lunedì 28 novembre 2011

Invettiva

Ci sono cose che io proprio non capisco e che non accetto.
Forse, anzi, probabilmente, è la mia mente semplice a non capire la Mouuuda.
Fatto sta che sono un po' di anni ormai che, quando inizia a fare freddo, nei negozi accadono cose strane.
Nella mia mente l'equazione è semplice.
Fa freddo = mi vesto pesante.
E invece no.
E' sbagliato avere freddo. E' sbagliato vestirsi in modo adeguato alla stagione. Bisogna soffrire, bisogna farsi venire i piedi e le mani blu dal gelo.
Io, qui e ora, voglio dire BASTA.
Basta ai maglioni e i vestiti di lana con le maniche corte. Vogliamo renderci conto che è un controsenso? Se io mi metto qualcosa di lana, porco cazzo, ho freddo anche alle braccia! E' così assurdo? Ho passato tutto lo scorso inverno a cercare un maglione decente che non fosse di Benetton e che avesse le maledette maniche. NIENTE. Non l'ho trovato. Ne ho trovato uno con le maniche corte e quelle lunghe che si possono attaccare. La follia.
Adesso fanno anche i cappotti con le maniche corte. Io sono senza parole.
Basta con 'sta farsa del caldo cotone. Caldo cotone un paio di balle! Se è cotone, NON E' CALDO. E' freddo. Non ti scalda. Infatti, è cotone, non è lana. Ma le commesse te la menano con 'sta storia, tu ci caschi e poi ti congeli.
Basta vendere magliette a maniche corte d'inverno. "Mi scusi, vorrei una maglia da mettere sotto a questo fottuto cardigan di caldo cotone" "Ecco, avrei questa, questa, poi questa." "Veramente la vorrei a maniche lunghe, già morirò di freddo perchè lei mi hai venduto questa cosa che mi fa freddo" "Eh no, a maniche lunghe non ne abbiamo proprio". Ok, sono anziana. Ma io la maglietta con le maniche corte a novembre non la metto. Non vorrei essere ripetitiva, ma io, a novembrequasidicembre, ho freddo.
Basta ai sandali portati in inverno. "Ma tanto te li metti con i calzettoni grossi". No, non hai capito. Io i calzettoni li metto anche con gli Ugg. Se mi mettessi i sandali a dicembre, poi dovrebbero amputarmi entrambi i piedi.
Basta con gli stivali open toe. Ecco, questa, secondo me, è la cazzata estrema. Per fortuna qui in provincia non si vede gente matta che indossa queste calzature. Però esistono. Le persone le comprano. Ma perché?? Tra l'altro, fossero belli. Ma noo, sono ORRENDI. Proprio brutti da vedere. Oltre a non avere il minimo senso.





Bene. Ho concluso.
Avrete capito che sono una vecchia inside.
Ma, io, d'inverno, ho freddo.
Vi ringrazio per l'attenzione.

Fatemi sapere cosa ne pensate voi.

giovedì 24 novembre 2011

Bordeaux

Inaspettatamente è il colore di questa stagione, per me.
Madre e Padre (ormai quasi un mese fa) sono andati a fare un giro a Milano e sono tornati carichi di doni Santa Klaus style.

Uno di questi doni è uno smalto.
Uno smalto che si trova solo a Milano, alla Rinascente Duomo.
Che figo, io adoro avere cose in edizione limitata.
Comunque, si chiama Icone, è di Dior e fa parte della collezione in edizione limitata Les Rouges, tre smalti rossi ispirati ad abiti creati in passato dalla maison Dior, dal signor Christian in persona.
Gli altri sono Trafalgar e Gruau.
Il mio è questo:


E beccatevelo sulla mia unghia, messo male e fotografato peggio. Ma si fa quel che si può.


A me piace tanto.
E' un colore autunnale che trovo molto adatto a questo periodo.

Altro regalo.
Come vi ho detto qualche post fa, mi sono innamorata del cappello Borsalino per Max & co. Sono anche andata a provarlo, l'ho amato ancora di più, ma costa davvero un botto.
Quindi Madre e Padre, andati a Milano, mi hanno preso un cappello. Non quello, un altro. Io ero convinta fosse uno che avevo provato, quindi ho dato il via libera per prenderlo.
In realtà è tutta un'altra cosa.
Eccolo:


E' bello, per carità.
Ma non so se mi convince del tutto.
Boh.
Devo ancora metterlo una volta.
Lo vedo un pochino impegnativo.
Voi che dite?

lunedì 21 novembre 2011

Ecco com'è andata

E' appena trascorso il mio primo week end di nulla totale privo di sensi di colpa.
Ahhh.
Comunque, non preoccupatevi, torneranno a breve, ho una tesi da mettere insieme da zero, quindi mi sta quasi già venendo l'ansia per quello.

In ogni caso, vi racconterò com'è andata giovedì scorso, giorno in cui ho dato il mio ultimo esame all'università. (Quanto è bello vederlo scritto? ULTIMO ESAME. Maiuscolo è ancora più figo. Ok, vado avanti).
La giornata ha avuto inizio con una comoda sveglia alle 5, dopo circa 17 minuti di sonno. Forse 17 e mezzo. Il treno sarebbe dovuto partire alle 6.10, ma - pensa un po' - quel giorno c'era sciopero generale.
Cosa faccio? "Vai in macchina". No. A parte il fatto che ero talmente agitata che avrei creato un tamponamento a catena di almeno 3 chilometri, c'era la nebbia. Tanta nebbia. Quindi, nella notte (perchè alle 6 meno un quarto è ancora notte fonda, con tanto di stelle), Madre mi ha portato fino al paese dove avrei dovuto prendere la coincidenza e ha aspettato di vedere se c'era il treno, altrimenti mi avrebbe portato lei. E intanto l'ansia montava, io ero già al secondo Imodium. E non erano neanche le 7.
Il treno è arrivato. Grazie a Iddio e a tutti i santi. Salgo, riesco a sedermi e ripasso ripasso ripasso. "Porca miseria, se mi chiede il procedimento per il ricorso in Cassazione mi alzo, gli sorrido e me ne vado".
Arrivo a Città della Nebbia sorprendentemente in orario. Ma niente autobus, quindi mi è toccato prendere un maledetto taxi, altrimenti non sarei mai arrivata in tempo.
Arrivo in aula. Era un appello per fuori corso, io mi aspettavo di trovare altre 4-5 persone e di sbrigarmela in un'ora, un'ora e mezza. Sì, ciao amica. Cinquanta persone, e indovinate chi hanno chiamato all'appello per ultima? Oh, yes. L'ultima ero io. Io che mi sono alzata alle 5 per arrivare in orario.
Dopo le prime due ore, il prof. ne aveva interrogati tre. TRE. Io iniziavo a valutare il suicidio mediante impiccagione. Ero oltre l'ansia.
Quando finalmente stava arrivando il mio turno, cosa succede? il professore va via. "Eh, scusate, ho un impegno, forse torno sulle 15, 15 e 30". LA MORTE. Mi sono liquefatta. Sono scivolata lentamente giù dalla sedia pregando di venire fulminata in quel momento.
Alla fine mi ha interrogato alle 16. Io ero là dalle 8 e mezza. Quasi otto ore di agonia. Già avevo abbastanza casino in testa (perchè, per chi non lo sapesse, procedura civile è un esame IMMENSO), poi ero stanchissima e non riuscivo quasi neanche a mettere insieme una frase.
Ma non è finita qui! Perchè durante l'esame c'era una maledetta mosca che mi si posava sulla faccia ed è anche entrato un gatto ed è saltato sulla sedia del prof. UN GATTO. Mancava solo che passassero un mimo ed un equilibrista, e il circo sarebbe stato al completo. Cose da pazzi.
Ma alla fine è andata.
Mi ha fatto delle domande improponibili, ma un voto marcio l'ho portato a casa. E chi se ne sbatte della media.
Ho finito. HO FINITO!

Dopo l'esame sono andata in centro, volevo fare un giro per negozi ma, indovinate un po'?, erano chiusi. Io vorrei capire che mente malata ha deciso che a Città della Nebbia i negozi si chiudono il giovedì pomeriggio. Non ha nessun senso. Nessuno!
Così ho vagato nella nebbia per un po', poi sono andata in stazione, pregando per trovare un treno e grazie al cielo c'era.

E adesso tesi.
Sperando di farcela per marzo.
Anzi, no, io DEVO farcela per marzo, non ci sono scuse.
E poi, sarò allegramente disoccupata.
Ma pensiamo ad una cosa alla volta.

giovedì 17 novembre 2011

Nuntio vobis gaudium magnum

HO FINITO GLI ESAMI!!!

E ancora non ci credo.
Com'è andata ve lo racconto domani, che stamattina mi sono alzata alle 5 e sono tornata a casa tipo... adesso.
Vado a letto.
Vi amo tutti.

martedì 15 novembre 2011

Confusione

Io vorrei davvero mettere insieme un po' di frasi e comporre un post sensato, ma, al momento, non sono proprio in grado.
Non sono neanche più riuscita a leggere i vostri blog, salvo rare eccezioni.
Al momento, l'unico pensiero che mi sento di condividere con voi è una domanda che mi frulla nel cervello ormai da un po': cosa mi è saltato in mente quella volta che, dopo cinque anni di liceo, ho scelto giurisprudenza? Cosa cazzo avevo nel cervello? Trucioli di legno? Segatura? Criceti morti?

Bene, ora vi lascio.
Ci risentiremo.
Forse.
Il mio esaurimento vi saluta.

domenica 6 novembre 2011

Cose a caso #5

Non avevo mai lasciato passare una settimana (o è di più?) senza scrivere neanche un post.
La verità è che sono stanca. E la verità è anche che nella mia vita non succede un cavolo di niente, quindi non c'è molto da raccontare. Avrei anche un'idea per un post che mi frulla in testa da un po', ma non ho tempo per fare delle foto, quindi per ora ciccia.

Intanto vi racconterò uno dei miei piccoli segretucci da psicopatica. Mi è già venuta l'ansia per capodanno. Due mesi prima. Ho il terrore di rimanere a casa da sola a fissare il muro. Negli ultimi tre anni l'ansia c'è stata lo stesso, ma ero accoppiata, quindi, male che fosse andata, saremmo comunque stati in due (e forse sarebbe stato anche meglio, viste le incazzature che mi sono presa). Con questo non voglio dire che mi manca il mio ex, non mi manca proprio per niente, però... ho l'ansia.

Mi hanno ridato il Blackberry. E' nuovo. Non è che sembra nuovo, è proprio un telefono nuovo. Figata. Consiglio a tutti di rompere dei tasti del telefono un mese prima della scadenza della garanzia.
In ogni caso, forse speravo che se lo tenessero un altro po', per continuare con la mia astinenza da internet, interrotta solo per qualche ora la sera. Ho scoperto una grande verità. Si vive bene lo stesso anche senza smartphone. Ve lo giuro. In tre settimane non sono svenuta neanche una volta.
Mi era passata la mania di controllare twitter ogni tre secondi e la posta ogni due.
Ecco, in mezza giornata sono già tornata come prima. Una maledetta drogata. Sto cercando di non rifare l'abbonamento a internet per il cellulare almeno per il momento. Resisterò due giorni, sono sicura.

Sono arrivata alla quinta lezione di aquagym senza morire, nonostante l'insegnante dimostri chiari segni di sadismo. Sono quasi sicura che un paio di signore siano affondate lentamente, durante l'ultima lezione. Ce ne sono altre che non so come facciano a non schiattare.
Ho inoltre scoperto l'esistenza dello step da piscina. E' pesantissimo, con le ventose per attaccarlo al fondo. Il mio, ovviamente, era difettoso ed è andato a spasso per la piscina tutto il tempo.

Continuo a cercare disperatamente uno smalto grigio. Quello di Clio qui non arriva, o comunque non è ancora arrivato. Mi tenta moltisssssimo il Gris Montaigne di Dior, ma non voglio cedere. O altrimenti ci sarebbe un OPI, French Quarter For Your Thoughts, ma lo vorrei trovare in negozio, non comprarlo da quel sito e pagare un milione di spese di spedizione per uno smalto solo.
Eh sì, signora mia, son questi i problemi.

In attesa di trovare un po' più di voglia di vivere, vi saluto tutti e vi bacio con la lingua, che altrimenti mi dimentico come si fa.

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