lunedì 29 settembre 2014

Paris is always a good idea

Ancora quattro giorni e sarò su un aereo direzione Parigi.
Non mi sembra vero.
Ci sono già stata due volte, ma la prima avevo quattro o cinque anni e ho vaghi ricordi di me su un passeggino giallo, la seconda è stata nella famigerata estate del 2003, (quella in cui è addirittura morta un sacco di gente a causa del caldo abnorme) quindi ero sempre sfinita per colpa del clima e certe cose non sono nemmeno riuscita a vederle.

Dunque non credo che andrò alla ricerca di angolini nascosti o poco visitati, ma andrò di grandi classici. Primo fra tutti il mio amato Musée d'Orsay. Quanto amo quel museo, quanto.
Mi era venuta l'idea di andare anche a Versailles, dato che non ci sono mai stata. Però avrò poco tempo e per visitarlo tutto ci vorrebbe una giornata intera, quindi non so. Mi sa che dovrò lasciar perdere, anche se mi piange il cuore.

Ho provato ancora un mese fa a prenotare la salita sulla Torre Eiffel, ma non c'è stato verso. Non mi interessa, farò la coda. Magari di sera tardi.

Mi viene già da ridere pensando all'incontro con Jean Claude (OH MADREEHE!), il padrone dell'appartamento che ho affittato tramite Airbnb. Lui ha messo le mani avanti: "My english is very bad" e ha iniziato a mandarmi messaggi in francese, che io non conosco assolutamente. Ho tradotto con Google Translator. Ma vorrò vederci quando ci incontreremo. Comunicheremo a gesti probabilmente. Disegni. I mimi. Telefono senza fili.

Nel frattempo, se avete consigli su cosa vedere, ma soprattutto cosa mangiare e cosa comprare, mi blog es tu blog. Sbizzarritevi.

Io intanto vado a comprare un frasario in francese.

venerdì 19 settembre 2014

I want to fly away

Sì, parlerò ancora di viaggi.
Ultimamente vivo in funzione del week end in cui prenderò un aereo e andrò finalmente di nuovo via, a visitare un posto che già conosco ma in cui non vado da... boh, una decina d'anni ormai.
Mi sono girati i 5 minuti e ho comprato il biglietto.
Ho deciso che farò volentieri a meno di vestiti e borse nuovi in favore di biglietti aerei/giri vari. Mi sta piacendo questa scelta. In fondo di vestiti ne ho a pacchi, non resterò certo nuda, mentre partire mi ricarica e mi fa stare bene.
Tra l'altro è saltata fuori un'altra opportunità per partire nel mese di novembre.
Col gruppo di ragazze/donne/cougar divorziate (che a volte mi fanno paura e) che frequento da un po'.
Una butta là l'idea "Si potrebbe fare, si potrebbe andare...", le altre "Ah, sì, bella idea", ma nessuna fa niente. Allora prendo in mano la situazione. E organizzo tutto. 
Do loro tre possibili opzioni di mezzo di trasporto, auto, treno e aereo. Auto e treno erano una follia, ma visto che qualcuna insisteva ho fatto tutti i conti e ho esposto costi e tempi in una comoda tabella. Col treno ci avremmo messo tipo 12 ore. O 9, ora non ricordo. Insomma, una follia, dato che in aereo in un'ora e un quarto si arriva. E costa praticamente uguale.
Allora una se ne esce con: "Eh ma vuoi mettere la magia del treno, conosci tutte quelle persone speciali con le loro storie..." Ora io vorrei farle incontrare mio fratello quando torna a casa dopo una giornata di sciopero delle FS, ma anche dopo una giornata normale, penso che la attaccherebbe dritto alla giugulare. Poi, porca di quella vacca, hai presente farti 10 ore di treno? Perché io penso che tu non abbia presente. 
"Eh, ma in aereo sono tutti un po' fighetti." Qui mi stava per partire un embolo.
Insomma alla fine tutte convengono che non ha senso prendere il treno.
Quindi cerco l'alloggio. Trovo un posto che costa poco ed è dignitoso.
È fatta quindi. 
NO.
Alcune dicono che il viaggio costa troppo.
Legittimo, più che legittimo, di 'sti tempi poi, ma allora me lo dici prima che mi metta a scandagliare l'internet come una draga da fondali per cercare un posto per dormire.
E - che tenerezza - alcune dicono "Dai, magari il volo costerà meno più avanti." Sì, e io sono Winnie the Pooh.
Quindi mando a farsi benedire tutte quante e immagino che non se ne faccia più niente.
Invece sabato scorso quella che aveva avuto l'idea mi fa "Oh, ma il nostro viaggio? Adesso ho tempo, organizziamo tutto." Mi ha ridato speranza, ma non so se crederci. Io penso che non se ne farà niente lo stesso. Vi farò sapere. Certo che non si illudono così le persone. Io poi ci rimango male.

Ma intanto sto già preparando mentalmente la valigia (anzi, il bagaglio a mano)(oddio, ce la farò solo con quello?), tra due settimane esatte si parte!

giovedì 4 settembre 2014

Compagni di viaggio

Da quando sono tornata dalla mia ultima vacanza penso a quanto sia difficile trovare i compagni di viaggio ideali. Quelli a cui piace fare quello che piace a te, con cui sei d'accordo sugli orari, che non rompono le palle con troppa organizzazione o troppo poca. 

Ero ospite a casa di una mia amica e della sua coinquilina a Malta. Sono state gentilissime, sono stata lì dieci giorni, avrei rotto le palle a chiunque, ma loro si sono offerte e mi hanno trattato benissimo. Però. Per tre giorni abbiamo noleggiato un'auto "Perché così ti portiamo a vedere più cose". Cosa abbiamo fatto? Siamo andate in spiaggia. Ma non solo. Alle 16.15/16.30 se ne uscivano con "Noi siamo stanche, quando vuoi andiamo." Alle QUATTRO E MEZZA. Dopo che mi avete portato in spiaggia lasciatemi star là almeno fino alle otto. 
Poi frasi come "Ah ma hai la guida?" "Ah ma sai già dove vuoi andare?"

Quando sono rimasta sola, anche se non avevo più l'auto, mi sono sentita sollevata. Stavo da Dio. Ho potuto fare quello che volevo.
Questo per dire che, a volte, si dà per scontato che viaggiare con qualcuno sia meglio. Non è sempre vero.

Quando penso alle persone con cui mi sono trovata bene a viaggiare mi vengono in mente Madre (ebbene sì, signori), un mio ex e qualche amica. Neanche. Forse una. 

Sarò difficile io? (Anche in questo?)
Mi piace solo organizzarmi ma senza programmare le cose giorno per giorno, sapere che autobus/treno/metro devo prendere quando esco dall'aeroporto, comprare una bella Lonely Planet, non andare solo in spiaggia perché dopo un giorno e mezzo mi rompo le palle, andare a vedere cose, mangiare cibi tipici e non pasta e pizza, svegliarmi a un'ora decente la mattina per riuscire a fare cose. Magari non alle 5.30 come in queste ultime vacanze, ma questa è un'altra storia.

Quando sono andata la prima volta a Barcellona eravamo un gruppo di otto persone. Delle piaghe. Mi dicevano spesso "Ma non ti fermi mai?" Ma no, cavolo, se sono in un posto nuovo voglio vedere, fare, girare! Non mi puoi dire ogni due secondi "Sono stanco" o "No, la sera non usciremo mai". 
Perché va bene essere stanchi, ma se vuoi solo dormire magari un'altra volta fai una vacanza diversa. E non ti arrabbi perché una sera abbiamo sbagliato autobus e siamo finiti in un posto sconosciuto con un autista che parla solo catalano, basta mantenere la calma e una soluzione si trova. Per la cronaca, sì, siamo riusciti a tornare in albergo senza che ci rapissero. Pensa un po'.

Quindi io sono ancora alla ricerca della persona con cui viaggiare. 
E, probabilmente, proverò ad andare in giro da sola. E vedremo come andrà. 
Io credo bene. 

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