giovedì 17 maggio 2018

Viaggio in Russia: Mosca (seconda parte)

Rieccomi, andiamo avanti con il racconto del mio viaggio in Russia. Non ho neanche fatto passare un altro mese, sono stata bravissima.

Il secondo giorno siamo andati a visitare il Cremlino. Quanto ci avremmo messo in metro per arrivare? Un quarto d'ora. Quanto ci abbiamo messo in pullmino? UN'ORA E VENTI. Poi una non si deve incazzare.


Comunque. Per entrare al Cremlino si devono ovviamente passare dei controlli, ma a dire il vero in Russia si devono passare controlli e metal detector per andare ovunque. 
All'interno si possono visitare solo delle chiese, non gli edifici governativi, che si vedono solo da fuori. Si devono rispettare i percorsi stabiliti, altrimenti ti sparano. No dai, non ti sparano, ma iniziano col fischiare, poi chissà. 



Si vede anche la pista per l'elicottero con cui arriva il nostro buon Vladimir (Putin).
Il Cremlino (che vuol dire fortezza) è il centro del potere politico russo ora, ma lo è stato anche quando c'erano gli zar. Un tempo era la sede della chiesa russa-ortodossa.
Abbiamo anche visitato il Fondo dei Diamanti (esposizione di pietre preziose raccolti da zar e zarine), ma non ci hanno voluto dare l'audioguida perché il museo chiudeva per pranzo all'una ed era mezzogiorno e mezzo. Sì, il museo chiude per pranzo. Le didascalie erano ovviamente tutte in russo.
No, non sono stata all'Armeria. No, non voglio parlarne.
Dolci tipici pasquali. Assomigliano molto ai panettoni.

Panorama dal tetto di un centro commerciale
Parte ora il momento polemica. Avevamo il pomeriggio libero. Ma se sai che i musei a Mosca sono chiusi di lunedì, perché non organizzi le cose in modo da mettere il tempo libero in un altro momento? Porca miseria.
Quindi siamo stati (non tutto il gruppo) al roboante museo della Cosmonautica (l'unico aperto) in cui c'è tutta la storia della Russia nello spazio (lode e gloria a Yuri Gagarin!) e abbiamo visto una parte del Parco delle Esposizioni, mezzo chiuso e mezzo con i lavori in corso. D'estate deve essere molto bello, con la fontana dell'amicizia tra i popoli in funzione e i padiglioni delle ex repubbliche sovietiche aperti.
Monumento che inneggia ai viaggi spaziali
La fontana dell'amicizia tra i popoli
Abbiamo poi perso per strada altre persone che sono tornate in hotel (per fortuna) e abbiamo girato un po' per la città con il nostro accompagnatore che ci ha portato su un isolotto sulla Moscova a cenare in un ristorante georgiano.

Il terzo giorno siamo stati a Sergiev Posad, dove si trova il monastero della Trinità di San Sergio (che è patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO), il cosiddetto Vaticano russo. È in una cittadina che fa parte dell'Anello d'Oro a circa una settantina di chilometri a nord di Mosca; faceva decisamente più freddo che in città.
Si possono visitare diverse chiese nel perimetro del monastero e vederle con la neve è stato veramente pazzesco.





 Al ritorno abbiamo trovato un ingorgo pazzesco, perdita di tempo infinita e indovinate? Si poteva comodamente andare in treno! Che nervi. CHE NERVI.

Nel pomeriggio abbiamo visitato la Nuova Galleria Tretyakov. Non quella che contiene le opere russe storiche, ma quella di arte moderna. Ora, a me piace l'arte moderna, ne so anche abbastanza. Ma questo museo non mi è piaciuto. Sarebbe stato meglio andare al Museo Puskin. O da qualche altra parte. Ma il gruppo ha deciso così. Avrei dovuto prendere e andare per i fatti miei.

Abbiamo poi fatto un giro per il Parco Gorkij (taaake me to the magic of the moment/on a glooory night) e a fare quello che pensavo sarebbe stato l'ultimo giro sulla Piazza Rossa.

San Basilio fa cucù nell'arco di destra

Ultima mattina a Mosca, siamo andati in una specie di mercato vicino all'hotel in un finto castello tutto colorato, una cosa super kitsch. Visto che ci avanzava tempo, con la mia compagna di stanza e un altro abbiamo preso la metro e siamo tornati nella Piazza Rossa. Io sono entrata nei magazzini GUM e ho fatto un giro nei dintorni finalmente sola. Che goduria. Loro hanno fatto la lunghissima coda per entrare nel mausoleo di Lenin.


Infine siamo tornati in hotel, pronti per prendere il treno Sapsan super veloce.

Così si conclude la parte del viaggio a Mosca, prossima tappa San Pietroburgo, la città degli Zar.

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...