?

- sempre su Everwood. Vi siete mai accorti che Hanna, l'amica di Amy, è nientepopodimenochè April Kepner di Grey's Anatomy? Un'attrice che fa sempre lo stesso personaggio, tra l'altro, la religiosa bacchettona.

- mi sono annoiata talmente tanto che ho pensato di tagliarmi i capelli. Abbastanza corti. Poi mi sono ricordata che non sono Emma Stone.

- guardate Better Call Saul. Ho visto le prime quattro puntate una dopo l'altra e sono decisamente migliori delle prime puntate di Breaking Bad, le quali mi avevano messo addosso la voglia di suicidarmi.

- il mondo ha deciso che non devo spendere soldi. Quando finalmente mi ero decisa a comprare, per tirarmi su di morale, una felpa bellissima che era di Max & co. e ora invece di Diffusione Tessile a metà prezzo, È FINITA LA MIA TAGLIA PORCA VACCA.

- stare troppo tempo sui social mi fa inacidire molto. E io sono già acida.

- la domenica mattina fanno un programma in cui spostano le case con dei camion.

- ho scoperto che un'altra ex compagna di classe è incinta.

- mi sono resa conto - grazie Mic - che non c'è attualmente un telefilm non troppo serio che possa prendere il posto di Grey's Anatomy com'era una volta o di Greek (altro telefilm troppo poco amato dalla gente stolta).

- mi sono rimessa in pari con The Big Bang Theory e Grey's Anatomy (sì, continuo a guardarlo perché sono deficiente e mi piace il trash)

E basta.
Lo so, dei giorni intensi.
Adesso vado a farmi del Cebion in vena per stare in piedi. Adios.

domenica 1 marzo 2015

Domenica incazzosa

Questa settimana il Coniglio Incazzoso non approva proprio niente, ci sono già io ad essere abbastanza incazzosa per entrambi. Anzi, io sono proprio arrabbiata.

Ma di questo magari parliamo dopo.
Prima di tutto complimenti alle due persone che hanno indovinato il super quiz, ossia dove andrò oltre a New York quest'estate.
SEATTLE.

 
In effetti non è esattamente dietro l'angolo New York. Per chi non lo sa, è esattamente dalla parte opposta degli Stati Uniti. Ma ce ne freghiamo.
A Seattle c'è il Pike Market (il mercato che avevo nominato negli indizi), vi è ambientata quella soap opera che è diventato Grey's Anatomy, ma anche - mi dicono, dato che non ho letto i libri e non ho visto il film - 50 sfumature di grigio e (nello stato di Washington, non proprio a Seattle) Twilight. Ma anche Dark Angel con quella strafiga di Jessica Alba adolescente, per chi se lo ricorda.
Quindi the Emerald City.
Ma ne parlerò meglio in un momento in cui non starò male e non sarò arrabbiata.


Veniamo a noi dunque, arrabbiata perché?
Perché non ho mai un cavolo da fare, questo weekend sì e sono a letto con l'influenza. Influenza che non mi veniva almeno da sei anni.
Sarei voluta andare ad Abilmente, ci tenevo proprio, avevo una lista di cose da comprare E INVECE NO PORCA ZOZZA.
Che nervi.
È anche una bella giornata.

GRRRRR.

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