sabato 27 agosto 2011

Matrimonio Numero Due

Eccoci qui. Il famigerato Tredici Agosto.
Sveglia alle 7, dopo queste cinque grasse ore di sonno. Ero un fiore, come potete immaginare.
I miei occhi sembravano due mandarini. Ci ho buttato l'acqua di rose, i cubetti di ghiaccio, l'acqua santa, poi l'illuminazione: fettine di cetriolo. E hanno funzionato.
Alle 8 è venuta la parrucchiera da me; io volevo uno chignon morbido e laterale tipo quello della foto, che avevamo guardato insieme giorni prima "Sì sì, perfetto, ti starà benissimo". Bene. Peccato che dopo 50 (cinquanta) forcine piantate in testa, tutto avevo tranne uno chignon. Era una cosa, laterale sì, storta più che altro, che ha iniziato a cedere due secondi dopo che la parru se n'era andata. L'ho richiamata indietro ovviamente, e allora altri 7 litri di lacca e altre 26 forcine. In realtà da davanti mi piacevo anche, ma dietro... mah. Insomma.
Vestito: panico. Blu o cipria - blu o cipria - blu o cipria? Alla fine cipria fu.
Al rinfresco a casa dello sposo non ho fatto in tempo ad andare. Era alle 8 e mezza. E almeno avrebbe potuto offrire la colazione, mi hanno detto che c'erano solo tramezzini e patatine. Alle ottoemezza. Col caffelatte che girava ancora nello stomaco. Vabè.
Si fanno le macchine per partire, tu con chi vai, no noi non abbiamo posto, porta a casa la macchina che passo io a prenderti. Così, nel casino, io con chi finisco? Con l'Idiota. L'ex della Pseudo Amica.
Il quale Idiota, era in riserva e in autostrada non faceva più di 90 all'ora. Lui, che di solito non fa meno di 140 anche sulle strade di montagna. Coglione. Lo faceva apposta perchè mi vedeva agitata. Poi, vuoi venire via con la macchina in riserva?? Se mi avesse fatto perdere la cerimonia gli avrei staccato una gamba a morsi. Ma per fortuna non è successo.
La sposa è arrivata, il vestito era bello. Sembrava Barbie Sposa. Qualcosa da ridire ce l'avrei sul ciondolo e gli orecchini, giusto per fare un po' di polemica. Erano tristi e non c'entravano niente. Ma in fondo erano solo dettagli.
Messa.
Predica infinita. Iiiinfiniiitaa.
Un coro ridicolo. Chitarra elettrica, basso e una batteria. Una batteria. (e un batterista che probabilmente era un bambino di 3 anni che batteva sui tamburi a caso). Sembrava di essere in discoteca. Tra i banchi ha iniziato a serpeggiare una domanda: "Ma dopo arriva Bob Sinclair?".
In ogni caso, finisce la messa, sudiamo copiosamente aspettando che escano gli sposi, gli impacchettano la macchina, tiriamo il riso, la sposa si commuove. Il solito insomma.
Migrazione verso il ristorante. Che è, ovviamente, dall'altra parte del mondo. E in direzione mare. Ed è sempre il week end di Ferragosto.
Arriviamo che sono le 2. La fame è talmente tanta che mi mangerei una mucca intera, cruda. Prendo una manciata di fiori di zucca fritti, me la schiaffo in bocca e il mondo torna a sorridermi.
Poi il pranzo, un buffet fighissimo per gli antipasti, il parco meraviglioso, io che affondo nell'erba con i tacchi, la Pseudo amica che si mette in posa mentre l'Idiota la fotografa da ogni angolazione, lo sposo che non si calma neanche quando ormai si sarebbe dovuto rilassare, la sommelier cattivissima, uno dei parenti che si sente male e lo devono portare via in ambulanza, uno dei testimoni della sposa che indossa un gessato di quelli cattivi e sembra Al Capone e ogni dieci minuti urla fortissimo "Viva gli sposiiii! Viva la compagniaaa!" palesemente ubriaco, il parente di ottavo grado settantenne della sposa che si impossessa del microfono e racconta storielle senza senso che imbarazzano gran parte degli invitati, io che leggo sul menù l'inquietante dicitura "La Torta Monumentale degli Sposi".
Nota a parte merita il momento del lancio del bouquet. Anzitutto, era stato preparato un apposito bouquet da lancio. Ora, io non me ne intendo, ma mi sembra una cazzata atomica. Lancerai quello che avevi in chiesa, no? No. In ogni caso, se lo sono dimenticato a casa, quindi ha lanciato quello vero. Ci mettiamo dietro alla sposa. Io ero casualmente in prima fila (casualmente davvero). Il lancio era parzialmente programmato, nel senso che doveva prendere il bouquet la testimone della sposa. Io ho visto subito che la sposa era girata un po' troppo verso di me e un'altra tizia (che chiameremo Gianna) ed ero tentata di urlarle "Lancia centrale!" per evitare l'incidente diplomatico con la testimone che nel frattempo stava facendo stretching per prepararsi. Finalmente il lancio. Verso di me e Gianna. Io, capito l'andazzo, mi sposto. La testimone si lancia in un tuffo che neanche Gianluigi Buffon dei tempi belli. Nonostante questa acrobazia da circo, Gianna fa mezzo passo e glielo toglie praticamente dalle mani. Attimi di panico. Silenzio. Si guardando negli occhi. La testimone fa un sorrisetto nervoso "Ah, l'hai preso tu" "Sì". Ancora silenzio. Un'amicizia decennale rovinata. Io intanto guardavo la scena allibita. La testimone si è ripresa dicendo che tanto lei si sarebbe andata a prendere il bouquet da lancio a casa della sposa. Così, perchè l'aveva deciso lei. Mah.
Altra cosa degna di nota è il fatto che lo sposo del Matrimonio Numero Uno ha deciso che deve farmi mettere insieme ad un tizio (che chiameremo il Gemello) che era al Matrimonio Numero Due entro Natale. Io il Gemello lo conosco dalle medie, eravamo anche in classe insieme. Non è così malaccio, ma per principio non mi presterò a questo giochetto. Anche perchè sono sicura che mi faranno fare svariate figure di melma e vorrei evitare.
In ogni caso, tornando alla festa, si è ballato, si sono visti filmati con gli sposi da piccoli, si è riso, si è pianto, si è sudato.
E' stata una bella festa.
Chissà, magari un giorno avrò anch'io una festa così, sarò anch'io così felice per aver trovato la persona della mia vita.
Intanto, magari, potrei tipo laurearmi. Così, per dire.

Vi lascio con un sondaggio, care le mie sciacquette, lo so che vi piacerà.
Vota il vestito.
Televotate, televotate, televotate!




Sposa numero uno

Sposa numero due

giovedì 25 agosto 2011

Pseudo compleanno

Attenzione: il contenuto di questo post è altamente polemico.

Il 13 agosto è stato il compleanno di Pseudo Amica, ed essendo anche lei invitata al temibile matrimonio proprio in quel giorno, ha deciso di festeggiare la sera prima. La sera prima del matrimonio. La sera prima del matrimonio per il quale sia io che lei ci saremmo dovute alzare ALMENO alle 7 per andare dalla parrucchiera, visto che la cerimonia si svolgeva sì alle 11 del mattino, ma a una cinquantina di chilometri, da percorrere in autostrada. Il week end di Ferragosto. Ci siamo capiti.
"Ma no, tranquilla, tanto torniamo tutti presto" Sicura? "Sì sì, ti passo a prendere io."  Guarda che se tu fai tardi vengo con la mia macchina, che quando torno mi devo anche lavare i capelli. "Ti giuro di no".
E così mi sono fatta venire a prendere. Siamo anche andate a raccattare il suo Pseudo Moroso. Sì perchè la Pseudo Amica ha uno Pseudo Moroso. Che tiene nascosto, ma non a tutti. Al suo ex sì per esempio. Ai nostri amici che sono venuti al matrimonio anche. Ai suoi genitori. Credo che lo faccia per poter esercitare al meglio l'antica arte del Tenere un Piede in Due Scarpe. Perchè quando è con l'ex (stupido come un comodino, ma ancora perso per lei) lo illude, lo tiene per mano, si fa fare le foto. Quando l'ex non c'è, limona durissimo in tutti i luoghi, in tutti i laghi e in tutti i modi con l'altro. Mah. Non condivido. Anche perchè poi la gente viene a chiedere a me cosa sta combinando e perchè prende per il culo l'ex, e io non so cosa dire. L'unica risposta possibile è che è semplicemente una stronza.
In ogni caso, andiamo a prendere l'aperitivo al mare (offerto da lei) con altre sue amiche, soggetti che ve le raccomando.
C'è quella che viene chiamata da tutti amichevolmente Il Troione, che passa tutta la sera a raccontarci di quanto a lei piaccia l'uomo unto, sudato e sporco, preferibilmente con un martello pneumatico in mano.
La Svampita, che paarla paaarla, parla sempre e dice un fiume di stronzate senza assolutamente rendersene conto. In fondo una buona ragazza poverina, non è colpa sua se è così.
La Anoressica, che va a mangiare il sushi, ma poi toglie il riso perchè è troppo pesante. No, dico, avete presente quanto riso c'è nel sushi? Neanche una forchettata. Ecco. Poi stavamo camminando e lei si è inchiodata al marciapede dicendo che doveva ASSOLUTAMENTE entrare in quel negozio ed entrarci SUBITO. Noi avevamo fame e siamo andati avanti. Insomma è entrata perchè doveva spiare la commessa che forse era la ex del suo ex e forse lui ci era andato a letto di recente. Gente malata.
C'erano altri due tizi, ma non degni di nota.

Comunque, siamo andati in un ristorante giapponese. Fighissimo peraltro.
A me andava bene, avevo voglia di mangiare sushi. Ma il resto della compagnia a) non aveva mai mangiato giapponese, b) non voleva neanche provarlo. "Eh ma tanto hanno anche la pizza". Sì, quella più semplice aveva sopra filetto di branzino affumicato al pepe e costava un rene. Non c'erano pizze normali.
Ora, capisco che è il tuo compleanno, ma non puoi andare in un posto dove si spende un patrimonio per cose che a più della metà della gente fanno schifo. Dai. Non sono maniere di comportarsi. Anche perchè non è che abbia offerto la festeggiata.
Non vi dico il casino per pagare, mancavano dei soldi, perchè la Svampita sosteneva di averli messi tutti e invece non l'aveva fatto. Forse più che Svampita, era Furba.

Dopo cena, io volevo andare a casa, memore della promessa "Tanto torniamo presto". Lo sapevo, LO SAPEVO che non mi sarei dovuta fidare.
Mi son dovuta lavare i capelli all'una e mezza, sono andata a letto alle due (sveglia alle 7 per il giorno dopo, vi ricordo).
In ogni caso, il mio regalo era il più bello, un paio di orecchini. Il Pseudo Moroso le ha regalato due mollettine di Tarina Tarantino che ha fatto arrivare da Los Angeles. Francamente, al mercato del paesello ne ho viste di più belle. Scopro ora che costano 45 dollari l'una. Ma stiamo scherzando??

In ogni caso, io, con 5 ore scarse di sonno, mi apprestavo ad affrontare il Matrimonio Numero Due, in trasferta tra l'altro.
Ma questo ve lo racconto un'altra volta.

martedì 23 agosto 2011

Rieccomi

Sono qui. Non sono morta. Non sono sparita. Diciamo che mi sono disintossicata. Dal computer, da internet, da tutto. Sono stata due settimane senza neanche accenderlo. Cose dell'altro mondo.
Avrei potuto anche farmi sentire prima, ma sto cazzodicaldo mi ha tolto la voglia di vivere.

Prossimamente vi parlerò della festa di compleanno di Pseudo Amica e del famigerato matrimonio del 13 agosto, ora invece vi dirò che domenica 14 ho fatto su armi e bagagli e sono migrata sulle Dolomiti, presso la Magione Numero Due. Tipo il film "Scappo dalla città: la vita, l'amore e le vacche". Ma senza amore. Con molte vacche. Ma anche con molte Birkin. A Cortina. Mai viste così tante. Sembrava che qualcuno le regalasse in un angolo.
E donne incinte. Donne incinte ovunque. Sembrava ci fosse una convention.
Inaspettatamente ho pure fatto shopping. Ho preso una borsa di lana che sembrava così carina a San Candido (BZ), ma per tirarla fuori dalla valigia con 40 gradi in pianura ho dovuto usare un bastone, perchè la sola vista della lana mi provocava nausea incontrollabile.

Sono andata a funghi. Tutti hanno trovato almeno un porcino tranne me (tranne mee tranne mee tranne meeee), la cosa mi ha indispettito non poco. Ma li ho mangiati lo stesso. Anche se non li avevo trovati. Erano buoni.
Erano buoni anche i lamponi caldi sopra al gelato alla vaniglia. Erano il paradiso. Su due piedi ho deciso che avrei mangiato solo quello per tutto il resto della vita. I due chili che ho messo sulle chiappe mi hanno fatto tornare sulla mia decisione.
Ma non prima di aver mangiato un'altra cosa meravigliosa a una festa campestre. Un dolce che si chiamava tipo Smorùm. Pezzi di pastella fritta con mele e pinoli, il tutto rigirato nello zucchero (probabilmente fritto di nuovo) ed accompagnato da marmellata di ribes. Una robina leggera. Si è giocato con i lamponi caldi l'elezione a dolce preferito del mondo universo.

A parte il cibo, si stava bene. Si dormiva col piumone. COL PIUMONE! L'apoteosi.
Sarei dovuta rimanere solo un paio di giorni, me ne sono andata dopo una settimana.
E Dio solo sa cosa sono tornata a casa a fare. Forse volevo evitare di iniziare a farmi chiamare Heidi e a parlare con le capre.
Se non mi sciolgo prima, ci sentiamo per le prossime puntate. Ma non vi assicuro niente.

martedì 9 agosto 2011

La sfiga mi vede sempre benissimo

Questa pazza pazza estate due-zero-uno-uno sta per essere ufficialmente eletta la peggiore di sempre. Ma di sempre sempre.

Sabato sera esco per fare una triste passeggiata a Località di Mare sulla Costa Adriatica e, mentre finalmente stavo riuscendo quasi a tirarmi su di morale facendo un po' di shopping, è venuto giù un monsone. Non sto scherzando. Un monsone. Tipo che ho comprato un orrendo ombrellino da 5 euro e l'ho rotto perchè pioveva troppo. E, cercando di guadare i torrenti che mi scorrevano alle caviglie nel tentativo di raggiungere la macchina, ho rovinato un paio di sandali.

Visto che non ci facciamo mancare niente, ieri sera sono finita al pronto soccorso. Mi si era incastrato un pezzo di ossicino di pollo in gola. Io non volevo assolutamente andarci, ma Madre mi ha convinta. Almeno non c'era tanta gente. In effetti non c'era nessuno, evento più unico che raro credo. In ogni caso, la prossima volta che qualcuno della mia famiglia finirà al pronto soccorso questo mese, io voglio un pelouches. O un servizio di tazzine. Ormai siamo abbonati.
Fatto sta che stamattina sono dovuta tornare, perchè ieri sera il medico che mi ha visitato ha fatto la stessa cosa che ero riuscita a fare io con uno specchio, una pila e lo stecchino del ghiacciolo. In pratica niente.
Quindi oggi ho vinto una telecamera-tubo in gola, una radiografia dell'esofago (in cui risulto molto affascinante) e un giorno intero di pasti liquidi e freddi, visto che alla fin fine non sto morendo e l'ossicino è andato giù da solo stanotte. Ovviamente oggi, qui, fa talmente freddo che mi sarei scolata un vin brulè bollente e un litro di cioccolata calda. E invece.

Poi: "Signorina, OVVIO che le abbiamo fatto il bonifico, le pare?". E invece no che non me l'avete fatto. E siete anche andati in ferie, STRONZI.

Ma vabè, tiriamoci un po' su. Vi mostro cosa mi ha portato a comprare l'idiozia che regna nel mio cervello. Cose rosa.
Sono color corallo per essere precisi. Ma erano moolto scontati. Giuro.

E poi finalmente ho trovato questa:


Non mi riferisco alle letture di alta caratura, ma alla cintura Tie-ups. Era un bel po' che la cercavo. Quindi perchè non prenderla fuxia? Ma l'ho comprata anche per Fratello di un colore più umano.

Bene signori, a risentirci. Sempre che la sfiga non prenda meglio la mira stavolta e mi mandi diretta al manicomio.

giovedì 4 agosto 2011

Cose a caso #3

Ho voglia di autunno. Ma poi penso che quando arriverà l'autunno ci sarà il mio esame. Quindi mi basterebbe un po' di pioggia adesso. Niente autunno.

Mi si è scatenata questa voglia di shopping on line. Per colpa di Silvia, sento il bisogno disperato di fare mio questo bracciale:


Ops! Love.
Che si trova qui.
Però, il dramma. Di che colore? Son problemi.

Vorrei anche prendere la borsa di cui ho parlato nello scorso post. E un paio di libri. "Quello che le mamme non dicono" senz'altro. E "Ciao, che fate?". Cosine semplici. Ma in questo periodo non ho voglia di cimentarmi con letture impegnative.
E mi serve un guscio per il Blackberry. Rosa ovviamente.
Tutto ciò lo vorrei comprare via internet. Sento la voglia di attendere il corriere e galppargli incontro quando suonerà il campanello e sorridere aprendo il mio pacchetto. I miei pacchetti. Tanti pacchetti.

Poi devo pensare al regalo di compleanno per Madre. Ho già delle idee. Stranamente.

Vorrei andare a vedere Harry Potter, perchè non l'ho ancora visto. Vergogna. Mi toccherà andare da sola. Chi se ne frega.

Avrei voglia di mangiare sushi, andare a ballare, smettere di pensare, farmi andare via un po' di magone per le cose che stanno succedendo. Fare corsi idioti per conoscere gente nuova. Che so, di cucina coreana per esempio (non tenendo conto del fatto che ho mangiato coreano una volta sola e mi ha fatto schifo. Ok, niente cucina coreana).

Il matrimonio del 13 agosto si avvicina, almeno quel week end avrò qualcosa da fare.
E comunque, non ve l'avevo detto, ma ho preso un altro vestito. Color cipria. Mi piace tanto. Se farà molto caldo, farò come la migliore Milly Carlucci e mi esibirò in un cambio d'abito, mettendomi per la sera quello blu che avevo comprato inizialmente. Magari anche se non farà tanto caldo. Mi farò anche chiamare Milly. Per l'occasione potrei anche indossare il mio diadema. Ma forse la sposa si risentirebbe un pochino.

Sto cercando di dare un senso da un acquisto abbastanza anni '80 che è stato fatto dai miei in primavera: la cyclette. Comprata perchè "la useremo sempresempresempre, non ne possiamo fare a meno, la vecchia non la usiamo perchè è scomoda". Naturalmente è lì che fa le ragnatele da due mesi. Adesso la sto usando io. O, almeno, ci sto provando. L'ho piazzata in camera mia, in modo tale che mi guardi minacciosa se non la uso. Per il momento stramazzo dopo un quarto d'ora. A mia discolpa c'è da dire che in camera mia ci sono trenta gradi e che io, le prime (e uniche due) volte (geniaccio del male) ho scelto un programma che credo si chiami Everest.
Cerco di combattere il grasso e la cellulite quindi.
Quest'ultima, la combatto anche con questo:


Venus Aqua Slimmer.
Data la mia pigrizia, è l'unica cosa che riesco ad usare. E' fighissimo, si mette sotto la doccia, si fa agire per un minuto, lascia la pelle morbidissima. Ma funziona per la cellulite? Mah. A me sembra che qualcosa faccia. Che dreni un po'. E comunque mi piace, quindi continuerò ad usarlo.

I programmi per il week end sono... fare un tiramisù. E basta. Ma sarà un tiramisù molto grande.

lunedì 1 agosto 2011

Birthday girl

E così, si sono compiuti gli anni anche quest'anno. Parecchiotti tra l'altro.
E questa volta c'erano tutte le premesse perchè fosse il peggior compleanno evah.
Invece non è andata così. Invece ho un'amica, la Pazza, che pensa a me. A volte credo che, a me, ci pensi solo lei. Oltre alla mia famiglia intendo.
Comunque, fatto sta che eravamo d'accordo per andare a mangiare qualcosa sabato sera solo io e lei. Io sono già pigra di mio, poi in questo periodo ho ancora meno voglia di organizzare cose, figurarsi una festa per il mio compleanno.
Fatto sta che, con un sotterfugio ("C'è un tizio che lavora in quel locale lì che mi deve ridare degli appunti, ti secca se andiamo? Così magari ci facciamo offrire uno spritz") mi ha portato in sto posto. Io non sospettavo proprio NIENTE, voglio dire, mi ha raccontato cose più assurde (e il problema è che le altre volte erano vere). E lì c'erano (alcuni de)i miei amici e Fratello che mi aspettavano per farmi la festa (alcuni sono arrivati in ritardo, dopo di me. Complimenti, a una festa a sorpresa arrivi in ritardo. Fine della polemica.) e per darmi addirittura dei regali.
Non eravamo tantissimi, però sono stata contenta. La Pazza, non conoscendo tutti i miei amici, ha guardato sul mio profilo di Facebook e ha invitato anche persone a caso, tipo una che ho conosciuto all'ultimo matrimonio. Ovviamente non è venuta, ma la cosa mi ha fatto molto ridere.
Dopo siamo andati a cena in un altro posto, non dove sarei voluta andare io perchè, nel frattempo, si è scatenato l'uragano Katrina e non sarebbe stato indicatissimo recarci in una località di mare. La solita fortunella. Ma va bene lo stesso.

Ieri invece sono perfino riuscita ad andare al mare, a vedere tutto il parentado e a sentirmi dire da parenti di mia nonna "Ahaa, ma sei sempre più bellaaa... 28 anni? noo, non ci credoo" (li ho amati), a sentirmi dare della signora da una ragazzina (l'avrei decapitata), a mangiare il mio tiramisù di compleanno (che mi dovrò rifare io, perchè non era eccezionalissimo per colpa di un incidente di percorso, ma pazienza).

Ora scatta il momento fescion bloggher (con orrore mi accorgo che ci sto prendendo gusto)...
Regaliii!!


Tra l'altro la Pazza, oltre ad avermi organizzato la sorpresa, mi ha anche regalato una borsa. Troppa grazia.

E probabilmente arriverà anche questa:



Quindi, un compleanno niente male.

Tanto che mi sono quasi dimenticata di essere arrivata a 28.
O forse no?

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