giovedì 31 marzo 2011

Brevi dal (mio) mondo

News numero uno
Ieri sera sono stati a casa mia i componenti della coppia numero due per scegliere gli annunci e gli inviti per il matrimonio (si dà il caso che io abbia degli agganci in materia).
Si può morire causa chiacchiere? perchè ho temuto di fare una brutta fine ieri sera. Non la smettevano più di parlare. Parlare parlare parlare. Mia mamma era stravolta.
Comunque, purtroppo, mi hanno confermato la data (TREDICI AGOSTO per chi non lo sapesse) e, come previsto, hanno scelto degli annunci terribili, quanto più lontanto dal buongusto possa esistere. Anzi no. Ce n'erano anche di arancioni. E un tipo in cui tirando un filo, la sposa cartonata raggiungeva lo sposo cartonato. Avrei dovuto fare delle foto.
Io, se mai mi troverò uno straccio di uomo che mi vuole e mi sposerò, vorrò quelli con la carta fatta a mano e le iniziali impresse a rilievo. Che ovviamente sono quelli che costano più di tutti.
La futura sposa comunque mi diceva che rischierà di farsi trucco e parrucco da sola e addobbare la chiesa con le margheritine di campo, perchè, giustamente, trovali tu una parrucchiera e un fiorista aperti il week end di ferragosto. Beh, amica, te la sei cercata.

News numero due
Finalmente ho trovato una profumeria decente e una profumiera (profumista? profumizzante? profumatora?) davvero competente con cui ho disquisito amabilmente di smalti, texture, edizioni limitate, pennellini e nuove composizioni.
Questo per dire che ho trovato la nuova collezione di smalti Dior. Ero indecisa tra quello sul verde e quello viola, poi la commessa ha detto le parole magiche "Del Nirvana ne è rimasto solo uno..." e quindi la reazione automatica è stata strapparglielo dalle mani e correre verso la cassa.
Adesso nella mia cittadina di provincia sarò etichettata come "la matta con le unghie verdi", ma sono lo stesso molto soddisfatta.

News numero tre


Ecco.

Partendo del presupposto che peggio di quelle col metro non c'è niente, qui la cosa sta diventando ridicola. "New diet"??
Il silenzio è l'unico commento possibile.

martedì 29 marzo 2011

Sfide vegetali

Non ne avevo più parlato, quindi potrebbe essere lecito pensare che io le abbia uccise.
Chi?
Ma loro, Terry e Maggie (o Duran & Duran), le mie due primulozze. Che incredibilmente sono vive e lottano con noi. Anzi, sono diventate anche più belle! Eccole qui:


Non capisco come mai, ma Maggie (quella rosa) è cresciuta molto di più dell'altra... mah, misteri.
Poi è successa un'altra cosa incredibile, ho resuscitato la piantina di prezzemolo morente. Madre ci aveva quasi rinunciato, ma io l'ho salvato! io!
Sto iniziando a pensare che il mio pollice nero si stia trasformando in pollice... che so, almeno marroncino. Quasi verde marcio.
Ora la nuova sfida è "El tronco de la suerte"  (la fuerza vital de las selvas tropicales en su hogar, dice l'etichetta).
Spiego. I miei sono stati alle Canarie di recente e, dato che ultimamente ho manifestato questa propensione a non far morire tutte le piante su cui poso lo sguardo, mi hanno portato a casa questo pezzo di tronchetto della felicità che ho dovuto immergere in un paio di centimetri d'acqua e che dovrebbe germogliare nel giro di un mese.
Io ho come il sospetto che questo non accadrà.
Anzi, credo che il tronchetto marcirà e basta.
In fondo il pollice non sarà più nero, ma è ancora marrone.

lunedì 28 marzo 2011

Il tredici agosto

Ore 13.10, mi arriva un messaggio.
Panico.
La coppia numero due (di cui ho parlato qui) ha cambiato la data del matrimonio.

Si sposano il 13 (TREDICI) AGOSTO.
L'ho scritto in lettere e in numeri, perchè non ci siano equivoci.

Scrivo un messaggio ad una mia amica per dirglielo, la sua risposta: "Beh, si inculano. Io non vado"
Io non so cosa farò. Intanto ho riguardato questo:


Guardatelo, vi prego, almeno i primi minuti.
Parla della peggiore data possibile per celebrare un matrimonio.
Indovinate qual è?
Oh sì. E' il tredici agosto.

domenica 27 marzo 2011

Parole un po' a caso

Premessa:
Mi ero ripromessa di scrivere sul blog questa sera, una volta tornata da un giretto per negozi che finalmente ha fruttato qualcosa di buono, ma un aperitivo a sorpresa rischia di rovinarmi i piani.
Nel senso che era una vita che non bevevo quasi niente e adesso sono ancora un po' brilla in più sono morta di raffreddore, quindi non so bene cosa o come scriverò. E quindi metto le mani avanti.
Fine della premessa

Intanto vi offro questo, così magari diventate brilli anche voi:



Ieri sera sono stata alla festa di laurea di una mia compagna di corso e mi sono divertita un bel po', anche se non conoscevo nessuno.
Però per arrivare al posto dove c'era la festa mi sono dovuta affidare al mio caro amico Tom Tom, compagno di mille avventure e di mille strade sterrate in cui sono finita per colpa sua. Ieri non mi ha risparmiato, facendomi finire in una strada chiusa da una sbarra e poi in un'altra chiusa da una catena. Quando finalmente ho preso la direzione giusta, passaggio a livello, sbarre chiuse. Sono passati TRE treni, sei ore là ferma.
Comunque, festa fighissima, un sacco di gente, i ragazzi decenti ovviamente tutti impegnati.
La cosa che mi fa molto ridere è aver visto ubriaca e con addosso degli orecchini fatti con degli omini dei lego una tizia che molto probabilmente mi interrogherà tra un paio di mesi quando darò l'esame di diritto civile. Ho come l'impressione che non riuscirò a rimanere seria.
Non mi ha abbordato nessuno chiedendomi se per la mia città passa il treno (delusione).
Però c'erano dei ragazzi che suonavano clarinetto, fisarmonica e tamburo ed è stato molto meglio ballare quella musica un po' orientaleggiante che quella che c'era nel posto dove sono andata sabato scorso. Anche se dicono che faccia più figo dire "a me piace solo la house". Bah.
Al ritorno per fortuna ho seguito delle ragazze che mi hanno evitato di rifare la strada col passaggio a livello e sono riuscita a non perdermi. Non tanto dai.

Stasera all'aperitivo c'era anche una delle coppie di futuri sposi, quindi si è parlato di bomboniere che devono ancora scegliere, colombe ammaestrate che pare vadano di gran moda, farfalle da liberare al momento dell'uscita dalla chiesa (la trovo un'idea agghiacciante, non muoiono le farfalle dentro alle scatoline? povere). La sposa poi ha detto che vuole che le tiriamo solo riso lavato che sennò si macchiano i vestiti. Riso lavato?? Io ho proposto di tirare direttamente rigatoni o lasagne. Di taglio magari, così le buco un occhio. Ma io non sono invidiosa, noo.

Bene, direi che come aggiornamento può bastare, in realtà mi sono messa a scrivere adesso anche perchè domani sarà un giorno potenzialmente terrificante, per cui non sarò dell'umore di raccontare cose simpatiche temo.
Adesso penso che sverrò a letto, oppure mi proverò la febbre, devo decidere.
Buonanotte brava gente.

venerdì 25 marzo 2011

Perle di saggezza #3

Io credo nel rosa.
Credo che ridere sia il modo migliore per bruciare calorie.
Io credo nel baciare, nel baciare senza moderazione.
Credo nell'essere forte quando tutto sembra andare storto.
Io credo che le ragazze felici siano le più belle sempre.
...
Credo che domani sia un altro giorno e credo nei miracoli.

Audrey Hepburn



giovedì 24 marzo 2011

Oddio...

...ho i capelli come Rachel. Rachel Green, quella di Friends.
Attenzione, non come Jennifer Aniston, perchè in tal caso sarebbero fighissimi.
Ce li ho come li aveva Rachel all'inizio di Friends, forse un po' più lunghi, ma indiscutibilmente anni '90.
Buuuuuu!!!
Presto, datemi una piastra! subito! o un esorcista...
Ieri appena uscita dalla parrucchiera mi convincevano poco, ma oggi mi è venuto in mente a chi assomigliavo. Ecco qua:


Ovviamente molto meno figa di lei.
E quando ci sarà umidità sarò così:


 Pregate che sia una primavera asciutta.

mercoledì 23 marzo 2011

Cassetti dei ricordi

Non parlo di cassetti in senso figurato, ma di cassetti veri, quelli della mia scrivania.
Oggi mi sono decisa e ho cominciato a metterli in ordine, impresa a dir poco titanica. Ma solo io ho tutto sto casino nei cassetti?
Comunque, è uscito di tutto.
I reperti più antichi risalgono al 1993: il crocifisso che indossavo alla mia prima comunione e una lettera della maestra Aurora, che aveva scritto a tutta la classe mentre era a casa in malattia perchè si era rotta una clavicola.
Gli Snorky. Come chi sono gli Snorky? qui serve un ripassone di cartoni animati anni '80... la prossima volta vi interrogo. Comunque quelli che ho trovato io sono questi:


Un pacco di stelle filanti sbiadite. (Cosa cavolo ci fa un pacco di stelle filanti nella mia scrivania??)
Lettere. Pacchi di lettere. Lettere vere. Scritte e poi spedite. Per posta. Perchè non scriviamo più le lettere? Voi mi direte che ci sono le e-mail, che sono più veloci, più comode... ma volete mettere andare alla cassetta della posta e trovare una lettera, anche solo una cartolina... a me piaceva un sacco. E mi piaceva anche scriverle, mettere il francobollo e andarle a spedire. Sono antica...
Un astuccio rosa di Barbie con dentro delle boccette di china colorate che usavo per fare educazione artistica alle medie.
Cataloghi di Intimissimi, di quando Intimissimi era ancora un'azienda seria.
Bigliettini. Quelli con su scritto le formule di matematica che non mi sarei mai ricordata e quelli che scambiavo con le mie compagne di banco.
La lista dei vestiti che mi sarei portata in gita a Firenze in quarta liceo.
Un block-notes a forma di banconota da cinquanta mila lire gigante (questo mi ha fatto molto ridere, non me lo ricordavo proprio).
Due Top Girl datati 1999.
Un portamonete peloso azzurro comprato la prima volta che sono stata a Londra, in vacanza studio. Lo trovavo dannatamente bello quando l'ho preso...
Un "Hurrà Juventus" di quando la Juve ha vinto la coppa intercontinentale (bei tempi... 1996 se non erro) e un poster di Alessandro Del Piero.
Sei e dico sei cassette dello Zecchino d'Oro. Non ho idea di come siano potute finire qui. Anche perchè... SEI. Però con dentro successi tipo "E' meglio Mario" e "Monta in mountain bike". Qui non si scherza mica. Altro che lady Gaga.
Uno yo-yo. E non uno qualunque, ma lo yo-yo che ho comprato quando sono tornata dal viaggio studio in Inghilterra ed eri troppo figo se avevi uno yo-yo; aveva le luci e se lo sapevi tirare bene rimaneva giù a girare per un po' prima di tornare nella tua mano. Eccolo, l'avevo pure customizzato. Con gli adesivi del Cioè.


Un pacco di salvabuchi. Non mi ricordavo neanche che esistessero i salvabuchi!
Due bomboniere di laurea.
Un portachiavi del Paraguay. Ma chi è andato in Paraguay?? Mah.
E le foto. Foto brutte, quelle che non avevano sufficiente dignità per finire in un album. Delle gite, di vacanze in montagna, di feste a casa mia, di compleanni, di quando la Pseudo-amica era amica davvero, di quando mi sono travestita da Colombina e sembravo un armadio perchè avevo addosso 3 maglioni...

Domani affronterò un altro cassetto.
E altri ricordi.

martedì 22 marzo 2011

Un metro, un perchè

Un breve post per aggiornare la rubrica "Cattivo gusto da Intimissimi", sottotitolo: "Quando pensi che di peggio non possano fare, ecco che il peggio arriva".
Direttamente dalla mia redazione (!), mi è arrivata questa foto:


Più la guardavo e meno ci credevo, quindi mi sono sentita in dovere di andare a controllare di persona.
Ed eccolo lì, un pratico metro che esce dal pacco e che credo sia anche cucito. "Prendi le misure".
Sconsigliato agli uomini poco sicuri di sè e delle proprie dimensioni.
Consigliato a Rocco.

Io li vorrei proprio conoscere gli stilisti delle collezioni uomo di Intimissimi, perchè non possono essere persone normali. Non voglio credere che siano persone normali.

lunedì 21 marzo 2011

Altro giro, altra torta

Vi eviterò il racconto del mio sabato sera, che implicherebbe una seria riflessione sulla pratica (non mia) del tenere il piede in due scarpe e su quella dello sfruttare le persone di cui magari mi occuperò un'altra volta.
Vi basti sapere inoltre che sono stata abbordata con la frase "Ma per il tuo paese passa il treno? Ma è il treno a diesel?". E' tutto vero, non lo sto inventando, giuro.

Invece vi intratterrò con il mio nuovo tentativo di produrre una torta decente per l'anniversario dei 30 anni di matrimonio dei miei, quindi ecco a voi quella che doveva essere "La torta supersoffice al miele" e che è diventata "La torta supersoffice al miele e noci insanguinate".
Sì, perchè ho deciso di fare una modifica alla ricetta che avevo trovato in un forum, aggiungendo le noci tritate (temeraria!). Solo che alla prima noce schiacciata mi sono tagliata il pollice sinistro e di sangue ne è uscito parecchio. Un ottimo inizio.
Poi, perchè al miele? Perchè io, genio del male, non mi ero accorta che in casa c'era circa mezzo cucchiaino di zucchero, quindi sono stata obbligata a trovare una ricetta che prevedeva solo l'uso del miele, e l'unica che ho trovato è stata questa:

Ingredienti

350 gr. di farina
300 gr. di miele (io ne avevo solo 250, ma è andata bene lo stesso)
4 uova 
150 ml. di olio di semi di girasole
1 bicchiere di latte (190 gr.)
1 bustina di lievito
vanillina
un po' di noci (io ne avrò usate una decina, perchè una l'ho insanguinata, poi non ne avevo più)
 

Frullare le uova col miele fino a farle raddoppiare di volume (circa 5 minuti). Aggiungere l'olio a filo e dopo anche il latte. Unire un po' alla volta la farina setacciata col lievito e la vanillina.
Ah e prima rompere le noci (senza quasi tagliarvi un tendine come ho fatto io), sbriciolarle in modo grossolano e buttarle nell'impasto un po' quando vi pare. 
Imburrare e infarinare uno stampo e cuocere in forno caldo a 180° per 40-45 minuti.
(in corsivo le mie geniali aggiunte alla ricetta originale)

E, credeteci o no, ha lievitato!
Ma ha lievitato in modo strano, molto più al centro che ai lati, quindi sembrava una montagnola. 
Ah e ha lievitato troppo credo, perchè la crosta si è tutta spaccata.
Non ne faccio mai una giusta.
Comunque oggi è stata assaggiata ed è buona, quindi sono contenta.

E buon anniversario mamma e papà!



(non capisco perchè, ma non riesco a mettere il carattere tutto delle stesse dimensioni. Anche blogspot è impazzito. Mah.)

venerdì 18 marzo 2011

I did it.


Ce l'ho fatta.
La reclusione è servita. Il non vivere più ha funzionato.
Ho passato procedura penale.

E dire che la giornata non era iniziata proprio nel migliore dei modi.

Sveglia ore 5. Io non sapevo neanche che esistessero le 5 di mattina.
Colazione modello zombie, fin qui tutto bene.
Mi lavo, mi vesto, rompo un orecchino. Un ottimo inizio.
Non so come, ma arrivo in stazione. Treno in ritardo. Molto bene.
Grazie al cielo non ho perso la coincidenza, sennò sarebbero cadute delle teste.
Stavo finalmente per arrivare a destinazione, treno incredibilmente in orario, "Figata, riesco ad arrivare giusta giusta per prendere l'autobus!". E invece no. Il treno si è fermato a 20 metri dalla stazione ed è rimasto fermo 5 minuti. Non sia mai che un treno delle FS arrivi in orario.
Sono saltata giù al volo, corri corri corri, e vrooooomm! l'autobus mi è partito sotto al naso. Quanti ottimi presagi.
Così ho deciso di andare a piedi, perchè ero troppo agitata per aspettare un altro autobus per 20 minuti.
Cammina cammina cammina, mancava solo che piovesse, per fortuna (almeno quello) non è successo.
Stavo per arrivare e "Aiuto ho un calo di zuccheri", anche perchè se fai colazione alle 5, alle 9 hai fame di nuovo, soprattutto se hai fatto 25 minuti di camminata veloce. Quindi broches con la nutella, la (seconda) colazione dei campioni. Non sono svenuta, primo buon segno della giornata.

Il resto ve lo risparmio, la puttana (la mia prof.) aveva una giornata buona (e una borsa di Fendi meravigliosa - doppiamente puttana) e io finalmente ho avuto un po' di fortuna, a dispetto di tutti i presagi. Tra l'altro ad un certo punto in aula è entrato un gatto, si è seduto su una sedia e si è messo ad ascoltare. Cose strane.

Fatto sta che dopo troppo tempo passato a dannarmi l'anima, dopo sangue, sudore e lacrime, ce l'ho fatta.
Adesso posso bruciare tutto.

lunedì 14 marzo 2011

(Stavolta) vince Dior

Li voglio tutti. Che cosa?
Questi:


Da quando li ho visti non sono riuscita a decidere qual è che mi piace di più.
Ultimamente mi è tornata la fissazione per gli smalti quasi ai livelli di quando ero in seconda liceo e abbinavo lo smalto a come ero vestita (pazza malata, lo so).
Aspettavo con ansia di vedere cosa avrebbero tirato fuori dal cilindro i signori di Chanel, ma... DELUSIONE.


Ecco qua. Perlati.
Quello color pesca sembra tanto qualcosa che ho visto addosso a mia nonna.
Quello bianco ce l'ho uguale uguale targato Deborah, dal 1996 con furore (ovviamente fossilizzato).
L'unico che salvo è sto Black Pearl, che però forse ha una sfumatura un po' troppo verdina per i miei gusti.
Quindi mi sa che stavolta sarò una ragazza Dior. Anche se non so assolutamente quale scegliere.

Eh, sono questi i problemi della vita.

sabato 12 marzo 2011

Piovono coccinelle

E' da un paio di settimane che trovo nella mia camera simpatiche coccinelle che passeggiano indisturbate sui muri o sulle finestre.
Ieri erano addirittura tre.
Non capisco da dove spuntino. Non sono mai le stesse perchè ho notato che hanno puntini fatti diversamente sul dorso e a volte neanche ce li hanno.
Dicono che portino fortuna, quindi care coccinelle, siete le benvenute, qui in questo periodo la fortuna serve parecchio.


Una si è anche affezionata al mio codice... l'ho chiamata Udienza Preliminare.

martedì 8 marzo 2011

Storie di ottomarzo passati

Dopo aver letto il post odierno di machedavvero.blogspot.com mi sono venute in mente le feste della donna passate, in particolar modo quelle di quando ero alle medie. Erano i primi anni in cui si riceveva il rametto di mimosa da qualcuno che non fosse il papà e per me sono stati anni di grandi traumi.

1996, seconda media. Ho riesumato il diario di quell'anno e sulla pagina dell'8 marzo ho trovato appiccicata una sola, triste, grigia pallina di mimosa, con questa didascalia: "mimosa gentilmente regalata da una mia compagna di classe". Non ricordo chi fosse esattamente la compagna in questione, ma in quel momento mi sarà sembrata la più figa del mondo; lei sarebbe tornata a casa sventolando il suo rametto di mimose, io no.

1997, terza media, anno di grandi svolte. A me piaceva dalla tenera età di 8 anni Andrea. La mia era proprio una fissazione, destinata a perpetrarsi per anni e anni. Però, una volta diventata tredicenne, visto che di me sembrava non gliene importasse proprio niente e visto che le mie amiche invece avevano tonnellate di ragazzi, ho deciso di accettare di mettermi insieme a Matteo, un compagno di classe. Il mio primo ragazzo.
Caso vuole che fossimo vicini alla festa della donna. "Finalmente avrò anch'io il mio mazzolino di mimose di cui vantarmi a scuola!" pensavo felice. La mattina a scuola non è arrivato niente. Lui ammiccante mi ha detto che ci sarebbe stata una sorpresa. La sorpresa è stata che la mimosa me l'ha portata a casa SUA MAMMA il pomeriggio. Che imbarazzo. Che vergogna. Mia mamma e la sua che chissà cosa si sono dette, imbarazzate anche loro. Avrei voluto autoseppellirmi e morire.
Ma cosa gli è saltato in mente?? Il giorno dopo tutto fiero mi ha anche chiesto "Ti è piaciuto il mio fattorino?". Non mi ricordo cosa gli ho risposto. Pochi giorni dopo l'ho lasciato. Sono state due settimane intense. (E comunque, tanto, a me piaceva Andrea)

Il trauma del mancato mazzolino di mimosa e dell'invidia per quelle che ce l'avevano non l'ho mai superato. Forse è anche per questo che la festa della donna non mi convince molto come ricorrenza.

Allora quest'anno me lo regalerò da sola.
Virtualmente.






P.S. secondo me, tra l'altro, la mimosa puzza.

sabato 5 marzo 2011

2011, non mi stai piacendo

Ecco, per me è un no. (Come direbbe Mara Maionchi, aggiungendoci anche un bel vaffanculo).
Non ci siamo proprio.
Quest'anno è iniziato solo da due mesi e sta facendo schifo anche per i prossimi 18.

Facciamo un bel riepilogo:

- capodanno abbastanza triste ed anonimo a casa di gente che non conoscevo. E chi ben comincia...

- sei giorni in montagna a sciare. Figata, direte voi. No, se sei stata quasi obbligata ad andarci, se per farlo hai litigato per giorni e ti è toccato mandare in vacca una sessione di esami. E poi ha anche piovuto.

- mi sono ammalata (prima giro), ho tossito anche l'anima, ho litigato con un dottore della guardia medica, ho fatto aerosol a non finire

- mi sono ammalata (secondo giro), più una cosa intestinale stavolta

- non mi hanno pagato per un lavoro che avevo fatto a dicembre

- sono tornata single dopo due anni e mezzo. Domani sarà passato un mese. Ho pianto parecchio. Ci siamo lasciati di comune accordo, lo sapevo che non era la persona giusta per me, però... è dura lo stesso.

- non ho passato l'esame. Ero talmente fuori fase che non ho studiato un cavolo, sono andata lì e non l'ho neanche provato.

- ho deciso che era ora di darsi una mossa e mi sono messa a studiare seriamente. Ovviamente mi sono ammalata (terzo giro), e sono ammalata tutt'ora (ma almeno non sono dovuta andare a vendere quei biscotti schifosi). E faccio una fatica boia a studiare e il tempo ormai è pochissimo.

Non so se sia tutto, probabilmente sto scordando qualcosa...
Fatto sta che mi sembra un po' troppo per soli due mesi.

Caro 2011, ci conosciamo poco, ma già mi stai sulle balle.
Vedi di cambiare.

mercoledì 2 marzo 2011

Teorema

Fratello ammalato 

+

assenza di anticorpi

+

assenza di tempo da perdere

+

stress a mille

=



LA FEBBRA.

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