venerdì 27 luglio 2012

Sì, viaggiare

Sono ancora viva, eh.
Pensavo che dopo la laurea mi sarei annoiata, invece pare che abbia sempre qualcosa da fare. Almeno per il momento. Ho lavorato per qualche giorno in ufficio, sono andata in tribunale, mi sono persa per la campagna grazie al mio caro amico Tom Tom fedele compagno di mille strade sterrate, ho girato per agenzie interinali, non ho comprato uno stampo per muffin con le facce dei maialini anche se era bellissimo, ho finalmente visto la casa della coppia sposata numero due, ho scoperto che non hanno il divano e la cosa mi ha turbato, sono entrata nel tunnel di songpop, ho scoperto che da Lush le commesse si ricordano di me (e la cosa mi turba).

E finalmente quest'estate tornerò a fare vacanza.
Una vacanza vera.
Più di una vacanza vera. Dopo... Boh, una vita. L'ultimo viaggio serio che ho fatto è stato un milione di anni fa alle Hawaii. Poi mi sentivo in colpa ad andare via con gli esami da fare e una marea di roba da studiare. Quindi mi sono solo concessa un paio di giorni a Berlino l'anno scorso. Invece stavolta si va. Stasera vado in montagna e ci resterò per il week end, la settimana prossima andrò a fare un corso a Rimini, poi a Barcellona (per la terza volta) a trovare la mia amica che abita lì (e che si trasferirà in Australia e mi mancherà tantissimo), e infine a Maiorca, dato che quella pazza della mia amica Pazza mi ha regalato il viaggio per la mia laurea (ho già accennato al fatto che è pazza?).
Ah, se avete suggerimenti da darmi in merito ai vari posti dove andrò, saranno ben accetti!
Accetto suggerimenti anche per fare una valigia che pesi solo 10 chili, quello per Barcellona sarà il mio primo viaggio solo col bagaglio a mano e la cosa mi preoccupa non poco. Finirà male, lo so. Help me.

martedì 17 luglio 2012

It's ovah

E quindi pare che mi sia laureata.
Dottoressa in Giurisprudenza.
Non vi dico la fatica di spiegare a mio nonno che no, non sono avvocato. "Ma come, dopo tutti 'sti anni e non sei neanche avvocato?". NO. E neanche lo sarò mai!
Comunque, il giorno prima della discussione mi sono diretta verso Città della Nebbia in treno. No aria condizionata. Trecento gradi centigradi. Attesa di un'ora per la coincidenza. Primo panino mangiato. Secondo treno. Ancora no aria condizionata, gente molto puzzolente e bambini urlanti. Io che cercavo di ripassare il mio discorso. Lammorte.
Arrivo. Prendo l'autobus, due milioni di gradi centigradi, sudore a profusione, vado a ricevimento. Perché dovete sapere che io il mio relatore non lo vedevo da tipo un mese perché ha pensato bene di andare all'estero e di tornare il giorno prima della mia laurea. Dunque io non sapevo NIENTE. Cosa dovevo dire, quanto tempo avrei avuto, se la tesi gli era piaciuta. Zero. E lui, alle sedicietrenta del giorno prima della discussione e in un mare di sudore che lo hanno fatto sembrare solo un pelo meno figo, ha pensato bene di dirmi che no, il discorso che avevo preparato io non andava assolutamente bene e che dovevo rifarlo. BENE. Niente panico. Niente panico.
Per fortuna avevo deciso di rimanere lì a dormire, altrimenti non avrei mai fatto in tempo a rifare tutto. Invece ce l'ho fatta. E ho anche dormito la notte. Non tantissimo, ma almeno non sono rimasta a fissare il soffitto.
E poi è stato il giorno della mia laurea. E faceva caldo, un caldo fottuto.
Sono arrivati i miei, con i nonni e con le mie due migliori amiche. Ah, e i miei zii con le mie due cuginette, una delle quali è amichevolmente soprannominata "l'Anticristo".
"Quando tocca a te?" Non lo so. I sadici della mia uni hanno messo fuori una lista, ma sopra c'era scritto in gigante "Non costituisce l'ordine di entrata". Ma perché? PEEERCHE'?? Poi c'era un computer dove sarebbero dovuti spuntare i nomi di quelli che dovevano prepararsi a entrare. Tipo roulette russa.
Ma comunque è giunto il mio turno, mi sono messa la mia giacca (perché me la sono messa alla fine) e sono andata.
E MI SONO LAUREATA.
Anche se il presidente della commissione è stato un idiota e si è perso il mio corso di laurea per strada "La dichiaro dottore in... in... in...". In giurisprudenza specialistica, porca puttana. GLIEL'HO DOVUTO DIRE IO. Dopo tutti 'sti cazzo di anni neanche la formula decentemente mi hanno detto. Ma vaffanculo va.
Comunque, chi se ne frega. E' andata. Mi hanno dato anche tutti i miseri punti che potevano darmi. Almeno quello.
E ho avuto la mia corona.
E ho anche pianto.


Sabato la festa, alcuni mi hanno tirato pacco con scuse veramente vergognose, ma peggio per loro.
Mi hanno fatto leggere il papiro. Per chi non lo sapesse è un simpatico poemetto in rima in cui si sputtana allegramente il laureato spiattellando davanti ad amici e parenti tutte le stronzate che ha fatto nella sua vita. Ad ogni errore nella lettura, il laureato deve bere.
Mi hanno conciato così:


 Divisa da pallavolo, stivali orrendi con i brillantini, corona un po' da Lucia Mondella. Praticamente ero Barbie Pallavolista Regina della Tangenziale. 

E le mie cuginette di 6 e 7 anni mi hanno messo lo smalto perlato e con i brillantini. E mi hanno spalmato addosso chili di crema schifosa e spruzzato con un profumo che puzzava. Mi hanno disegnato la faccia con i colori da viso, anzi, ci hanno provato dato che ero talmente sudata da far scivolare il colore.
E ho letto. E ho bevuto.
Ho avuto un momento di cedimento subito dopo, ma una doccia mi ha fatto ripigliare. Io e l'alcool non siamo proprio superamici.
Comunque anche questa è andata. Quelli che sono venuti alla mia festa si sono divertiti e hanno mangiato bene. Io sono contenta di com'è andata. Ed è questo l'importante.
E adesso cuccatevi anche i miei OUTFIT, oggi non ci facciamo mancare niente.

Vestito della discussione.
Ma mi sono messa anche la giacca, ve lo giuro. Nera, of course. Con le maniche lunghe.
Avrei voluto delle scarpe chiuse, ma non ce le ho e non le ho trovate. O meglio, le avevo trovate, ma erano di Prada e costavano tipo un milione di euro.


Vestito della festa.
Lo avevo comprato per il matrimonio numero due dell'anno scorso, ma non l'avevo mai messo. Finalmente ho trovato l'occasione.

E basta.
Questo è il post più lungo dell'universo.
Ma volevo raccontarvi.

E adesso... adesso chi lo sa.
Staremo a vedere.
Intanto sono dottoressa. Dottoressa in Giurisprudenza.
E questo mi piace.

venerdì 13 luglio 2012

Dottoressa



Fatemi superare questo week end, poi vi racconterò com'è andata.
Ma l'importante è che sia andata.
Finalmente.

lunedì 2 luglio 2012

Fuori dal tunnel

E quindi mi laureo.
Tra dieci giorni, per essere precisi.
Finalmente.
E ho scoperto delle cose. Che odio con tutta me stessa quel cretino dell'assistente che avrebbe dovuto seguirmi, ma che in realtà mi ha abbandonato a me stessa e che si è messo a lamentarsi della mia tesi tre giorni prima della scadenza per la consegna. Che si è messo a dirmi "Lei non mette il punto alla fine delle frasi". Certo. E magari ho anche scritto tutta la tesi una lettera maiuscola e una minuscola come i bimbiminkia. Ho scoperto che il mio prof. tornerà da un viaggio all'estero solo il giorno prima della discussione, quindi io non so niente. Non so quanto tempo avrò per parlare, se la tesi gli va bene, se ci sarà effettivamente quel giorno. Ho scoperto di dover ringraziare la mia relatrice della triennale, perché altrimenti questa tesi non avrei proprio saputo come scriverla. Ho scoperto, inoltre, che odio, ODIO, organizzare le cose. Chiamare la gente, mandare messaggi, aspettare le risposte. Mi provoca un fastidio fisico. Anche perché, quasi tutte le persone che ho sentito avranno altro da fare il giorno in cui io festeggerò la mia laurea. Alcuni li scuso, perché hanno problemi di lavoro. Altri no. Perché io, alla vostra laurea, c'ero. Anche alla discussione. E vi sono stata vicina. Mi aspettavo almeno di essere ricambiata. E invece no. Devo ancora imparare a non aspettarmi niente dalla gente. Sono sempre così ingenua, così fiduciosa. Povera stupida.
E niente, non sto riuscendo ad essere contenta. Sono ancora amareggiata da tutte queste cose. E, non ultimo, mi turba parecchio l'idea di non sapere che cosa fare della mia vita.

Ma, cercando di essere un po' positivi, il vestito l'ho trovato. Mi piace tanto. Sopra una giacca nera. Ci vorrebbero delle decolleté nere, ma non ce le ho. Avete mai pensato che la laurea è una delle poche cerimonie importanti in cui non è prevista la borsa? Ok, anche le spose non hanno la borsa, adesso che ci penso.
La gente l'ho avvertita. A questo punto, chi c'è, c'è. E chi se ne frega.
La tesi è stata consegnata. E Madre ha insistito che ne facessi rilegare una copia con la copertina di pelle e la scritta argento. Fatta anche questa, vado a ritirarla mercoledì.
Manca solo da preparare il discorso. Che, sono sicura, non mi lasceranno finire, perché farà un caldo fottuto. E io indosserò una giacca e starò morendo, quindi andrà bene così.
Peccato che quel giorno non ci sarà Assistente Stronzo, gli avrei volentieri tirato un calcio in pancia con i tacchi.


E adesso aspetto. E prego che quel giorno almeno piova.

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