venerdì 30 agosto 2013

Storie di feta e di cipolle crude

Prima di raccontarvi cos'altro ho visto a Creta, vi parlerò del cibo greco.
La prima volta che sono stata in Grecia, a Kos nel 2006, non ero assolutamente preparata. Per fortuna ho viaggiato con un'amica che era invece informatissima in tema mangereccio e mi ha consigliato cosa prendere per non perdermi niente delle specialità greche.

Quindi eccomi qui a trasmettere tutto il mio sapere gastronomico a voi, fedeli seguaci (ah ah ah).

Io, in questa vacanza, ho mangiato tantissimo. E, come quella volta a Berlino, ci sono stati tre ingredienti che mi seguivano ovunque: feta, cipolla cruda e patate fritte. Sempre. Ovunque. Comunque. Il feta, volendo, si riesce anche ad evitarlo. La cipolla e le patatine no. E' come se avessero tonnellate di cipolla avanzata e non riuscissero a smaltirla, così te ne buttano sempre un po' sul piatto, non si sa mai che tu creda di alzarti da tavola con un alito decente. E tu sei lì e la mangi. Le patatine uguale. Te le servono anche con cose che non ne avrebbero davvero bisogno. E le mangi. Tutte. Sempre.

Detto ciò, partiamo dalle basi: lo tzatziki.
E' una salsa a base di yogurt (greco ovviamente), cetrioli e AGLIO. Tanto aglio.
Si mangia col pane normale o con il pita, il pane greco, come antipasto oppure un po' come vi pare.
A me piace tantissimo.

L'insalata greca.
Questa è facile. La cosa più sana che ho mangiato. Quando il mio fegato diceva basta, mi rifugiavo nell'insalata. Ingredienti: feta, peperoni, CIPOLLA cipollissima, pomodori, cetrioli, olive e origano.
Io i peperoni crudi non riesco proprio a mangiarli. Li lasciavo lì e amen.


Adesso andiamo più sul pesantino.
Suà maestà il (o la, non mi è chiaro) moussaka.
E' un pasticcio (per i non veneti credo sia lasagna), però senza pasta.
'Na bomba.
Strato di patate (a volte fritte), strato di melanzane(fritte), ragù (fatto a modo loro), melanzane again, ragù e superstrato di besciamella di due centimetri. E contorno di altre patate fritte.
BUM!

Io, sabato scorso, l'ho fatta.
UN PARTO.
Davvero, ci vuole una vita.
E fai il ragù e taglia le melanzane e fai spurgare l'acqua, e taglia le patate, friggi, salta, mescola, stratifica.
Queste tre ore più una e mezza in forno.
Un po' impegnativo.
Però era di un buono...


Se ci sarà una prossima volta, però, la preparerò il giorno prima, appena sfornata non rende alla perfezione.

Poi abbiamo il gyros.
E' cucinato come il kebab, però è tendenzialmente di maiale.
Te lo servono, di solito, con pita, un'insalatina, PATATINE, salsina allo yogurt o tzatziki, CIPOLLA CRUDA.


C'è la versione nel piatto oppure il pita gyros, tipico cibo da strada. Arrotolano una pita e ci schiaffano dentro tutto (anche le patatine eh).


Il souvlaki, invece, è abbastanza sano.
E' uno spiedone di carne buonissima che può essere di agnello, più spesso maiale o pollo e, prima di essere cucinato, viene marinato in una qualche loro miscela di aromi.
Anche qui, patatine e cipolla a strafottere. Che non crediate di scappare.


Poi abbiamo il feta al forno.
Eccezionale. E' solo formaggio cotto in forno con pomodori, origano e un filo d'olio, ma è buonissimo.

Altre specialità sono i dolmades, foglie di vite ripiene di riso o i pomodori sempre ripieni di riso.
Per me sono un no.
Non mi sono piaciuti.
Ma, secondo me, vanno provati.

Di dolce non ho mangiato molto, ma menzione d'onore a questa cosa:


Ho scoperto che si chiama kadaifi.
Pesa una tonnellata anche se ha le dimensioni di un pasticcino.
E' ripieno di miele, noci e non so cos'altro.
Buono ma buono ma buono.

Da bere, invece, c'è l'ouzo.
Un liquore all'anice che vi aiuterà a parare giù tutto quello di cui sopra, ma che loro bevono anche come aperitivo. Addio fegato.

Poi c'è il raki, una grappa decisamente forte.
A me non entusiasma, sa proprio da grappa pura.

C'è da dire un'ultima cosa: costa tutto poco. Io non ho mai speso più di 9/10 euro per mangiare. Ma mangiare tanto. A volte più di un piatto.

Ecco, adesso siete pronti per partire per la Grecia.
Io, ve lo dico, ho preso circa 3 chili.
Lo so, sono un disastro.
Ma come si fa a non mangiare tutte queste cose? In vacanza poi.

Stasera vado a correre.

*risate registrate*

martedì 27 agosto 2013

Nell'isola di Creta-ta...

...c'è Minò
c'è Minò
c'è Mino-sse-sse 
Aiuuto
aiuuto 
minota
minota
minotauro-ro

Ditemi che non sono pazza. Ditemi che non conosco solo io questa canzoncina.

Comunque, se non si fosse capito, sono stata a Creta.
Per una settimana.
E mi serviva proprio.

Come ho già scritto altre volte, le vacanze di solo mare per me sono un grande, gigantesco NO. Mi annoio, divento aggressiva, a volte mordo anche.
Devo alternare. Un giorno mare, un giorno in giro a vedere cose.
Creta è perfetta per una vacanza così.

Sono stata via una settimana, davvero poco per vedere un'isola così grande. Però è bastata per farmi un'idea di com'è Creta.
Ho alloggiato ad Agia Pelagia, ad ovest di Heraklion, la capitale (o capoluogo? boh). In realtà non ero proprio in centro al paese, ma appena fuori e le stradine erano allucinanti. Strette, tortuose e a senso unico. La Morte Nera. Ci è voluto un po' per arrivare in paese. Il Tom Tom si perdeva. E aveva i nomi scritti solo in alfabeto greco. Di grande utilità.


Le strade non sono tutte così per fortuna, ma ho notato che andando verso est sono migliori e più larghe. Verso ovest, invece, tendono a restringersi e ad essere un po' più impegnative. Ma forse è stata la infida Aygo che avevamo in dotazione a farmi impressionare più del dovuto. Del tipo che per fare le salite dovevamo spegnere l'aria condizionata e metterci in posizione aerodinamica, perché altrimenti non ce la faceva.
Poi ci sono loro, i greci, persone eccezionali e stupende, che però al volante diventano DEI PAZZI TOTALI. Se c'è una strada con una sola corsia, doppia linea continua, un dosso e lavori in corso, CHE CE FREGA, io ti sorpasso lo stesso e tu devi metterti velocemente sulla corsia di emergenza, altrimenti ti passo sopra. E che ci frega se nella corsia di emergenza ci sono delle persone che camminano. Son dettagli.

A parte questo, voglio dire che tutte le persone greche con cui ho avuto a che fare sono state gentilissime, disponibilissime e sorridentissime. Anche le commesse. Avremmo solo da imparare.

Il clima è stato perfetto. C'erano più di 30 gradi, ma si stava benissimo. Vento, niente umidità, fresco di sera e di notte.

Una cosa che mi ha stupito sono stati i gatti. Gatti magrissimi. Gatti ovunque. Nel residence dove ero, nei negozi, nei ristoranti, in aeroporto, nei monasteri. Forse stanno progettando di conquistare l'isola e diventarne i signori e padroni. Non manca molto.


Ma parliamo di cose serie.
IL MARE.
Il mare è stupendo. Blu, bluissimo. Le spiagge dove sono stata io erano quasi tutte di sassolini e l'acqua degradava rapidamente. Già in riva si potevano vedere pesciolini neri e colorati che nuotavano senza paura in mezzo alla gente. Io, ad un certo punto, mi sono sentita circondata. Mi volevano attaccare, giuro!



Matala, con le sue grotte dove hanno vissuto gli hippie negli anni '70



Nei pressi di Rethymno
Un po' come in Italia
Facciamo che altre cose ve le racconto in un altro post, ok?

Ah, ne so un'altra di canzoncina su Creta, c'entravano Teseo ed Arianna... ok, lasciamo perdere.

venerdì 2 agosto 2013

"I'm Robbie fuckin' Williams...

...and for the next two hours your ass is mine"

E' cominciato così il concerto più bello che abbia mai visto.
Un serata memorabile.
Ed era anche il mio compleanno. Il trentesimo.
31 luglio 2013.
BEST. BIRTHDAY. EVER.
Perché voi avete i morosi che vi fanno le sorprese, io ho avuto Robbie Williams.

Il viaggio della speranza ha avuto inizio alle 14.30, ritrovo a Treviso con quella santa donna della Nonna, il suo ragazzo (il Nonno, l'eroe che ha guidato sia all'andata che al ritorno) e una sua amica che mi hanno dato un passaggio. Direzione Milano, San Siro.
Siamo arrivati, ci hanno mangiato le zanzare, abbiamo sudato copiosamente, abbiamo fatto 45 minuti di coda per il bagno (degno del peggiore film horror), abbiamo mangiato un panino unto con salsiccia e cipolla e poi via, dentro allo stadio.

Sono entrata e... ciao. Un palco immenso col suo faccione dorato, io che non capivo dove andare e il casino assoluto.
Avevo preso il biglietto da sola ma il caso (e il culo enorme) ha voluto che fossi a 4 posti di distanza da Anna e Silvia. Le ho trovate e con qualche magheggio sono riuscita a far scalare tutti e stare vicino a loro.
Il concerto è stato PAZZESCO.
Lui ha un ego grande come l'intera Gran Bretagna.
All'inizio si è calato dalla sua facciona dorata facendo un volo di non so quanti metri.
Ogni dieci minuti saltava fuori una riproduzione enorme della sua faccia che, nell'ordine, sputava fuoco, palloncini, acqua, scintille, fuochi artificiali, stelle filanti, brillava come una palla da discoteca.
"E' un cazzo di esibizionista" ha detto Silvia, ridendo e prendendoci in pieno.
Ha fatto le cose in grandissimo.
E' vero, è ingrassato, ma meno di quel che si vede alla tv.
E, nonostante tutto, è in formissima, perché ha corso e saltato e ballato per due ore senza cedere un secondo.


E' partito - ovviamente - con Let me entertain you, poi altre mille, alcune dell'album nuovo non malaccio, poi le più conosciute, su Rock Dj sembrava di essere in discoteca, una cosa pazzesca. Ha cantato anche Kids con Olly qualcosa, che aveva aperto il concerto.


Ad un certo punto ha fatto cantare Baby one more time a tutto lo stadio.
E LA SAPEVANO TUTTI.
Questa è la mia gente.
Quelli che, se intoni Britney a tradimento, RISPONDONO SENZA BATTERE CIGLIO.
Sapevamo meglio quella che My Way.

Abbiamo appreso anche che "Io ho un grosso pene. Un grosso grosso pene". Ha imparato l'italiano.

Si è portato sul palco una ragazzina di nome Chiara e le ha cantato "Everything changes". TU NON TE LA MERITI EVERYTHING CHANGES, NON ERI NEANCHE NATA QUANDO E' USCITA. E poi aveva un marsupio. TU, COL MARSUPIO, NON TE LO MERITI ROBBIE. Ai bei tempi se la sarebbe limonata, ora è quasi una persona seria, quindi grandi abbracci e basta. E MENO MALE.

L'unico neo, 'sta cazzo di "Me and my monkey", canzone lunghissima ed inutile che si ostina a voler cantare a tutti i costi. Io, nel cd, la saltavo sempre.

Ma le due ore sono volate ed era già ora di Angels.
Una pelle d'oca che mi deve quasi ancora passare.
Alla fine sembrava che non volesse più andarsene, ci ha fatto cantare quasi tutta la canzone di nuovo.
E' stato fantastico.

Lo so, sono ripetitiva e forse esagerata, ma sono passati due giorni e sono ancora esaltatissima.

Beh, sono entrata nei trenta col botto.
E, a dire il vero, me lo sono meritato.

TANTI AUGURI A ME.

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