venerdì 28 febbraio 2014

Un weekend a Milano

Del concerto vi ho già parlato, ora vi dirò cos'ho fatto a Milano per il resto del tempo.
Sono arrivata venerdì sera in treno con la mia amica (The Invasata, ricordiamolo) e c'è stato un grosso problema cibo. Erano le 23 circa e non riuscivamo a trovare un maledetto posto dove mangiare. Probabilmente eravamo nella zona sbagliata. Ad un certo punto, dopo un'ora di cammino, abbiamo iniziato a vedere la Madonna e a pensare di chiedere ai netturbini che stavano pulendo le strade di grattare un po' di asfalto per farcelo mangiare.
Alla fine grazie al cielo abbiamo beccato un ristorantino marcio che ci ha fatto una pizza. Era surgelata? Forse, ma era BUONISSIMA. A mezzanotte e venti sarebbe stato buonissimo anche un tramezzino di plastica dei distributori automatici.
I pasti del weekend si sono così svolti: pizza - panzerotti di Luini - panzerotti di Luini presi a pranzo e mangiati prima del concerto - pizza. Sì, sono riuscita a mangiare i famosi panzerotti. Sì, sono ECCEZIONALI. Sì, vivrei solo di quelli per sempre.

Poi è stato un turbine di "Presto, andiamo da Banana Republic! E da Cos! E da h&m che magari trovo quella gonna fighissima! E alla Rinascente!".
Del pomeriggio e della sera di sabato vi ho abbondantemente raccontato.
Laggente che fa i servizi di muooda
Domenica: sveglia alle 8.30 con la voglia di morire e i dolori ovunque.
Ma via di corsa, avevamo la prenotazione per la mostra di Andy Warhol a Palazzo Reale. A proposito delle mostre che si svolgono a Palazzo Reale, vi consiglio caldamente di comprare i biglietti online, altrimenti non riuscirete MAI ad entrare. La coda è lentissima e, se non avete tutta la giornata da perdere, lasciate stare. Noi siamo arrivate, siamo passate davanti a tutti, la guardia ci ha fatto passare e in tre minuti eravamo dentro.
La mostra mi è piaciuta molto, ci hanno dato anche l'audioguida gratuita che è stata fondamentale per capire l'arte e la follia di Warhol. Davvero, quell'uomo era un genio, ma anche un pazzo furioso.

Uscite dalla mostra abbiamo vagato un po', siamo state all'Excelsior a sbavare da Tiffany e da Ladurée, abbiamo comprato cose che avevamo individuato il giorno precedente (io poche cose, giuro).


Infine, morte, siamo franate sul treno che ci avrebbe riportato a casa.
Il viaggio in treno meriterebbe un post a parte, ma, riassumendo: una carrozza di disadattati.
Una che prima non trovava il suo posto, poi doveva aprire il valigione in mezzo al corridoio e intanto la gente doveva passare, poi non sapeva a che ora doveva scendere, poi "Ah, ma non c'è la spina tedesca sul treno?" LA SPINA TEDESCA? Su un treno delle ferrovie dello stato? Cosa vuoi anche, un controllore che ti faccia fresco con una foglia di palma?
Poi un altro (seduto davanti a me ovviamente) che fingeva di essere un avvocato facendo telefonate quanto meno sospette e che ha passato tutto il tempo ad agitarsi, a battere sul tavolino, a tamburellare le dita, a sbuffare, a bestemmiare, tutto ciò ascoltando musica latinoamericana con le cuffie sì, ma a tutto volume. Io, nel frattempo, avevo il peggiore mal di testa della storia dei mal di testa e gli avrei volentieri dato fuoco. O l'avrei sciolto nell'acido. Cosa provoca più dolore?

In ogni caso sono riuscita ad arrivare a casa.
E, nonostante la stanchezza, avevo proprio bisogno di staccare per un paio di giorni.
Mi è passata un po' di ansia.
Che nel frattempo è anche un po' tornata.
Dovrò andare in giro più spesso.
Sicuramente.

lunedì 24 febbraio 2014

BACKSTREET'S BACK ALRIGHT!

Dieci anni dopo il primo.
A trent'anni suonati.
Circondata da altre cinquemila (almeno) ex teenager.

Sabato io sono andata al concerto dei Backstreet Boys.
Al Forum di Assago, che mi ostino a chiamare Filaforum, anche se non si chiama più così da un milione di anni. Accompagnata da colei con cui ero andata anche nel 2004 (o forse era il 2005) e che da ora in poi chiameremo The Invasata, donna pazza che era al suo settimo concerto dei BSB. Che è pure andata al soundcheck e ha fatto una foto con loro spendendo una cifra folle. 

Ma andiamo con ordine.
Ore 17, decido di andare a vedere com'era la situazione davanti al Forum. I cancelli sarebbero stati aperti alle 19, il concerto iniziava alle 21. Mancavano ancora 4 ore, che sbattimento.
La situazione iniziava ad essere già impegnativa ma io ho preso e sono andata al bar, poi, con calma, alle 17.30 mi sono messa in coda. Ero da sola, perché The Invasata era dentro a sentire il soundcheck, le altre due stavano arrivando.
L'età media era altina, come era ovvio che fosse, c'erano i soliti fidanzati obbligati con la forza ad andare, c'erano donne di una certa età, c'erano pazze dure con cappellini "Backstreet's Army" e magliette "Nick, I'm pregnant". 
Sono state due lunghe ore.
Aperti i cancelli era di nuovo il 2004 e io, di nuovo ventunenne, ho perso un polmone per correre come una pazza su per le scale (infinite) del Forum buttando a terra quelle lente senza pietà alcuna
Tutto questo non per stare in piedi sotto al palco, ma sedute in tribuna non numerata. No posti in piedi. Tristezza.

Altre due ore di attesa infinita, gruppo di supporto, tali Exchange, simpatici.

E poi sono arrivati LORO.
E io, improvvisamente, ho avuto di nuovo quindici anni.
Non credo di aver mai urlato così tanto in tutta la mia vita. Mai. 
E' questo che succede quando una trentenne incontra dopo secoli gli idoli della sua adolescenza.
Perché va bene i Take That, le Spice Girls, i Five, i Boyzone. 
Ma io ho amato davvero solo i Backstreet Boys.
Ed erano lì, di nuovo, VERI, a pochi metri da me.

Sono invecchiati? Sì. Ma si mantengono bene. 
Nel caso vi venisse il dubbio, le foto le ho fatte io. Ne avrei un altro centinaio, ma meglio limitarsi.
Nick continua ad essere un figo atomico, poi probabilmente era fatto di cocaina, non stava fermo un secondo. Ma... mi fa lo stesso effetto di 15 anni fa. Da prenderlo e sbatterlo su per un muro.
Howie è sempre uguale, forse un po' migliorato addirittura, ma per me è sexy come la sabbia nelle mutande.

Brian caruccio, simpatico, forse a quei capelli darei una sistemata, non sei un marine.

AJ porello è sempre sembrato un vecchio fattone, è rimasto così. Sospetto un trapianto di capelli.

Kevin. Applausi a scena aperta. A me non è mai piaciuto particolarmente, invece sabato era veramente ma veramente meritevole. 43 anni, ma portati da dio. Rivalutatissimo.

Le canzoni: quelle importanti le hanno fatte tutte, ma troppe dell'album nuovo e alcune vecchie trascurabili, tipo 10.000 promises. Poi Quit playin' games con l'inizio del ritornello in italiano (Non puoi lasciarmi così, porca vacca) (Serena, è colpa tua) potevano proprio risparmiarsela.
Ma non importa.
Cantano ancora bene e la scoperta è che ballano ancora bene!
E cantano e ballano insieme senza avere il fiatone! Ormai c'hanno un'età, non era così scontato.
Suonano pure. Chitarre, piano e una specie di bongo per quel - ripeto - fattone di AJ. Ecco, forse Howie faceva finta. Ma gli altri no.

La scenografia era un po' scarna, non si sono mai cambiati d'abito e i filmati nel maxi schermo dietro di loro erano abbastanza inutili.
Però non mi è importato niente. 
Quello di Robbie, quest'estate, è stato un concerto spettacolare per gli effetti, i fuochi d'artificio, la grandiosità dello spettacolo.
Questo è stato il concerto del cuore, del "Oh mio dio sono quasi vecchia ma posso tornare giovane per due ore e urlare come una pazza fino a farmi esplodere il cervello".

E' stato bellissimo.

Backstreet's back, alright.

giovedì 20 febbraio 2014

Il corso di fotografia

Eccomi qui di nuovo, oggi vi parlerò del corso di fotografia più pazzo del mondo.
Perché io non riesco a conoscere persone normali, no. Mai.

Siamo in pochi, ma meglio così, anzi, visto che ogni volta dobbiamo guardare e commentare le foto di tutti (tre a testa) siamo pure in troppi.

Partiamo da quella che dovrebbe essere la persona più importante, l'insegnante, altrimenti detto L'Uomo Senza Palle. Per l'amor del cielo, è un bravissimo fotografo, ma insegnare non è proprio una cosa sua. Gli chiedi un parere e non te lo dà, gli fai una domanda, gliela ripeti anche magari, e lui svia il discorso.
Nonostante ciò, qualcosa la sto imparando. Forse.

Poi via, a bomba sugli altri partecipanti:

La logorroica: Non. Smette. Mai. Di. Parlare. MAI. E' un incubo. Ha la faccia da professoressa in pensione, ma credo sia semplicemente una casalinga annoiata. Parte con filippiche di mezze ore su cose che ha visto solo lei e che sa solo lei. Piacevolissima. Durante l'uscita fotografica che abbiamo fatto ha rischiato seriamente di prenderle da due brutti ceffi che stava fotografando di nascosto. Avrei riso. Parecchio.

Il saputello: non manca di ricordarci ogni sette minuti che lui è architetto e quindi è più figo di noi. Sa più di noi. A dire la verità, a volte sembra che ne sappia più lui del nostro insegnante. Sembrava il più carino di primo acchito ma poi a) si è scoperto che è sposato con una tamarra che si fa il gel alle unghie lunghe mezzo metro b) ha fatto di tutto per farsi odiare.

La coppia: lui è l'Avvocato e mi guarda dall'alto in basso, ma ehi ciccio, abbiamo la stessa laurea e tu hai pure un anno in meno di me. Vola basso per cortesia. Ha la voce impostata e fa il simpaticone. Lei è sinceramente strafiga e pure simpatica. Io una volta o l'altra capiterò lì in pigiama perché dopo essermi fatta la doccia la voglia di rivestirmi e ritruccarmi DI LUNEDI' SERA è massima, come potete immaginare. Lei no. Lei sembra sempre appena uscita dalla parrucchiera, fresca come una rosa e vestita benissimo. Svelami il tuo segreto, donna.

Il secchione: un grado in meno del saputello, possiede ventordici obiettivi che fanno le cose più assurde. Uno voleva anche farmelo provare, ma io non avrei saputo bene cosa farci. Forse ci avrei bevuto dentro il tè. Fa foto più belle della maggior parte degli altri (e di me), ma almeno è umile.

La sospetta fashion blogger: si veste e si atteggia come una di loro. Ha il fidanzato mezzo fotografo. E' piuttosto puntigliosa e critica nei confronti delle foto altrui. Ritocca i suoi scatti ma fa finta di no. Sto aspettando di trovare un suo autfich post nell'internét da un momento all'altro.

La ragazza semplice: poverella, parla quasi solo in dialetto e ride sguaiatamente, ha un preoccupante interesse per le unghie ricostruite (anche lei, sì. Ha fotografato il fornelletto e tutto l'ambaradan) e un cappotto bianco che andrebbe lavato. Magari anche i capelli ogni tanto. Così, per dire.

I due ragazzini: avranno sui 16 anni. Lui è Justin Bieber, stessi capelli. Non parla mai. Lei ha un nome imbarazzantissimo poverella, però ha dei capelli pazzeschi e indossa sempre i doc Marteens senza calzini. 'Sti giovani.

L'inutile. Anche lei non parla molto. Con la sua macchina fotografica compatta cerca di sopravvivere nella giungla delle reflex. E' bruttarella, ma lei ha il moroso e io no, quindi taccio.

Una manica di stronzi insomma.
No dai, alla fine non sono così male.
Forse.
Forse sono io stronza.
Quello sicuramente.
Un altro di loro starà scrivendo un post sul suo blog su quanto è inutile quella con la frangia che viene al corso praticamente in pigiama.
Beh, me lo meriterei.

domenica 16 febbraio 2014

Wannabe photographer

Ultimamente non ho tempo per scrivere e le volte che mi viene voglia di farlo nei ritagli di tempo è per sfogarmi, come ho fatto nell'ultimo post.
Oggi cercherò di cambiare direzione, altrimenti questo blog diventerebbe solo un lungo e noioso turpiloquio.

Da circa due mesi sto seguendo un corso di fotografia.
Sì, mi avete scoperto, voglio fare la fashion blogger. *risate registrate*
Sui partecipanti intendo scrivere un post a parte perché è un insieme di persone davvero assurde.

Ogni settimana abbiamo un "compito" da fare; questa settimana il compito consisteva nel trovare le tre foto più belle/significative/importanti che abbiamo mai scattato.
Volevo farvi vedere le mie.
Non so se siano le più belle che abbia mai scattato, ma a me piacciono e quindi ecco qua.

2009 - Hawaii, Hanauma Bay

2013 - Creta, Monastero

2013 - S.Vito di Cadore, libellula
Vorrei riuscire a pubblicare foto più grandi, ma con questo layout non posso e non so se ho voglia di cambiarlo di nuovo... mah, vedremo.

Magari continuerò a pubblicare i miei "compiti per casa". O magari mi verranno delle schifezze. Staremo a vedere.
Intanto vi auguro una buona domenica.

venerdì 7 febbraio 2014

E allora...

...vaffanculo.

Io sono stufa. Ma stufa stufa.
Va bene la sfiga, ma quando è troppo è troppo.
E mi trovo a scrivere adesso qui per sfogarmi.
L'anno era anche iniziato bene, normalmente quanto meno.
Poi è iniziata la valanga di detriti.
Chiedo anticipatamente scusa per il turpiloquio.

Queste ultime due settimane sono state da manicomio.
Lunedì scorso mi sono chinata mentre mi stavo lavando il viso e PAF, schiena bloccata. Temo sia stato tipo il colpo della strega. Ho sentito come una scarica elettrica giù per la schiena.
Sono rimasta a casa dal lavoro per un giorno e non ho guidato per 5-6 giorni.

Piove. Piove sempre, piove da sempre.
Ok, questa non è solo una cosa mia.

Al lavoro sto collaborando con gente di un'altra azienda.
Uno, in particolare, mi ha fatto incazzare come mai nella vita credo.
Prima mi dà indicazioni a caso, poi, all'ultimo, mi fa "Ah, no, bisognava fare così".
IO NON HO TEMPO DI STARE DIETRO A TE E AI TUOI DELIRI PORCA TROIA.

Poi la gente perde tempo per niente e mi fa arrabbiare in un modo che non vi dico.

Lunedì di questa settimana esco di casa di sera per andare ad un corso, scendo dalla macchina tranquilla e inizia a farmi male il piede sinistro.
"Ma sì, non sarà niente."
COL CAVOLO.
Sono tornata a casa praticamente piangendo, un dolore allucinante e tra l'altro non ne so il motivo.
E via al pronto soccorso dove non mi hanno fatto praticamente niente.
Di nuovo il giorno dopo a far le lastre, non mi hanno fatto niente di nuovo e prego, sono 62 euro.
Alla fine avevo un nervo fuori posto, ma me l'ha detto un signore che qui in Veneto si chiama tiraossi e che ha fatto la magia di farmi tornare a posto il piede.

Stasera finalmente ho finito di leggere i primi due libri di 1Q84, dopo SETTECENTO MALEDETTE PAGINE finalmente la storia aveva iniziato a prendermi, attacco il Kobo al computer per scaricare il terzo libro e - porca di quella vacca schifosa - NON FUNZIONA PIU'. Non si connette.
Ho provato con un altro cavo. NIENTE. Non va.
Dopo un grasso mese di utilizzo e dopo che l'avevo connesso per la seconda volta ieri per caricarlo.

Ma, io dico, E' MAI POSSIBILE?

Poi una non si deve incazzare.

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