mercoledì 27 maggio 2015

Firenze, la Color Run e altre storie

Sabato sono stata a Firenze a fare la mia seconda Color Run.
E, nonostante la pioggia, è stato bellissimo.
Non tanto per la Color Run in sè, ma per le persone che mi ha permesso di conoscere e rivedere.
Ma andiamo con ordine.

Sabato mattina ho preso il treno per Mestre alle 7.42 (esistono anche di sabato le 7.42, lo sapevate?) ed ero equipaggiata in modo leggermente imbarazzante. Leggings da corsa neri, poi scarpe da ginnastica, valigia e felpa FUXIA. Sembravo un Mio Mini Pony. Mi mancavano solo i capelli multicolor, ma quelli sono arrivati più tardi.
Rinnovo il mio amore per il treno Italo che in due ore secche mi ha portato a Firenze. Tanti cuori.
Così finalmente ho conosciuto Luisa, Silvia e i rispettivi consorti, Filippo e Luca. Un'altra volta Twitter mi ha fatto incontrare belle persone.
"Sono quella fuxia." Non hanno fatto fatica a riconoscermi.
Recuperiamo Elisa che giunge con un altro treno e poi via, verso il Parco delle Cascine indossando degli indispensabili tutù viola.
E lì inizia un gran turbinio di pioggia, fango, altro fango, selfie, altri selfie, panini che sanno di spugna secca, gelati Algida gratis, tatuaggi finti dorati che non andranno mai più via, milioni di Go Pro (mai viste così tante tutte insieme) e poi via di corsa (seh, vabbè, i primi cento metri di corsa. Forse anche meno) verso il colore.
Ecco, secondo me a Milano i punti colore erano organizzati meglio. Forse non sono riusciti a trovare abbastanza persone per buttare colore addosso alla gente, chissà. Comunque siamo riusciti lo stesso a colorarci per bene. Per concludere poi con la morte nera, ossia I BRILLANTINI. Se il colore comunque c'è la possibilità che vada via, i brillantini NO. Resteranno con te per sempre, sbucheranno fuori dalle tue scarpe quando meno te l'aspetti, anche se le hai buttate in lavatrice. Ma soprattutto non andranno mai più via dalla tua macchina fotografica, come ben sa Filippo.



Comunque è finito tutto bene, il colore è andato via facilmente anche dai capelli (diffidate da chi fa terrorismo psicologico) tranne una macchia fuxia un po' sospetta.
Io ero terrorizzata per le mie scarpe, stravolte da colori, brillantini e fango, che invece sono tornate come nuove dopo un giro in lavatrice.

Serata in un posto eccezionale, il Mercato Centrale di Firenze. È il piano superiore di un mercato che è stato riqualificato e trasformato in uno spazio enorme in cui si possono mangiare solo cose di altissima qualità a un prezzo decisamente buono. Ci sono 500 posti a sedere e numerosi punti dove si può prendere il cibo secondo le modalità del self service. C'è di tutto. Un sacco di specialità toscane, ma anche pizza, salumi vari, piatti vegetariani, dolci siciliani. Io ero decisamente disorientata, troppa scelta.
Infine ho scelto l'hamburger di Chianina con le patatine. Una bomba.
Solo che poi... avevo ancora fame. Quindi ho preso una cosa leggerina, un piatto di ribollita, che non avevo mai mangiato. Mi chiamavano Pozzo-Senza-Fondo.
Nel mentre abbiamo sparlato di tutti voi, cosa credete?
Domenica colazione da Dolce Lab, un posto di un'instagrammabilità commovente. Anche qui mi sono abbuffata di pancakes e cupcake. Poi ci si domanda perché non dimagrisco.
E vuoi non farlo un po' di shopping?
E vuoi non mangiarla un'altra cosetta per pranzo?
Purtroppo il tempo è volato e ho dovuto prendere il treno.

Grazie grazie grazie a Luisa e Filippo per avermi ospitato a casa vostra (in cui avrei fotografato TUTTO) e per avermi fatto venire una voglia pazza di andare in Giappone. E anche a Elisa, Silvia e Luca, sono stata davvero benissimo con voi.

Il viaggio di ritorno in treno invece è stato un incubo vero. Io ero stanca morta e mi sono trovata in un vagone pieno di bambini piccoli. L'INFERNO. E ho iniziato a rivalutare Erode come persona.
Erano posseduti da Satana. Soprattutto una coppia di fratellini indiani di uno e tre anni, una voglia matta di ripassarli sul gas. Tutto il tempo a urlare. "IT'S MY IPAAAD!" MA TE LO FACCIO MANGIARE QUELL'IPAD PORCA VACCA. I genitori un po' ridevano un po' cercavano di fare qualcosa, un po' io stavo impazzendo. Care madri, io davvero non so come facciate. Io volevo solo imbracciare un lanciafiamme e aprire il fuoco sulla folla.
Corsa pazza per prendere la coincidenza a Mestre (forse l'unica corsa vera del weekend) e poi sono arrivata a casa e penso di aver anche avuto la febbre da quanto ero sfinita. Ma felice.

domenica 24 maggio 2015

Approved by Coniglio Incazzoso #16

Il Coniglio Incazzoso questa settimana approva cibo. Cibo vario. Cibo ciccione. L'ideale da mangiare prima dell'estate insomma.
Sarò io che forse lo influenzo perché ho sssempre fame? E quando dico sempre, intendo proprio SEMPRE. Tanta. Aiutatemi.

Ultimamente ho scoperto i Nutella Bready. Il loro unico problema è che durano troppo poco.

E poi le Gocciole, vere e finte. 
Dei biscotti nuovi che ho scoperto e che sono la fine del mondo.
E se non c'è niente in casa mi mangio pure i gambi di sedano, ma, non so come mai, non mi danno tantissima soddisfazione.
Potrei mettermi a rosicchiare gli armadietti della cucina.

In realtà il Coniglio Incazzoso non mi approva proprio tantissimo
Anzi, mi cazzia anche un po'.
Anche se poi vado a correre.

Forse dovrei correre di più. O mangiare meno. Naaa, non scherziamo.

(Il Coniglio mi ha detto che questa volta non mi lascia mettere il suo sigillo. Sigh.)


venerdì 22 maggio 2015

Share the love - Donne dei telefilm

Non molto tempo fa vi ho parlato dei personaggi femminili dei telefilm che ho odiato con trasporto (e che odio ancora, ovviamente, Robin di How I met your mother non mi starà MAI simpatica). Ma oggi voglio fare uno sforzo ed essere positiva, voglio parlarvi di quei personaggi che invece ho amato e venerato e a cui avrei preparato un altare votivo.

Lorelai Gilmore - Una mamma per amica
Partiamo dalle basi. Dall'ovvio. Dai concetti elementari.
Chi non vorrebbe essere come lei? Una figa che sa di esserlo ma non te lo fa pesare, che piace a tutti (tranne che al cugino di Jackson) e che parla a raffica, che ha avuto una figlia a 16 anni ma ne è venuta fuori con successo.
Qui potremmo far partire il dibattito "Avrebbe dovuto restare con Max Medina? O con Christopher? O va bene con Luke?" Io sento di non avere un'opinione in merito. Non riesco a decidere.

Cristina Yang - telefilm-che-non-deve-essere-nominato
Lo ammetto, all'inizio non mi piaceva. Anzi, mi stava parecchio sulle scatole. Poi ho capito. Quel telefilm, senza Cristina, non era niente. Meredith, senza la sua persona, non era più niente. O quasi.
Era lei che tirava avanti la baracca, il personaggio forte. Che decide che nella vita non vuole figli e non cede, crede nei suoi principi e nelle sue possibilità. Ha il coraggio di scegliere la carriera. Soffre e a volte dà i numeri, ma poi rimette insieme i pezzi. Io ti stimo, Cristina Yang. Anche se, quella volta che sei rimasta senza sopracciglia, mi hai fatto davvero paura.

Monica Geller - Friends
Perché a dire Rachel siamo bravi tutti. Ma io dico "viva Monica". Anche solo per il fatto di aver detto almeno una volta nella mia vita in un raptus di pulizie (per non dire "oddio, sono diventata mia madre") "Oddio, sono diventata Monica Geller".
Lei non ha i capelli perfetti, è piena di ossessioni, fa dei lavori umilianti ma poi trova la sua strada. E riesce a sposare il suo migliore amico. Ecco, solo al pensiero mi viene da piangere.

Charlotte York - Sex and the City
Lo so, a tanti sta sulle scatole. Ma io a Charlotte voglio bene. Perché mi somiglia. Sì, ok, io non ho un appartamento nell'Upper East Side e tutti i suoi soldi e i vestiti. E i due mariti. Però in qualche modo la sento più vicina delle altre tre.
Pensa al futuro come se fosse una fiaba, aspetta il principe azzurro ma poi capisce che la vita non funziona così. E trova comunque la persona che fa per lei. Magari capiterà anche a me.

Lily Aldrin - How I Met Your Mother
Ho amato tanto Lily. E anche i suoi capelli, tanto da pensare di farmeli dello stesso colore. Il suo unico difetto è essere amica di quella stronza di Robin.
È uno dei miei personaggi preferiti anche solo per il suo modo di punire la gente.
Non è una fidanzata/moglie spaccacazzi, sa dare i consigli giusti e ha provato a stare da sola prima di decidere di rimanere con Marshall per sempre.

Menzione d'onore per zia Assunta (La Tata), anche solo per tutto il suo guardaroba e per tutto il cibo che s'è magnata durante la serie. Ricordiamoci sempre che, nella serie originale, è la mamma di Francesca. Il motivo per cui in italiano sia diventata la zia non lo sapremo mai.

mercoledì 20 maggio 2015

Sì, viaggiare - App utili

Oggi parliamo di app utili in viaggio. Quando parto trovo opportuno scovarne sempre di nuove e riempirmici il telefono. Alcune sono diventate un "mai più senza", altre le devo ancora sperimentare per bene ma credo che mi saranno molto utili. Ah, ovviamente sono tutte gratuite.

La prima, ovviamente, è la mia adorata Citymapper
Ve ne ho già parlato altre volte ma mi ripeto di nuovo (e non vi venga in mente di pensare che qualcuno mi paghi per scriverne, è tutta farina del mio sacco).
Serve a capire come arrivare dal punto A al punto B in varie città del mondo, combinando mezzi pubblici, percorsi a piedi, bike sharing (e questa è una novità), taxi e tanto altro. Spero proprio che mi salvi da quel casino che tutti dicono essere la metro di New York.
Le città disponibili (ma ne aggiungono sempre di nuove) sono: Parigi, Berlino, Londra, Milano, Roma, Amburgo, Barcellona, Manchester, Madrid, Montreal, Boston, New York, Philadelphia, Toronto, Washington DC, Chicago, Vancouver, Tokyo, San Francisco, San Paolo, Los Angeles, Singapore, Mexico City.
 

Travel List: l'app per fare la valigia.
Si può compilare una lista di base scegliendo tra tutto quello che viene messo a disposizione (e a me sembra che ci sia proprio TUTTO) oppure creando nuove categorie. 
 

Passbook: solo per iPhone ma utilissima, ci butti dentro tutti i biglietti aerei, le prenotazioni da Booking o da Airbnb o altro e non devi star lì a cercarli per la borsa ogni volta. Ok, questa è l'acqua calda, ma io la adoro e mi piace da morire vedere lì tutti i miei biglietti e le mie prenotazioni.

Jet Lag Rooster: per diminuire al massimo i fastidi del jet lag.
Inserisci il luogo di partenza e di arrivo, l'ora a cui di solito vai a letto e quella in cui ti svegli e ti crea un piano per ridurre il prima possibile il jet lag. Se riuscirò ad usarla davvero (ho problemi a dormire anche normalmente), sarà una figata pazzesca. Però, non so, ho qualche dubbio.
Flush Toilet Finder: questa mi incuriosisce, ma non so se crederci. 
In teoria ti dice dove trovare i bagni pubblici più vicini, ti dà le indicazioni, spiega se c'è un bagno per disabili e si possono anche dare i voti ai gabinetti.
Io, nel dubbio, la scarico.


Per ora è tutto, ma mi sa che ne ho altre in saccoccia. Alla prossima puntata.

domenica 17 maggio 2015

Approved by Coniglio Incazzoso #15

Oggi il Coniglio Incazzoso approva la spiaggia. Il mare. Il vento. Il relax. Se non si fosse capito siamo in spiaggia adesso. Anche perché poi non ci potremo andare per un bel po'. Quindi via con l'ustione di terzo grado.
Cosa va di moda in spiaggia quest'anno?
Da quel che vedo non ci siamo ancora liberati della piaga dei costumi fluo. E degli asciugamani con disegnati i 500 euro. Che eleganza. 
Il Coniglio Incazzoso guarda questa gente con sdegno. 
E ora torna a dormire.
Buona domenica a voi.

venerdì 15 maggio 2015

Pazze pazze ricette: plumcake alle fragole

Se non mi sbrigo a pubblicare questa ricetta non si troveranno più fragole e io odio quelli che pubblicano ricette fuori stagione, quindi eccoci qua.

La settimana scorsa (o erano due settimane fa? boh.) mio papà ha avuto l'idea geniale di comprare un cestino di fragole (insieme ai suoi grandi classici da supermercato ossia stracchino, melanzane e peperoni sottolio, tarallini. Avete mai notato che gli uomini quando vanno al supermercato comprano sempre le stesse cose? Soprattutto roba inutile. Ma magari ne parliamo un'altra volta). Insomma, le fragole erano gialle. Brutte, tristi. Cosa ne facciamo? Prepariamo una torta, ovviamente.
Anzi, no, mi metto a fare dei muffin, sono più simpatici, carini, immediati. E allora perché ho intitolato questo post "Plum cake alle fragole"? Ci arrivo.
Pronti, via.

Ingredienti


  • 250 gr di fragole
  • 330 gr di farina 00
  • 200 gr di zucchero semolato
  • 160 ml di latte
  • 100 gr di burro
  • 2 uova
  • 1 bustina di lievito
Lavate le fragole e tagliatele a pezzetti. Mettetele in una ciotola e aggiungete un cucchiaio di zucchero. 
Ovviamente nel frattempo accendete il forno a 200 gradi. Io di solito me ne dimentico, vecchia volpe.
Buttate in una terrina e sbattete insieme le uova, lo zucchero, il burro sciolto precedentemente e il latte. Se fate tutto ciò con una planetaria io non lo voglio sapere, perché sono invidiosa e vi odio.
Aggiungete farina e lievito setacciati (grasse risate, ma a cosa serve setacciare? Io non lo faccio mai e non succede niente).
Schiaffate dentro anche le fragole, ma lasciatene qualcuna da parte.
Ora arriva il bello. Prendete i pirottini. "Ah, i pirottini, eccol... porca vacca" Insomma, io non ne avevo più. Me ne sono accorta nel momento in cui avrei dovuto usarli. Panico.
Avrei potuto mettere tutto in una teglia normale e fare una torta ma NO, perché nella teglia c'era già un'altra torta che avevo preparato per mio fratello.
Cosa faccio, cosa faccio, cosa faccio?
LA TEGLIA DA PLUM CAKE!
Gaudio! Giubilo! Spiccate doti di problem solving!
Così ho buttato l'impasto nella teglia (senza carta forno perché avevo finito anche quella) dopo averla imburrata ed infarinata tantissimo, ho sparso sopra le fragole rimaste e infornato il tutto.
Per quanto tempo? NON LO SO.
Presa dal panico non ho tenuto conto di quanto tempo è rimasto il dolce in forno. Almeno almeno 40 minuti. 
Comunque è venuto benissimo. È anche molto instagrammabile. Quindi ulteriori punti.
Viva le fragole, viva i plum cake di emergenza.

martedì 12 maggio 2015

Estate: io dico no

Come si permette, dico, come si permette di essere estate così, all'improvviso.
Un giorno sei lì che ti crogioli nel tuo bel piumone e stai benissimo, il giorno dopo BAM, trenta gradi.
Volevo dire che non sono d'accordo.
Ma soprattutto non sono pronta.
Io l'estate una volta la amavo: c'è il mio compleanno, si mettono i vestiti leggeri, si prende il sole, si viaggia di più. Ora non so.
Soprattutto quest'anno mi ha colto impreparata.
Innanzitutto non sono riuscita a dimagrire neanche un po'. Ho sempre fame. Mangerei tutto il tempo. Forse ho il verme solitario. Non mi sazio mai.

Sono anni che mi lamento del fatto che non ho niente da mettermi. Mentendo. Come tutte le donne. Il dramma è che quest'anno È VERO. Dico sul serio. Sono ingrassata e la roba non mi va più bene o non mi sta più bene. E non mi va di comprarne di nuova. A parte le magliette bianche. Vorrei delle magliette normali, bianche, con lo scollo a V ma anche tondo senza loghi. Niente, non esistono. Vado da Benetton: "Oh, guarda che carina questa, normal... IL LOGO GLITTERATO". Quelle di H&M si sfaldano dopo una stagione, ma forse sono la mia unica speranza.

Però.
Con incredibile tempismo ho deciso di tagliarmi i capelli giusto quando ha iniziato a fare caldo. Di tagliarli di una ventina di centimetri. (E nessuno se n'è accorto, morite tutti colleghi, parenti e amici che non mi avete ancora visto ma vaffanculo sulla fiducia). Pare che sia un lob quello che ho fatto. Non è che sono andata dalla parrucchiera e le ho chiesto "Mi fai un lob?" perché quella mi avrebbe guardato con l'occhio sveglio della proverbiale mucca che vede passare il treno o forse mi avrebbe chiesto se è qualcosa che si mangia. Non siamo mica a Milano qua eh. Le ho mostrato una foto e pare che ce l'abbiamo fatta.
Adesso ho iniziato a cercare tutorial di "headband french braid" e similari. "Oh, ma guarda, com'è facile, sembrerò ogni giorno una ragazza uscita da Pinterest!" E INVECE. E invece è un casino. È impossibile fare quella roba.
Quindi non so se riuscirò a gestire questi capelli o se dovrò comprare una parrucca. Vedremo.

Intanto facciamo calare queste temperature, per favore.

domenica 10 maggio 2015

Approved by Coniglio Incazzoso #14

Oggi sono ad una prima comunione e non al mare e già questo mi urta abbastanza i nervi.
Avevo pensato di mettermi questo:
E il Coniglio Incazzoso già così avrebbe approvato. Quella gonna mi ha salvato in un sacco di occasioni ormai. Mi sta benissimo ed è facile da abbinare.
Però.
Però.
Ieri pomeriggio ho deciso di farmi un regalo.
Ebbene sì. È lui.
L'HO COMPRATO.
Dopo una settimana di valutazioni e ripensamenti.
Lo amo.
Era veramente un sacco, un sacchissimo di tempo che non mi compravo qualcosa di bellissimo ed inutile.
Quindi oggi mi metto questo vestito. Anche se i miei parenti non se lo meritano. Ma io sono contenta.
Il Coniglio Incazzoso è contento. E approva moltissimo.
(Magari oggi mi faccio fare una foto un po' migliore di questa.)
P.S. Il Coniglio Incazzoso ci tiene a farvi presente che ha azzeccato due nomi della Royal Baby su tre.

giovedì 7 maggio 2015

Di macarons e di doppie punte

E insomma, dato che non riesco a dimagrire di un etto, sabato scorso ho pensato bene di andare ad una degustazione di macarons. Nel senso che si pagavano 4 euro e si poteva mangiarne fino al coma glicemico. Ci sono andata piuttosto vicino.
Ma adesso vi spiego meglio.
La mia amica Rubina ha una pasticcera di fiducia, Elisa (altrimenti conosciuta come Dolcissima Me), che ha un laboratorio delle meraviglie a Malnisio, paesello sperso nell'ameno Friuli Venezia Giulia. La suddetta Elisa ha anche una pagina facebook (la cui copertina è una mia foto) e, per i 1.600 like, ha deciso di organizzare questa meravigliosa degustazione. Io in sostanza mi sono imbucata. Ho visto che la Rubina andava e mi sono autoinvitata. Come al solito.

Cose che sono successe quel pomeriggio in ordine sparso: non mi sono persa per arrivare a casa della Rubina nonostante tutti (me compresa) si aspettassero il contrario, io e la Cami (sua figlia) siamo diventate BFF, ho scoperto che la Sere non ha ancora compiuto trent'anni e mi sono sentita ancora più vecchia, ho mangiato circa 82 macarons a mille gusti diversi, i macarons di Elisa sono sinceramente più buoni di quelli di Ladurée, la Cami (anni 5) mi ha esaminato la chioma e mi ha consigliato di dargli una spuntata perché ho le punte rovinate (e ha ragionissima) (la voglio come life coach), abbiamo fotografato l'impossibile nel laboratorio perché anche i muri erano instagrammabili,

io e la Sere ci siamo fatte una foto insieme e siamo venute entrambe in modo decente ma non la pubblicherò comunque, ho conosciuto il cane Dotto, abbiamo sparlato di tutto e di tutti, ho conosciuto la mamma del Perfido, abbiamo comprato altri dolci dopo averne mangiati sette tonnellate (io ne ho mangiati sette tonnellate. La Cami solo 3 macarons. Devo prenderla ad esempio.), ho fotografato dei cupcakes (quindi è come se li avessi mangiati?), ho fatto la conoscenza dal vivo con una delle famose borse di Frenzlauer, sono tornata a casa e non ho cenato. Che falsa, invece sì che ho cenato.



E insomma grazie Elisa, grazie zuccheri, grazie scarpe da corsa che adesso chiamano come non mai, grazie Cami, grazie Paranoia Compilation vol.3 risaltente all'anno 2003 che mi ha allietato il ritorno in auto.

martedì 5 maggio 2015

Pazze pazze ricette: pasticcio di asparagi

(per chi non è Veneto sarebbe lasagna di asparagi)

Oh, è una vita che non pubblico una ricetta, l'altro giorno ho provato questa e mi sono sentita in dovere di condividerla. La gente deve sapere.
Ho trovato questa ricetta nel sito del Consorzio dell'asparago bianco di Cimadolmo. E voi vi domanderete "Che cavolo ci facevi in quel sito?" eh, mi serviva per lavoro.
Comunque, ho preso la ricetta e ci ho fatto delle modifiche, quindi eccola qua:

Ingredienti per... boh, noi ci abbiamo mangiato in 5.

  • mezzo chilo di asparagi bianchi (ma si trovano in tutta Italia? Mi viene il dubbio)
  • un litro di besciamella (io me la sono fatta da sola perché quella pronta mi spaventa un sacco)
  • un etto e mezzo di prosciutto cotto
  • un pezzo di formaggio Asiago (non mi ricordo quanto ne ho messo, andate a caso)
  • una spolverata di grana
  • pasta fresca per lasagne 
Per prima cosa armatevi di santa pazienza e pulite e lavate gli asparagi. Io sono un'incapace e li rompo, ma poco male, dato che questi poi li dovete rompere comunque. Tagliateli a pezzetti (ecco, visto?) di circa un centimetro/un centimetro e mezzo o andate a caso, vedete voi. Ma non devono essere tanto grandi.
Fateli lessare (consiglio: con la pentola a pressione ci vuole pochissimo, tipo 5 minuti).
Intanto fate la besciamella o tirate fuori quella comprata (ma non ditemelo se l'avete presa pronta) e buttateci dentro gli asparagi a pezzi.
Ora siamo pronti a stratificare.
Il primo giro io l'ho fatto solo di besciamella per non far bruciare la pasta.
Quindi pasta, besciamella + asparagi, Asiago a pezzetti o fettine, come più vi piace, e fette di prosciutto cotto. Ripetere finché non finite la besciamella o la teglia.
L'ultimo strato è di besciamella asparagosa sopra alla quale ho grattugiato abbondante formaggio grana, per far venire fuori la crosticina.
Ah, ovviamente prima fate scaldare il forno a 200/220 gradi. Poi schiaffateci tutto dentro per una quarantina di minuti, ma controllate ogni tanto perché io mi dimentico sempre di guardare i tempi e potrebbe essere un po' di più o un po' di meno. QUANTA PRECISIONE SIGNORI! Non potrò mai essere una food blogger.
Suppongo che possa venire bene anche con gli asparagi verdi, ma io non ho dimestichezza con altri asparagi che non siano bianchi, quindi non garantisco nulla.
Una blogger che si rispetti avrebbe fatto una foto al risultato, ma io non sono una persona seria e avevo troppa fame, quindi niente. Ma guardate la foto che c'era sul sito del Consorzio, il mio ci assomigliava dai:
(Trema Giallo Zafferano, qui c'è una degnissima rivale per te)

domenica 3 maggio 2015

Approved by Coniglio Incazzoso #13

Questa settimana il Coniglio Incazzoso è molto sul pezzo e approva in modo spassionato la nuovissima Royal Baby.
Il Coniglio Incazzoso sostiene che la principessina dovrebbe essere chiamata Elizabeth Diana (ma sarebbero davvero dei gran paraculi), ma gli piacerebbe anche Victoria.
Io invece non so se mi convince il vestito giallo di Kate (quello azzurro di quando è nato il principino George era molto meglio), voglio i suoi capelli e sono sinceramente convinta che lei sia un robot. O che, in alternativa, abbia partorito da una settimana e ci abbia preso tutti grandemente per i fondelli.

Cari Kate e William, se mi date l'indirizzo vi mando due Conigli Incazzosi per i pargoli, ce li vedrei bene a Kensinghton Palace.
Lord e Lady Coniglio Incazzoso.
Me li vedo già.

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