giovedì 30 giugno 2011

Bianco e rosa

Mi rendo conto di aver sviluppato un leggera ossessione per gli smalti. Ultimamente ne ho comprati due che le persone normali considererebbero uguali (infatti a casa non se n'è accorto nessuno che sono due. Fiu.), ma che io trovo completamente ed assolutamente diversi.
Comunque ieri non ho comprato uno smalto.
Ieri ho fatto un investimento.
Ed è anche colpa vostra, sappiatelo.

Il Ballerina.
Per il momento sono riuscita a tenerlo nascosto, perchè credo che potrei essere presa a legnate se Madre scoprisse che ho comprato un altro smalto. Chanel tra l'altro. Il fatto è che quando lo metterò se ne accorgerà, e sono sicura che lo vorrà anche lei. E lì sarò rovinata, perchè non potrò dire che è vecchio come ho fatto con Paradise di Dior, non ci crederebbe mai.
Cheppalle.

In ogni caso, ho dato inizio alla danza dei saldi prima che i saldi stessi inizino. Forse è l'unico modo in cui posso trovare qualcosa.
Ho preso il vestito bianco che cercavo. Di già! al primo tentativo! anzi, al secondo, perchè sono andata a rivedere quello di Max & co. che avevo notato e non mi ha convinto.
E vorrei dire viva le carte fedeltà, grazie alle quali ti fanno lo sconto prima dei saldi. Del 40% nel mio caso. Che gioia.
Probabilmente non comprerò più niente, ma sarei anche contenta così.
Anche se c'è una borsa nello shop on line di Zara...

martedì 28 giugno 2011

Saldi saldi saldi, tanti saldi

E' quasi ora di saldi.
Di nuovo.
Ho già parlato di questo argomento qui appena avevo aperto il blog, ma credo che l'unica ad aver letto quel post sia stata Sascha, che l'ha anche commentato.
Quindi è tempo di affrontare di nuovo il tema.

Questa volta sono fiduciosa.
Questa volta ci voglio credere.
Posso trovare qualcosa.

Non ho cambiato idea sui saldi, sia chiaro, li odio sempre. Per il casino nei negozi, per la follia della gente, per gli spintoni, per le code per provare la roba nei camerini, per i grumi di polvere nei camerini di Zara, che ci sono sempre sì, ma durante i saldi sono talmente grossi che sembrano prendere vita.
Stavolta però sono stranamente ottimista.
Sarà che ho puntato un vestitino bianco da Max & co. Sarà che sono poco stressata. Sarà che, per una volta, non ho esami da preparare a breve, quindi posso buttarmi sui negozi in tempi utili (ossia nei primi 15 minuti in cui apriranno i negozi sabato, perchè poi finirà tutto).


 Quindi, cosa cercherò ai saldi?
Vestiti. Vestitini. Vestitozzi.
Possibilmente di colore chiaro, dato che, per la prima volta dal 2006, sono di un colore che non è un grigio tendente al verde.
E perchè non ho mai niente da mettere quando vado a parlare con i prof.
E perchè ho l'armadio pieno di roba nera che non voglio toccare neanche con un bastone.

Voi? saldi sì, saldi no?
Avete puntato qualcosa?
Avete una tattica di guerra per affrontare l'evento?

lunedì 27 giugno 2011

Tamarri

No, non sto per parlare di quel programma di Italia 1 che non ho mai visto e che non credo guarderò mai.
Sto per parlare di cosa ho fatto venerdì e sabato dalle 17.30 alle 22.30 in una nota località di mare.
Ho tentato di vendere queste meraviglie:



Occhiali Carrera.
Invidiosi, eh?
Che hanno poco da scrivermi nel briefing che li mette anche Victoria Beckham, sempre tamarri sono.
Per non parlare delle persone che si dimostravano interessate.
Per non parlare del gruppo di ragazzi che è passato e uno di loro mi ha urlato (in dialetto, perchè fa più fine) "Io sono sposato, ma i miei amici qui te la darebbero una botta, anzi due!". E tutti si sono girati a guardarmi. E io sono diventata fuxia. E poi sono tornati e volevano il mio numero. Credici amico. Te lo do di sicuro.
Poi è passato un altro gruppo di dementi che hanno voluto farsi le foto con me.
Una signora mi ha raccontato la storia della sua vita e mi ha detto che sua figlia ha vinto la maratona di New York.
Poi "Ah, che bel bambino, come si chiama?" "Sofia".

 Però però, sono rimasta sorpresa.
Esistono anche occhiali Carrera NON tamarri.
Tant'è che ce n'è un paio che mi piace.
Non me li comprerò per principio. Anche perchè ce ne sono altre trecento paia che mi piacciono di più.
Ecco, adesso mi servono degli occhiali da sole nuovi.

Ho capito che, se vado a lavorare in un negozio, poi mi viene voglia di comprare tutto quello che c'è.
Spero che non mi chiamino mai a lavorare in una concessionaria Ferrari, sennò sarebbe un problema. Un problema serio.

venerdì 24 giugno 2011

Domande esistenziali

Bene, oggi chiedo il vostro aiuto donne. Ma anche uomini, se ne passa qualcuno.
Per il primo matrimonio metterò questo vestito.


Il colore non si capisce bene dalla foto (che non è un granchè, ma l'ho trovata su Google immagini perchè non dispongo di macchina fotografica al momento), è una via di mezzo tra verde smeraldo e turchese.
Sandali e pochette neri, perchè, evidentemente, la fantasia non è tra le mie caratteristiche fondamentali.
Le domande fondamentali sono due.

a) di che colore mi metto lo smalto?

b) mi raccolgo i capelli o no? Io sarei propensa per il sì, ma non so come.

Ammetto che siano domandone di un certo livello, ma qui si ha bisogno di consigli.


Vi lascio poi con un'opera d'arte che ho trovato in una vetrina l'altro giorno.
Da Intimissimi si staranno mangiando le mani per non averci pensato per primi.



Pippa ne sarà fiera.

mercoledì 22 giugno 2011

Coincidenze assurde

Fratello è tornato dalla California.
E' stato un tesorissimo e mi ha portato a casa una maglietta, ma soprattutto mi ha portato a casa uno smalto OPI*.

Domanda: quanti colori di smalto produce la ditta americana OPI?
Credo una cifra vicina al trilione.

Domanda numero due: quale mi ha portato a casa Fratello?
Questo.



L'unico che ho già.


Oltre a quello da battona sudamericana, ovviamente. Ma quello non lo conto.


* che costa 9 dollari pari a 6 euro e spiccioli porca miseria, in Italia sono dei maledetti ladri

martedì 21 giugno 2011

Tazzine


Questa tazzina costa 22 euro. Ventidueeuro.
Come faccio a saperlo?
No, non sono una feticista delle tazzine da caffè. Sono solo una povera invitata a un matrimonio, e questa tazzina è parte del regalo, insieme ad altre 5 sue amiche uguali a lei. E probabilmente qualcos'altro.
Ora, io non voglio essere polemica... anzi, voglio proprio essere polemica, perchè ventidue euro per una tazzina da caffè mi sembrano francamente un'esagerazione. (Cosa dite? io li ho spesi per uno smalto di Chanel? E l'ho fatto più volte? dettagli.) 
Eh, ma è di Richard Ginori. Richard chii? 
A quanto pare 'sto Richard è il più figo tra i produttori di piatti, piattini e coppette, e io sono completamente out.

Fatto sta che l'alternativa era un frullatore a immersione che probabilmente ti telefona anche per dirti che la cena è pronta, dopo che lui stesso l'ha preparata. A quel prezzo, mi pare il minimo.
Comunque ho deciso che quello non mi piaceva, quindi tazzine furono.
Ah, poi c'era anche uno scolapasta da 12 euro (di cosa sarà fatto uno scolapasta per costare dodici euro?).
E un cavaturaccioli. Avrei voluto regalarglielo solo perchè mi piace la parola. 
C-A-V-A-T-U-R-AC-C-I-O-L-I 
"Passami il cavaturaccioli caro".
Ok, domani vado a comprarlo.

lunedì 20 giugno 2011

Genialità

La parola d'ordine del weekend appena trascorso è genialità.
Perchè sono partita da casa per andare al mare col cielo grigio piombo, sono arrivata in spiaggia e bisognava ancorare i lettini a terra perchè altrimenti volavano via e io ho rischiato di farlo con loro.
Ma sono rimasta.
Sono rimasta e ho messo anche l'attivatore, per sfruttare al massimo quei tre raggi di sole che passavano le nuvole.
Idea geniale.
Perchè poi il sole è uscito davvero e adesso ho la faccia color evidenziatore fuxia. E un elegantissimo segno dei pantaloncini perchè c'era freddo e li ho tenuti addosso.

Poi vorrei riaprire, dopo un lungo tempo di imperdonabile stasi, la rubrica "Cattivo gusto da Intimissimi" con quello che non si può che definire un colpo di genio. O di idiozia galoppante, dipende dai punti di vista.

Ecco qua:


Quando pensi che possano aver toccato il fondo, TAC, ti cacciano l'opera d'arte.

Voglio anche far notare la mutanda col serpente piegata sulla sinistra.
Per il gentiluomo che vuole essere sempre fine, anche nei momenti di maggiore intimità.

sabato 18 giugno 2011

Madre: la privacy

Mi sono accorta di aver trascurato la rubrica "Madre", quindi eccola qui, che rientra a bomba nei vostri cuori e nei peggiori bar di Caracas.

L'argomento è piuttosto spinoso, ma potrei riassumere in poche parole il binomio Madre-privacy. A casa mia il rispetto per le faccende altrui tendenzialmente non esiste. Anzi, direi che non esiste per niente.
Madre è curiosa, non ce la fa proprio a rispettare l'altrui spazio o i segretucci della sua figliola.
Ho iniziato a rendermene conto quando avevo una quindicina d'anni e scrivevo allegramente sulla mia smemo un po' tutto quello che facevo. Una volta, d'estate, ci ho attaccato l'etichetta di una bottiglia di vodka panna e fragola (bleah, ho ancora il voltastomaco. Ma esiste ancora?) che io e una mia amica avevamo comprato per berla insieme a qualche ragazzo. Passano un paio di giorni e apriti cielo. "Ecco, lo sapevo che quella là aveva una brutta influenza su di te! alcool! ma sei impazzita? una bottiglia di vodka!" e avanti così. Al mio flebile "Come ti sei permessa di leggere il mio diario?" sono seguiti numerosi altri coloriti improperi.
In seguito ho scoperto che le mie smemo erano diventate un po' un'enciclopedia da consultazione per tutta la famiglia, mancava solo che mettessero dei segnalibri con indicati i vari argomenti (tipo "limoni", "cotte passeggere", "che stronzo quello", "non sei più mia amica", ecc.).
Allora io ho imparato a scrivere per perifrasi, o in codice, o per abbreviazioni, in modo da sopravvivere.
E' capitato anche che Fratello, alla tenera età di sei anni, quando aveva appena imparato a leggere e scrivere, non solo si è impossessato del mio cellulare per leggere i messaggi, ma li ha addirittura trascritti.
Madre poi ci muore per il fatto che nè io nè Fratello l'abbiamo accettata come amica di Facebook. E ci mancherebbe solo quello. Ho comunque il sospetto che riesca in qualche modo a leggere quello che scriviamo, deve aver fatto un patto con Zuckerberg in persona.
Tremo all'idea che qualcuno della mia famiglia scopra il mio profilo twitter o questo blog.
Sarebbe la fine.

Capite in che mondo vivo?
Anche voi avete una madre impicciona?
Avete nuovi stratagemmi da insegnarmi per preservare la vostra privacy? Insegnatemeli, vi prego.
Qui bisogna continuare a sopravvivere.

giovedì 16 giugno 2011

Moda e incomprensioni

Ecco, probabilmente sono io a non capire una mazza di moda.
Ma sinceramente questi cappelli non li comprendo.
Non capisco neanche se i modelli sono uomini o donne.

Da Vogue, mese di maggio

Trova le differenze.



E questo?

sempre da Vogue


Ma forse sono io ad essere ignorante.
Anzi. Sicuramente.

Pazze pazze liste nozze

Cheppalle sti matrimoni.
Mi stanno stressando.

Ieri, per la prima volta nella vita, ho avuto a che fare con le liste nozze.
Dopo una settimana di contrattazioni, messaggi, telefonate, spedizioni punitive al negozio per vedere cosa si poteva prendere, ieri ho concluso l'acquisto del regalo almeno per il matrimonio della coppia numero uno. Che fatica. Prima eravamo in 4, quindi avevamo deciso di prendere una tv. E vuoi non prendere nient'altro? No, una pentola singola fa tristezza, i barattoli anche (barattoli?), un vaso? abbiamo deciso per un decanter. Che poi, la domanda è: cosa se ne fanno di un decanter due che bevono a malapena un bicchiere di prosecco all'aperitivo? Seconda domanda: dov'è il collegamento tra una tv e un decanter? "Beh, magari faranno decantare il vino che sorseggeranno la sera guardando la tv". Bene. Perfetto.
Perfetto una mazza, perchè si è aggiunto un quinto personaggio al regalo e abbiamo dovuto aggiungere qualcos'altro. Solo che non era rimasto NIENTE. Niente a un mese dal matrimonio. Ma è normale?
Comunque ci siamo risparmiati la pentola singola e abbiamo raccattato un dvd recorder.

Poi, visto che c'ero, ho dato un'occhiata anche alla lista nozze per il matrimonio della coppia numero due, dato che l'hanno fatta nello stesso negozio.
Bah. Uno schifo. Due pagine di mestoli e forchette, poi, alla fine, una tv da duemila euro.
Voglio dire, chi è il pidocchioso che ti regala una schiumarola (che non so neanche bene cosa sia) del costo di ottoeuroenovanta? Risposta di una mia amica: "Beh, gli regaliamo 40 mestoli".
Invece penso che ci orienteremo sui piatti, ma dobbiamo raccattare altre 2 persone almeno, perchè altrimenti la cosa inizia a diventare un po' costosetta.


Vi vorrei parlare anche del primo addio al nubilato per il quale sono stata reclutata, ma rimanderò. Intanto vi basti sapere che non mi convince molto.
La parola chiave è mezzo pacchero.
Ricordatevela.

martedì 14 giugno 2011

La presidentA

Eccomi qua, sono sopravvissuta al referendum.
Sono sopravvissuta anche alla burocrazia, alle buste da riempire una volta finito lo scrutinio, ai verbali in doppia copia, alle firme, ai timbri, agli altri presidenti che erano nella mia scuola (tutti uomini, vecchi e stronzi tranne uno), ai simpaticoni che chiedevano "Ma come, sei tu il presidente di seggio?". Sì, sono io. E non ho neanche fatto danni.
Sto giro mi è andata benissimo con gli scrutatori, neanche un disadattato, ma tutte e tre donne e due le conoscevo già. Eravamo il seggio più figo di tutti. E loro si sono rese conto di essere capitate bene perchè io ho fatto turni umani e le lasciavo abbastanza libere... giravano voci di presidenti che facevano stare sempre tutti al seggio e non permettevano di leggere cose che non fossero il libro "Istruzioni per le operazioni dell'ufficio di sezione" o i verbali, anche se non c'era nessuno a votare. O che davano un'ora per andare a mangiare anche se il povero scrutatore/schiavo abitava dall'altra parte della città. O che non permettevano di firmare le schede solo con la sigla, ma volevano il nome per intero. Pensa se uno si fosse chiamato Giandomenico Defranceschi Maffeis.
Il mio seggio è differente.

Cose che sono successe in ordine sparso: mi sono invaghita di un poliziotto fighissimo (e no, non gli ho fatto una foto perchè già mi prendevano abbastanza per il culo quando passava e mi sorrideva). Una signora mi ha raccomandato di dire a tutti di ciucciare le matite copiative, altrimenti si sarebbero cancellate. Sì, ovvio che lo farò, urlando anche "Viva l'igiene". Marito e moglie che si urlano da una cabina all'altra "Non sovrapporre le schede!". Signori anziani che si fermavano dopo aver votato raccontandoci tutta la loro vita. La mia delusione durante lo spoglio delle schede nel non trovare neanche un voto per Lupin, ma solo tre variazioni sul tema "Viva la figa" e un "A noi donne ci piace il pene". Abbiamo trovato delle caramelle nel cassetto della cattedra e ce le siamo mangiate "Tanto prima di settembre vanno a male". Ho soprannominato il presidente del seggio accanto al mio Il Presidentissimo, perchè finiva di fare tutto in metà tempo rispetto a tutti gli altri, era superorganizzato ed aveva addirittura un programmino per contare le schede e far tornare i conti. Io avevo un blocco di carta e già usare una calcolatrice mi è sembrato trasgressivo. La soddisfazione è stata grande quando ho scoperto di aver finito lo scrutinio prima di lui ed essere arrivata in Comune con largo anticipo rispetto a lui e al suo programmino figo. Tiè. Mi mancava solo la musica di Momenti di gloria in sottofondo.

Un paio di immagini dalla nostra classe:


Non si sa mai che qualcuno non sappia cosa sia.

Ma soprattutto:


Ecco, diciamo che i bambini di prima elementare spaziano molto a livello di gusti cinematografici. E probabilmente sanno lo spagnolo.

Ieri sera alle 9 ero a letto e mi sono pure addormentata subito.
Anche questa è andata.
E adesso lo Stato mi ridarà indietro i soldi della multa con gli interessi.
Oh là.

sabato 11 giugno 2011

Le due fuorilegge

Ecco, mi ritrovo a scrivere a quest'ora per esorcizzare quello che è successo stasera, per riderci su. Che forse è meglio.

Decido di uscire con la Pazza Saggia - che per stasera (e forse per molte altre sere a venire) sarà solo La Pazza - senza programmi particolari. Lei abita in una città diversa dalla mia, un po' distante. In questa città, stasera c'era quello che chiameremo il Concerto X. Cosa facciamo, cosa non facciamo... "Beh, potremmo fare un giro dalle parti del Concerto X e sentire da fuori, si sentivano benissimo anche le prove fino in centro" dice lei. "Certo, figata" dico io.
Parcheggiamo in un altro universo.
Io indossavo queste scarpe:


 Ero convinta che avrei camminato poco/niente, lo so che mi distruggono i piedini santi. Sono di gomma, non è che puoi pretendere. Primo errore fatale della serata.
Ci avviciniamo al luogo del Concerto X, iniziamo a vedere bagarini "Sarei curiosa di sapere quanto chiedono per entrare adesso" "Dai, al prossimo glielo lo chiediamo" "Ma no dai" "Ma sì!". Indovinate quale sono io. Io non parlo con la gente, non parlo neanche con la mia parrucchiera mentre mi fa i capelli, figurarsi con un bagarino.
Fatto sta che lei - La Pazza - mi travia e ci fermiamo a chiedere. Secondo errore fatale della serata. Da Napoli con furore ci chiede 10 euro. Non ci pensiamo neanche tanto, glieli diamo. Non facciamo in tempo a ridacchiare soddisfatte o a fare un passo che TAAAC, agente in borghese. Con la maglietta di Paul Frank. Ma dico, non avevi un'altra maglietta da metterti? Che serietà può avere uno con la maglietta di Paul Frank? Fatto sta che, maglietta o no, gli dobbiamo dare i documenti e seguirlo. Parlotta col suo collega cicciotto, ci viene il dubbio di riuscire a venirne fuori sane, invece no, salta fuori il collega stronzo e fiscalissimo che non ne vuole sapere di lasciar andare due giovini donzelle senza la loro bella sanzione amministrativa.
Quindi andiamo alla macchina dove questi tre scrivono i verbali, il napoletano cerca anche di salvarci dicendo che siamo giovani ("Avranno diciassette, diciotto anni!" sì, amore, per gamba. Ma grazie per il pensiero), ma non c'è niente da fare. Intanto arrivano altri agenti in divisa, tra cui due donne che fanno le fighe e ridacchiano. Stronze. La gente che passa ci guarda male. Io sono tentata di dire "Non stavamo spacciando, vi pare che io abbia la faccia da criminale? Insomma, ho anche una borsa di Marc Jacobs!".
Siamo state là tipo un'ora, perchè era evidente che non sapevano neanche quello che dovevano scrivere in sti verbali. A me scappava anche la pipì. Nel mentre saranno passate altre 5/6 persone che avevano evidentemente appena preso i biglietti in modo poco consono, perchè altrimenti dubito che sarebbero entrati a quell'ora. Ma ovviamente hanno beccato solo noi.
La mia sfiga non molla MAI.

Morale della serata: una sanzione amministrativa (perchè non si chiama multa, #sapevatelo) di euro cinquanta, i piedi rovinati dalle scarpe di gomma, un po' di magone portato a casa e qualcosa in più da scrivere sul mio papiro di laurea. Ovviamente non mi sognerò più di fare una cosa del genere. Mai più. 
Capito La Pazza?

giovedì 9 giugno 2011

California, here they come

Domani Fratello parte, al grido di "Califoorniaaa, here we cooomee!", come insegna quel teppistello di Ryan di O.C. (a proposito, ho visto che lo stanno ritrasmettendo su Italia 1. Ma è sempre stato così tremendo quel telefilm?).
Sì, io sono contenta per lui e per Cugino Idiota che partono insieme per raggiungere Cugino Genio in terra statunitense, ma, diciamocelo, sono anche invidiosa marcia. Soprattutto perchè il motivo per cui non potevo partire - puf! - è sparito nel nulla. Intendo il famoso esame di diritto tributario che mi è stato miracolosamente riconosciuto. Così resterò a casetta mia bella mangiandomi le mani e autoconvincendomi che è meglio così, che tanto loro, non avendo ancora 21 anni, non possono andare in un sacco di posti, tipo Las Vegas e... e basta. Oppure pensando al fatto che, se fossi partita, avrei dovuto pensare a tutto io perchè sarei stata la più vecch... ehm, grande. E avrei dovuto guidare io, perchè chi ha più di 24 anni paga meno il noleggio della macchina. Guidare. Per le strade della California. Magari una decappottabile. Ahaaa. Oddio, l'invidia mi sta mangiando viva.


Ma, mettendo da parte la mia invidia, volevo parlarvi di un fenomeno che emerge spesso quando una persona parte.
Quello per cui gente che conosci magari anche poco ti chiede di portargli a casa un regalo. E spesso ti dà anche indicazioni precise al riguardo. "Ma poi ti dò i soldi eh". Sì, come no.
Non so voi, ma a me queste persone danno fastidio. Molto fastidio. Perchè a) se ci tengo a te, un regalino te lo porto a casa comunque, senza che tu me lo domandi; b) i soldi non te li chiedo; c) è una rottura di palle e un pensiero star là a perdere tempo per cercare "qualcosa dell'Adidas, magari anche una spilla che in California le fanno belle" (questo non l'ho inventato, giuro. Amica, dovresti sapere che comunque l'Adidas è una multinazionale. Non serve andare negli USA per comprare qualcosa dell'Adidas).
Io, dico IO, non ho chiesto niente a Fratello. Ed è mio fratello. (Non gli ho nemmeno chiesto di portarmi a casa una carrettata di smalti OPI che là non costano niente, perchè LO SO che sarebbe una rottura di scatole per lui andare a cercarli).

Ma forse sono io troppo intollerante.
Voi che ne pensate?
Ditemelo. E' un ordine.

martedì 7 giugno 2011

La ragazza Clarins

Rieccomi.
Sono ancora viva.
Più o meno.
Sono stati giorni intensi. Nel senso che ho avuto un intenso dolore a piedi e schiena dato che sono rimasta in piedi per 24 ore in 3 giorni a tentare di promuovere creme e cremine Clarins. Il dolore deve ancora passare.

Ero partita allegra e fiduciosa, perchè l'altra volta con le ragazze della profumeria mi ero trovata bene, quindi ho pensato che sarebbe stata una passeggiata di salute.
E invece... invece ho scoperto che sarei rimasta tutto il tempo da sola, non solo fuori dalla profumeria, ma quasi fuori dall'universo, al sole e al caldo, vestita di nero. Stupendo. Volevo impiccarmi dopo la prima mezz'ora.
Poi grazie al cielo si è messo a piovere, così mi hanno spostato sotto ad un portico.
Avevo pochissimi campioncini da distribuire, c'era vento, quindi il tabellone che avevo dietro di me mi è caduto in testa almeno dieci volte, provocando grande ilarità nei passanti e grandi ematomi a me; quando si fermava il vento c'era un caldo da matti che mi portava a preferire un po' d'aria con relativo tabellone in testa.
Grazie al cielo la mia giornata è stata allietata dall'inaspettato arrivo della Zitella Acida, che ho avuto il piacere di conoscere. Il mio primo incontro tra blogger. Ero quasi emozionata. (Ah, comunque, se siete tutte fighe come lei io non voglio più conoscere nessuno, che poi mi vengono i complessi).
A fine giornata, comunque, ero così annoiata che ho perfino dato corda ad un tipo orrido della viglianza che ci provava.

Sabato e domenica sono andati meglio, ho iniziato a fare amicizia con commessi/e dei negozi intorno, anche perchè finalmente mi hanno portato una carrettata di campioncini di qualsiasi cosa, quindi ho scoperto che, se regali roba, diventi amico di tutti.
Mi hanno portato le ciliegie, la ragazza di Bialetti mi ha fatto il caffè, l'omino delle caramelle mi ha regalato un sacchetto di mandorle pralinate, il responsabile del negozio Harmont & Blaine mi ha fatto entrare a respirare un po' di aria condizionata e mi ha anche offerto un lavoro.
Quindi alla fine mi sono anche un po' divertita.
A parte quando "No, signora, il tedesco non lo parlo, la smetta di parlarmi, NON LA CAPISCO!". Ma ho conversato amabilmente in inglese con 3-4 giapponesi e ho dialogato perfino con due tipe di Rio de Janeiro.

Ora, non vi dirò quanti campioncini mi sono portata a casa, perchè altrimenti poi dovrei uccidervi.
Vi basti sapere che il numero è tendente a infinito.
Ho creme per le rughe, per pelli normali, miste, grasse, secche, detergenti, un olio per le pelli grasse (che sembra un controsenso, ma in realtà è una figata), sieri, creme contorno occhi, con la protezione, senza protezione, da giorno, da notte, prima del trucco, dopo il trucco, idratanti, opacizzanti, energizzanti, anche un po' mirabolanti.

Ho poi ovviamente ceduto e comprato il rossetto di Dior che avevo puntato ormai un mese fa. E' meraviglioso, super idratante e dura un sacco. Poi le ragazze mi hanno fatto lo sconto dipendente. E mi hanno anche regalato la crema corpo Rose The One di Dolce & Gabbana (che dovrebbe essere un campioncino, ma è enorme e buonissima) e una scatola con dentro tutti i campioncini di questi:


Insomma, le amo.
Anche se mi hanno lasciata là da sola per tre giorni.
O forse soprattutto per quello.

giovedì 2 giugno 2011

Noia e vestiti

Per dare un senso a questa giornata grigia e noiosa ho deciso di cercare di buttare un po' di vestiti vecchi.
Solo che non ce la faccio.
Anche se non riesco a capacitarmi di come potessi indossare certa robaccia.
Il fatto è che io, a quella robaccia, ci sono affezionata.
Mi ricordo in che occasione ho indossato una certa maglietta o un top o un vestito.
E finisce che mi trovo con montagne di vestiti in soffitta e Madre che mi minaccia di morte perchè non si vede neanche più il pavimento.
Ma ora vi renderò partecipi del mio tuffo nel passato.

Ecco a voi, direttamente dai temibili anni '90, un vestitino Max & co. per cui ho fatto carte false. Ora lo userei come camicia da notte, se mi entrasse.
Ma mi ricorda estati al mare, tornare tardi di nascosto, terribili sandali con la zeppa, abbronzatura.


Però, cavolo, era davvero cortisssimo.

Poi queste canottiere di Intimissimi. Sinteticissime. Aderentissime.
Ma quella viola l'ho indossata ad un mio compleanno, sono sicura.



Altro vestito (Replay. Esiste ancora la marca Replay??), altro compleanno.
Mamma mia. Sono stati proprio un periodo buio gli anni '90.


E per finire questa maglietta, che ho comprato in Irlanda e che non indosso più solo perchè non mi entra, lo ammetto.


Ecco, meglio chiudere qui la galleria degli orrori.
Io però a questi orrori ci tengo.
Lo so che non ce la farò a buttarli via.
Sono una maledetta sentimentale.

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