venerdì 29 aprile 2011

The royal wedding

E' evidente che oggi non combinerò niente. Perfino madre ha sentenziato che non posso perdermi IL matrimonio, come lei non si è persa quello di Diana nell'81. Diana e il suo vestito meringa.
Quindi eccoci qua, pronti alla cronaca.
Che poi, proprio stamattina doveva essere a casa mio fratello? io volevo commuovermi in santa pace.

9.59 Scopro che c'è già la diretta sul sito del Corriere della Sera. Ma come sono vestite le invitate? Ma vi siete viste? Quei cappelli poi... e la noia di stare in chiesa per TRE ORE prima che inizi a succedere qualcosa.

10.04 che sfiga però, sto tempo fa proprio schifo. Chissà di chi sarà il vestito della Kate. Su twitter ho visto un paio di scommesse su McQueen.

10.18 David Beckham... accipicchia. Senza tante cerimonie lo sbatterei su per un muro. Victoria... finalmente di vede un po' di pancia.

Poi mi sono fatta prendere dal turbinio dei commenti su twitter e la cronaca è andata in vacca.
Ma pazienza.

Però... che bello. Anch'io vorrei un vestito così, una festa così. 
Non so se vorrei un principe, comporterebbe un po' troppo stress e probabilmente non lo reggerei.
E loro sembrano proprio innamorati. (Sospiro di invidia).



Un paio di appunti.
La diretta di canale 5 è stata una delusione, dovevano far parlare solo Enzo, non l'AlfonsA (oddio, e se si mettono insieme? aiuto), poi troppa pubblicità. E sentivamo davvero il bisogno dei commenti di Briatore? Io mi sono buttata prima sulla BBC, poi su rai1.
Spero fermamente che Henry si limoni la sorella di Kate, Pippa, alla festa. Sarebbero una bella coppia.
"La Vecchia è in giallo" è stato uno dei commenti su Twitter che mi hanno fatto più ridere.
Perchè William era così figo una volta e adesso assomiglia sempre di più a suo padre?
Il vestito di lei... bellissimo. Anche se non vado matta per il pizzo.

Bene, e adesso vivete per sempre felici e contenti.
Almeno voi.

giovedì 28 aprile 2011

Kiko e il viola pervinca

Dopo tutto sto parlare di smalti Kiko da parte di amiche e conoscenti, ho deciso di comprarne uno, così, per capire come sono. E viola pervinca fu.
Colore impossibile da fotografare, perchè in foto sembra blu elettrico, mentre è... viola pervinca.
Come il fiore nella foto (che credo proprio sia una pervinca). Solo un po' più fosforescente.
Tremendo, ve l'assicuro.
Faceva molto Avril Lavigne o comunque "ragazzina quindicenne appena uscita da scuola dopo aver preso un 4". Al momento non mi sovviene il motivo per cui l'ho comprato.
Comunque se ho usato un verbo al passato (faceva), c'è un motivo. Lo smalto l'ho messo ieri ed è durato UN GIORNO. Un record.
Mi duole dirlo, ma non ha passato la prova Smack Brillacciaio. Cos'è la prova Smack Brillacciaio? E' la mia prova del nove per vedere se uno smalto dura. Madre mi costringe a pulire il fornello e io testo la resistenza dello smalto sotto sforzo. Kiko non ce l'ha fatta. Non ha passato neanche la prova Svelto piatti, mi duole dirlo.
Poi, la stesura. Un disastro. Prima passata che ha lasciato un sacco di buchi, con la seconda si è coperto bene tutto, però... bah. Non mi convince per niente.
Costerà anche 2 euro e spiccioli, ma secondo me non vale proprio la pena spenderli.
Che dire, ho provato.
Voi avete mai preso smalti Kiko? sono tutti così? e gli altri prodotti? Sarei curiosa di sentire altre opinioni... perchè per quel che mi riguarda, dubito che comprerò altri smalti. Di Kiko eh.

martedì 26 aprile 2011

Pasqua e dintorni

Come iniziare il week end di Pasqua, se non con un po' di sano shopping? credo che la tradizione lo imponga. La mia tradizione personale, quanto meno.
Così, dopo aver trovato un paio di magliette per me, mi sono fatta carico della missione di fare da personal shopper/stylist per una mia amica - che da qui in poi chiamerò la Pazza Saggia - che cerca disperatamente un vestito per il matrimonio di sua sorella. Missione non riuscita, sfiorata baruffa con la commessa perchè voleva rifilarci un coprispalle ORRENDO e costosissimo "Perchè altrimenti staccato dal vestito non lo vendiamo". Ma saranno pure fatti vostri!
Cena tipicamente pre-pasquale a base di cibo messicano e chiacchiere tipicamente femminili. Mettete quattro donne ad un tavolo con una ciotolona di nachos e aspettatevi il peggio.

Il giorno di Pasqua.
Apertura delle uova. Lo sapevo che non dovevo comprarmi il maledetto Grandi firme Bauli. Non vi dico la porcheria che ci ho trovato dentro. Ve la mostro che è meglio:


Ecco, solo che è gialla e sembra un sacchetto per la spesa della LIDL.
E dovrebbe essere di Gattinoni. Mah.
Ditemi che voi avete trovato di meglio. Anche perchè peggio di così sarebbe impossibile.

In seguito panico perchè io e Madre avevamo deciso di vestirci più o meno uguali (son problemoni).
Ho fatto da stylist per tutta la famiglia, sono sfilati in camera mia uno alla volta per chiedere consigli e per farsi mazziare da me. Eh, però io fra un po' mi farò pagare, ve lo dico.
Messa e poi pranzo con i nonni al ristorante. Tutto il mondo ha mangiato agnello e capretto, noi no, noi abbiamo mangiato pesce. Scelta vincente. In compenso il cameriere che faceva il simpatico credo mi abbia presa per una ragazzina minorenne, vista la sua faccia al mio "Beh, ma io voglio anche del bianco frizzante".
Colpo di grazia con fettona di colomba e spumante, poi entrata in coma alle ore 16 e 30 e ripresa di coscienza alle 18.37 frastornata come se mi fosse passato sopra un camion.
Superato indenne un aperitivo (analcolico!), ho preparato la torta di cui vi ho già parlato, per poi franare a letto.

Pasquetta.
Una giornata in cui mi sono resa conto che sto riprendendo in mano la mia vita.
Che le persone con cui ero sono amici miei, che non ero io l'ultima arrivata del gruppo, quella tagliata fuori dai discorsi che iniziano con "Ti ricordi di quella volta che...".
Ci siamo divertiti, abbiamo superato un ponte pericolante rischiando la vita, abbiamo visto i pavoni, le pecore e i cavalli e abbiamo mangiato (ancora) come i suddetti animali.

All'inizio, a dire il vero, me la sono vista brutta dato che ero in macchina con tutte e due le coppie che si sposano quest'estate. E avevano cominciato a parlare di annunci-scarpe bianche-vestiti-ma tu ti metti le calze?-lista nozze-bomboniere-invitati-rinfreschi-fedi. Poi per fortuna si è cambiato argomento.
E abbiamo finito in bellezza in questo posto qui:


E adesso si tenta di ricominciare, di riprendere il ritmo, di darsi una mossa perchè qui c'è un esame da fare e si sta battendo un po' troppo la fiacca. Male. Malissimo.

Ah, quasi dimenticavo.
Madre: "Non ti ho neanche lavato le tende per Pasqua. Mi sento in colpa."

lunedì 25 aprile 2011

Una torta, un quasi disastro

Anche Pasqua e Pasquetta/25 aprile sono andati e io sono cotta.
E anche ripiena a dire il vero.
Ma piuttosto soddisfatta.
Magari vi racconterò le mie vicissitudini pasquerecce, ma al momento mi limiterò ad una nuova pazza pazza ricetta, perchè sono un po' provata.

Questa torta l'ho fatta ieri sera e dopo averla sfornata sono stata presa dallo sconforto, perchè indovinate un po'? Non è lievitata. Anzi, è lievitata un po', ma solo al centro e poco dopo averla tirata fuori dal forno ha fatto plof ed ha avuto un cedimento strutturale.
Temo proprio di avere qualcosa che non va.
In ogni caso è piaciuta lo stesso, anzi, mi hanno anche chiesto la ricetta, quindi qualcosa di buono l'ho fatto ed intendo condividerlo con voi.

Quindi ecco la torta alle fragole e yogurt.


Ingredienti
180 g di farina
100 g di zucchero
200 g di yogurt bianco cremoso
500 g di fragole
3 uova
1 bustina di lievito per dolci
1 limone
1 pizzico di sale
burro

Lavate le fragole e tagliatene 200 g a pezzetti. Il resto tenetelo da parte per la guarnizione finale. Ne parleremo dopo.
Mettete lo zucchero in una terrina e aggiungete le uova. Sbattete il tutto con una frusta elettrica, o un robot, un minipimer (beh, magari il minipimer no), o una frusta a mano se avete voglia di fare muscoli.
Grattuggiate la buccia di un limone nell'impasto. Sinceramente forse la buccia di un limone intero è troppo, si sentiva abbastanza, quindi andate a sentimento (diiio, come sono precisa). E non grattuggiatevi le mani come ho fatto io possibilmente. Il sangue non dà un buon sapore.
Aggiungete lo yogurt bianco. Io ho usato la crema di yogurt bianco Muller, perchè è buonissssima, anche se ha abbastanza poco di uno yogurt bianco normale.
E' il momento della farina. Aggiungetela un po' alla volta all'impasto. Io, avendo una frusta elettrica del '15-'18 ho un problema, perchè quando è accesa butta fuori aria. Aria + farina = cucina imbiancata. Ma andiamo avanti.
Per penultimo tocca al lievito. Anzi, l'avevo mescolato in precedenza alla farina.
Infine unite le fragole a pezzetti e mescolate per bene.
Imburrate una teglia e infarinatela, poi gettateci dentro l'impasto e infornate a 180° per circa 40 minuti e come me pregate che lieviti.

Una volta cotta (e lievitata, se avete pregato con sufficiente fede), la farete raffreddare, per poi decorarla con uno strato di yogurt bianco e le restanti fragole. Io le fragole le ho tagliate a fettine, perchè (ovviamente) non erano fighissime e perfette come quelle che si vedono nelle torte di pasticceria.
Comunque il risultato finale è stato soddisfacente, nonostante il mio sconforto iniziale.
Quindi, un consiglio. Se una torta non vi lievita, copritela di fragole, farà comunque la sua porca figura.

domenica 24 aprile 2011

Dentro all'uovo

Fate finta che il mio blog sia un bell'uovo di Pasqua. Uno così magari:


La prima sorpresa che ci trovate dentro è un aggiornamento della mia rubrica preferita, ossia "Cattivo gusto da Intimissimi".
Ecco qua:


Siamo quasi alla sobrietà rispetto a quello a cui ci avevano abituati.
Dei fichi d'India e un bel "100% fico" sul pacco.
Non vi rammollite però, cari stilisti di Intimissimi, che poi ci rimango male.


Poi un regalo un po' più sentito, perchè tutti noi, in fondo abbiamo bisogno solo di una cosa.


Buona Pasqua, donne.

venerdì 22 aprile 2011

Irritazione

Quella che provo quando vedo questa:


Cara Gwyneth, hai 37 anni e ne dimostri meno di me, che in teoria ne ho dieci di meno.
Anche il servizio fotografico all'interno mi ha irritato non poco. Sembrava una sedicenne.
Caro vecchio botox... o lifting o quel cavolo che si è fatta.

Poi questa pubblicità:


Già Ambra mi urta i nervi di per sè da quando aveva quindici anni e presentava Non è la Rai, poi c'era bisogno di farsi fotografare in posizione "ho una colica e sto soffrendo"? Io in questa posizione ci sto quando sto morendo di dolore in quei giorni del mese. Pare che comunque vada di moda ultimamente. Non il dolore alla pancia, quella posizione per fare le foto. Sono io che sono troppo out probabilmente e non capisco.

Poi, vogliamo parlarne?


Partendo dal presupposto che io Olivia Palermo non la posso vedere (ma ammetto che si veste da dio) e che queste scarpe mi fanno piuttosto schifo, si può sapere cosa cavolo dovrebbe c'entrare lei con queste calzature? Sono talmente sproporzionate rispetto a quello stuzzicadenti che è la sua gamba, che sembra che quest'ultima stia per spezzarsi. Inoltre ci credo proprio che lei le porti davvero e tutti i giorni. Sì, certo.

Bene.
Ho sparso abbastanza acidità per oggi.
Vado a mangiare un po' di miele per addolcirmi.
Non so se servirà.

giovedì 21 aprile 2011

A volte ritornano

Sono tra noi. Stanno tornando.
Chi?
Cosa?
Loro.
Le raccolte a punti.
Me ne sono resa conto in questi giorni.
Prima la raccolta della Coop con cui si vincono delle MERAVIGLIOSE pentole antiaderenti col fondo di ceramica (vi ho mai parlato della mia fissazione per le pentole antiaderenti?), poi prendo in mano le fette biscottate del Mulino Bianco e i miei occhi vedono le parole magiche "Con soli 45 punti...". Non so cosa si vince. Non mi importa. Mi è preso il raptus di quando ero bambina, io devo raccogliere i punti. Che non sono i punti fedeltà dei supermercati, quelli che si raccolgono con le tessere magnetiche, no no. Quelli non mi interessano.
Io voglio i punti fisici, rettangolini di carta da attaccare, meglio ancora se da tagliare e incollare con la colla.
Forse perchè mi ricordano di quando ero piccola. I beati anni '80 e il terrore negli occhi di mio padre quando, prima di buttare un involucro di qualsiasi tipo chiedeva "Ci sono punti da tagliare?". Guai a perderne uno.
Nella mia cucina ci sono dei barattolini che erano sempre pieni di punti di tutti i tipi. Dopo un po' li si tirava fuori e si contavano. Prima ho provato a guardare dentro a un barattolino e ho trovato un punto del Mulino Bianco risalente ad almeno vent'anni fa. Magari adesso vale doppio. Lo scoprirò.

Poi c'erano i regali.
A casa mia si andava di Mulino Bianco fino allo sfinimento.
Io i vari Mulini li avevo tutti... il Mulino degli Artisti, la radio, la sveglia, il Mulino dei Segreti, il Mulino delle Meraviglie, il Mulino di Archimede (ammetto di aver guardato nel sito del Mulino Bianco per i nomi, non me li ricordavo tutti. Per fortuna, sennò sarei davvero da rinchiudere).


E compativo i miei cugini, perchè mia zia - crudele - con i punti del Mulino Bianco prendeva tovaglie e piatti. Poveretti.

La cosa bella (che mi è successa davvero più volte) era quando arrivavano a casa regali, ma non ci si ricordava da che raccolta venissero o chi avesse inviato la scheda con i punti. Era sempre una sorpresa.

E adesso si ricomincia.
Datemi una raccolta punti, e vi solleverò il mondo.

mercoledì 20 aprile 2011

Madre: le pulizie

Mi appresto a dare inizio a quella che potrebbe diventare una rubrica fissa di questo blog, che si intitola semplicemente "Madre".
L'idea l'ho presa dalla mia anima affine Babette. A volte credo proprio che le nostre madri siano parenti o gemelle separate alla nascita, da quanto dicono e fanno le stesse cose.

La prima cosa di cui bisogna disquisire quando si parla della mia mamma sono le pulizie. La sua fissazione per le pulizie, nello specifico. La sua fobia atavica per tutto ciò che è sporco.
Innanzitutto, nessuno sa pulire come lei. Nessuno.
Però lei lavora, quindi non ce la fa fisicamente a fare tutto, dato che abbiamo una casa grande Quindi c'è bisogno di una colf. E qui iniziano i dolori.
Non c'è mai e dico MAI stata una signora delle pulizie che le andasse bene.
Una era lenta, una era troppo veloce (detta Speedy Gonzales), una frugava nei cassetti, una non si sapeva organizzare, un'altra non sapeva stirare, una rubava e faceva interurbane a ufo (beh, quella non è piaciuta a nessuno), di una si era convinta che facesse parte di giri loschi (mah), di un'altra diceva che si era spacciata per francese, ma in realtà per lei era dell'est (e allora??).
Adesso è un po' che viene sempre la stessa, che ha fatto un milione di danni e che francamente non è un granchè, ma se la tiene per disperazione.
Tanto se non le va bene qualcosa, lei la rifà. Sì, proprio così. Vorrei aver contato le volte che dopo pranzo ha rilavato per terra "Perchè ho visto delle ombre e delle impronte".

Il sabato mattina. Le persone normali che hanno lavorato una settimana intera si riposano, giusto?
Lei no.
Lei il sabato mattina butta per aria la casa, perchè finalmente ha il tempo di pulire tutto come vuole.
Poi però dice che è stanca.
Un paio di settimane fa ha comprato un nuovo fiocco per il mocio, di microfibra, pesantissimo. Si fa una fatica boia ad usarlo. Sabato scorso mi ha mostrato le mani tutta fiera, aveva fatto i calli per colpa del mocio nuovo ma era troppo felice "Perchè pulisce così bene".

Mia madre si diverte a lavare le tende. E qui non andrò oltre.

Poi ci sono io. L'Erede dell'aspirapolvere. La Paris Hilton del Vetril.
Il timore è quello di diventare come lei. Il problema più grave è che io sono già un po' come lei. E mi faccio paura.
Quando sono andata ad abitare da sola causa università, mi sono sorpresa a pensare a quanto pulivano male i miei coinquilini. Ho gioito quando ho comprato un mocio. Ho pulito le finestre del mio coinquilino perchè mi urtava i nervi vederle sporche. Ero Monica, la Monica di Friends, quella fissata in modo maniacale con l'ordine e le pulizie. Mi sono spaventata.
Anche adesso, l'unica che pulisce la casa in modo adeguato oltre a Madre sono io. E questo inizia a spaventarmi ancora di più.
Domenica mattina sono stata obbligata a seguire un seminario (tenuto dal lei ovviamente) riguardante la stiratura delle camicie. Credo che ci sarà anche un esame finale con tanto di voto.

Finirò anch'io ad alzarmi alle 7 e mezza il sabato mattina per pulire?

Credo di avere un gene mutato che provoca la sindrome da pulizie compulsive.
Aiutatemi.


Per inciso, il mio mocio è davvero questo. Ovviamente rosa.

martedì 19 aprile 2011

Aloha

Avevo detto che l'avrei fatto, quindi eccomi qui pronta a parlarvi del più fantastico viaggio della mia vita, quello alle Hawaii.


Dopo circa venti ore di volo, dopo aver preso quattro aerei diversi, sono arrivata in paradiso.
Prima a Maui, una delle sette isole principali dell'arcipelago.
Dove ho fatto snorkeling in mezzo alla barriera corallina, ho visto due vulcani, ho bevuto cocktail con l'ombrellino, ho sottovalutato il sole dei tropici finendo dal medico per un colpo di sole, sono finita in una spiaggia per nudisti, ho visto l'oceano Pacifico per la prima volta, ho mangiato un hamburger in mezzo al mare.

Poi, sfatiamo un mito sui surfisti. (Purtroppo) non sono tutti giovani e fighi, ma sono persone di qualsiasi età, da bambini piccolissimi a cinquantenni con i capelli lunghi e la pelle bruciata dal sole.
Dopo una settimana, mi sono spostata con un volo di mezz'ora sull'isola di Ohau per la precisione ad Honolulu. E' stato quasi uno shock dopo la calma e la tranquillità che avevo trovato a Maui.
E lì mi sono cimentata (con scarsissimi risultati) con il surf, arrabbiandomi perchè i giapponesi erano molto più bravi di me.
Ho mangiato lo shaved ice, sono stata sulla spiaggia di Waikiki (la più affollata, quindi secondo me la meno bella), ho visto i luoghi dove hanno girato Lost, ho fatto shopping nel centro commerciale all'aperto più grande del mondo, ho visto gruppi di americani grassi vestiti tutti con la stessa camicia hawaiana.

 Sono stata a Pearl Harbor. Ho visto il tramonto sull'oceano. Ho scalato Diamond's Head, il vulcano spento dell'isola.
Ho scoperto che gli americani sono un popolo gentile e disponibile.
Una cosa meravigliosa è stata quella di poter parlare in italiano ed avere la certezza che nessuno avrebbe capito. Il mio sogno. Una vacanza in un posto senza italiani. Mi chiedevano se ero spagnola, perchè non riconoscevano la lingua.
E le onde! Le onde erano altissime, anche se non c'era vento. Mi facevano paura, a volte non ho fatto il bagno perchè temevo di annegare.



 
Potrei continuare a scrivere e a caricare le mie foto per ore, ma chiudo qui.
Vi basti sapere che io alle Hawaii mi ci trasferirei, anche subito.

Aloha e mahalo*.


 * ciao e grazie, in lingua hawaiana

lunedì 18 aprile 2011

Cercasi borsa disperatamente

Uffa.
Vorrei una borsa di un colore neutro e non la trovo. Sono due giorni che cammino come una pazza in giro per città diverse per trovarne una.
Niente da fare.
E non è che non esistano...
Per esempio mi andrebbe benissimo una a caso tra queste:

Neutral bags


Mi accontenterei di poco, eh?
Per averne una, probabilmente dovrei vendere un rene. O unirmi alle amiche passeggiatrici sulla statale. O smettere di mangiare. Robetta insomma.
Il problema è proprio questo, o ci sono borse meravigliose, che però costano un milione di euro, o ci sono delle schifezze immonde a pochi soldi. Niente via di mezzo. Per lo meno, io non trovo vie di mezzo. Forse sono io il problema. Sicuramente sono io il problema.

 Mi sono innamorata anche di questa, anche se non è propriamente di un colore neutro...

Comunque, dato che io ai miei reni ci tengo, continuerò nella ricerca di qualcosa di un filino più accessibile... E' un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.

sabato 16 aprile 2011

Allacciate le cinture

Eccoci qui, consigli per gli acquisti. Réclame. Spazio pubblicitario. Chiamatelo come volete.

L'altro giorno mi è arrivata una mail in cui mi si segnalava un "accessorio moda altamente innovativo"... beh, ad "accessorio moda" ero già loro.

A parte gli scherzi, ecco a voi le cinture Tie-ups.


All'inizio non sapevo se scrivere qualcosa in merito, avevo aperto la mail dal BB, quindi non avevo visto le immagini, non sapevo esattamente di cosa si trattasse...

Poi, una volta viste le foto, mi sono resa conto che io queste cinture non solo le avevo già viste in vari negozi, ma che mi piacciono proprio... avevo anche pensato di comprarne una, non so cosa mi abbia distolto dal farlo a dire il vero. Stoltezza probabilmente.
Adesso poi ho scoperto che si possono acquistare on line dal sito www.tie-ups.it, e nello stesso sito si possono anche personalizzare.
Anche se io non ne avrei bisogno perchè ovviamente mi piace quella rosa...




 Ecco, magari sarei indecisa tra quella rosissima qui a fianco o una completamente diversa... che so... FUXIA (che fantasia, eh).






Poi avrei un altro problema, perchè c'è anche slimcut, più sottile e "femminile"...
Problemi importanti insomma.




Che dire, valuterò.
Intanto il mio giudizio su questa cintura plasticosa è: ci piace.

venerdì 15 aprile 2011

Recidiva

Sì, ma allora ne hai uno stock di giacche così...


Sempre meglio di quella rosa-barbie, ma, cara Paola, io cambierei proprio genere...
E' un consiglio da amica, non ce l'ho con te.
Magari fatti dare qualche suggerimento dalla Parodi. Cristina, non Benedetta eh. Al massimo lei ti dice come fare il polpettone.

giovedì 14 aprile 2011

Telepass, timori e Tezenis

Giornata un po' piena.
Di infarti.
Parto per andare all'uni, in macchina perchè altrimenti mi sarei dovuta alzare tipo alle 5 (grazie FS per aver messo solo treni inutili da casa mia all'uni. Grazie mille).
Ed ecco la prima emozione, quella di scoprire che qualcuno ha tolto dalla macchina il telepass un momento prima di schiantarmi contro la sbarra del casello. Una sensazione che vi consiglio, un metodo crazy-amazing per verificare il funzionamento delle vostre coronarie.
Telefonata di insulti a madre (che aveva tolto il telepass e ops, si era dimenticata di dirmelo), che si arrabbia (lei) perchè non era il caso di agitarsi così. Vedi tu, stavo per portarmi via sbarra, casello, cartelli e casellanti vari.
Tre chilometri di coda in autostrada con relativa pipì impellente, perchè a noi ci piace non farci mancare niente.

Ecco, sul tema autostrada apro una parentesi. Vorrei parlare del sistema di rilevazione della velocità media, il cosiddetto Tutor. Io ho una teoria in merito. La mia teoria è che sia una bufala. Io non credo nel Tutor. Non conosco nessuno che abbia preso una multa per colpa sua, non capisco come possa funzionare. Lo sapete? Conoscete qualcuno che ha preso la multa perchè la sua velocità media in autostrada era superiore ai 130 km/h? Ditemelo. Avrò qualcos'altro in cui credere.
Fine parentesi.

Sono arrivata, ho parcheggiato altrove perchè avevo già speso un milione di euro tra autostrada e benzina, quindi almeno i soldi del parcheggio li ho risparmiati.
Cammina cammina cammina, corri corri corri che il prof arriva!
Il prof era ovviamente in ritardo.
Infarto numero 2 della giornata quando mi hanno chiamato e hanno guardato perplessi il foglietto con su scritto il voto che mi aveva scritto il prof di diritto commerciale che è andato in pensione. Io ero pronta a dare battaglia, ma per fortuna alla fine hanno lasciato perdere le polemiche e mi hanno registrato il voto. Fiù.

Ho incontrato una mia compagna di corso che mi doveva portare un libro, e dopo un finto "Ciaao Laura, ma come stai?" ha iniziato a coprirmi di lamentele sul suo ragazzo, sugli esami, sul suo ragazzo, su i suoi genitori che la vogliono a casa, sulla sua coinquilina, ho già detto sul suo ragazzo?
Poi le faccio "Ah, sai, sono single", mezza domanda per chiedermi cos'era successo, poi "No, ma sai, il mio ragazzo...". Che due palle.

Comunque, a proposito di "sai sono single", c'era la possibilità che incrociassi per sbaglio il mio ex per strada. Non ci siamo lasciati male, anzi, di comune accordo, avevamo anche continuato a sentirci per le prime settimane, ma ormai è passato più di un mese dall'ultimo sms. Io non avevo voglia di dirgli che ero lì e non avevo neanche voglia di vederlo. Quindi mi sono aggirata per il centro con la circospezione di una spia russa in missione, cercando eventualmente di individuare il suo volto tra la gente. Ad un certo punto ho visto un tizio in bici che sembrava lui - da qui il terzo infarto.
Per riprendermi sono entrata da Tezenis e mi sono comprata una canottiera che avevo visto addosso ad una tipa sabato e che mi era piaciuta un sacco. Ovviamente l'ho occultata una volta arrivata a casa, perchè non ero mica in giro a fare shopping io. Ero a fare cose importanti.

Momento fescion bloggher.
Ecco la canottiera che ho preso. La mia però ha la parte di pizzo blu.
Sono piuttosto soddisfatta.


 Fine del momento fescion bloggher.

mercoledì 13 aprile 2011

Ho vinto un premio!


Sono felice di ringraziare la fin troppo buona Nicoletta di Penne, parole, pensieri e pastelli per avermi conferito il premio virtuale Liebster Blog. Come ho già detto direttamente a lei, sono lusingata! Anzi, mi sto già montando la testa (portatemi in camerino delle M&M's, subito! Ma voglio solo quelle rosse!).

Ora tocca a me dare i numeri... ehm, i premi.

Sascha's Daily Drama, per come Sascha offre perle di stile senza mai sembrare una ragazza snob. Cosa non facile di questi tempi, secondo me.

L'antitommaso. Non mi ricordo come ho fatto a trovare questo blog, ma le (dis)avventure di Chiara mi hanno subito coinvolto e ora faccio il tifo per lei.

Nena and the chocolate factory, che adoro per i dolci meravigliosi che Nena prepara e per il buongusto che si respira entrando nel suo blog (anche se non credo che abbia bisogno di me per ottenere visibilità... ma mi sento di premiare lei lo stesso).

Le Chaos de Babette, per come racconta la sua vita e per il fatto che a volte usa il blog per sfogarsi, proprio come faccio io.

Questo premio ha lo scopo di far crescere i nuovi blog, cercando di dar loro più visibilità nel web.
Ci sono solo 3 regole da seguire:
1) Accettare il premio e scrivere un post nel proprio blog
2) Scegliere dai 3 ai 5 blog che seguite e che siano nati da poco o abbiano meno di 100 lettori fissi e comunicare loro che hanno vinto
3) Linkare il blog della persona che ve lo ha inviato.


Ecco fatto.
Scrivere questo post mi ha fatto sorridere. :)

martedì 12 aprile 2011

Un paio di cose veloci

Amica Paola Rivetta. Cosa ti è saltato in mente oggi?
Mi hai provocato del dolore agli occhi.


Come direbbe la maestra Zitella, ma non ce le hai delle amiche?

Altra cosa.
Queste sarebbero scarpe?


 No perchè a me sembrano quelle panchine che si trovano sui sentieri di montagna.
Eppure sono su Vogue Italia di aprile.
Probabilmente sono io ad essere ignorante e a non capire una cippa di moda. Ma come si dovrebbe camminare su quei cosi?


E comunque a me sembrano sempre delle panchine.

lunedì 11 aprile 2011

Uomini viziati

Ieri sera ho riso un sacco parlando di quanto una coppia di genitori viziano il figlio.
Solo che, ripensandoci, c'è poco da ridere. Perchè il figlio in questione ha quasi 28 anni e si sta per sposare. E la mamma alla mattina gli prepara la scatolina della merenda con un'arancia per il calo di zuccheri, la banana per il calo di potassio, il kiwi per checcazzoneso, la mela, il pacchetto di crackers, l'acquetta se ha sete il bimbo santo. E la mattina il papà gli fa trovare gli occhiali sul tavolino dell'ingresso con sotto un biglietto con scritto "PULITI". E gli fanno trovare il tè pronto con una determinata quantità di limone e di zucchero e guai a sgarrare.
Il problema è che il bimbo è ingegnere. E ormai ha anche una certa età. E io non voglio pensare a quando si sposerà (il tredici agosto per inciso). Tutti in coro ieri sera abbiamo chiesto alla sua fidanzata se è sicura... lui sostiene che quando si sposeranno si arrangerà, ma io mi permetto di dubitarne. Se per 28 anni sei stato trattato così, non cambi da un giorno all'altro. Povera stella, dovrà perfino andarsi a comprare i kiwi.

Dopo aver fatto questa riflessione ho pensato "Ma io ne conosco altre di persone così?". Certo che ne conosco. Con uno di loro ci sono stata insieme per 2 anni e mezzo.
La mamma del mio ex era una bravissima signora, con cui andavo anche d'accordo, però non si è resa conto che prima o poi il caro bambino si troverà uno straccio di donna che non sarà MAI all'altezza. Quella donna sono stata io per un po'. E inorridivo quando lei lo aspettava con la tavola apparecchiata fino alle 23, non faceva una piega quando lui ordinava (a lei, non al cinese) una cena di sei portate con un sms con un preavviso di un quarto d'ora, gli preparava la torta che voleva anche a costo di farla di notte, gli chiedeva la sua opinione su tutto, dalla cottura della pasta al colore delle scarpe che aveva appena comprato... Poi mi ha regalato per il mio compleanno la torta preferita di suo figlio. Metti che io fossi allergica alla cioccolata. Beh ma chi se ne frega, bastava che piacesse a lui.

Lo so bene che non sono tutti così, ma avrei altri mille esempi, principalmente ex di mie amiche.
Ex, appunto.

Sarei curiosa di conoscere altre esperienze con l'esemplare Homo Vitiatus.
L'avete incontrato? Gli avete sparato? Esiste davvero?

venerdì 8 aprile 2011

Non esistono più le mezze stagioni

E' estate. Anzi non è solo estate, è agosto.
Io non sono pronta! Il mio fondoschiena cellulitico non è pronto, questo senza dubbio. Il mio armadio non è pronto, è pieno, ma non c'è niente. NIENTE. Il mio letto non è pronto, ho ancora il piumone!
Ma a parte questo, a me il caldo piace, quindi sono felice. Voglio andare al mare. Andrò al mare.
Oggi invece ho mandato in vacca propositi dieterecci e mi sono mangiata un gelatozzo, ma vero, non limone e melone come quello che avevo preso la settimana scorsa. Col mio gelato mi sono seduta al parchetto su una panchina e ho ascoltato i discorsi delle mamme (temo della mia età) che parlavano di pappe e investimenti immobiliari, mentre lanciavano i pargoli giù dallo scivolo.

Toh, beccatevi sta foto mezza sfocata del mio gelato 

Quando sono tornata a casa mi sono accorta con sgomento che con i pantaloni blu (elettrico? bluette? ho dei problemi a definire i colori. Tipo, per me arancione resta arancione, non è mandarino. Fine della parentesi), la maglietta bianca e lo smalto rosso. E mi sono sentita un po'... come dire... la bandiera francese (cit.). Forse mi sono svegliata anch'io con la voglia di vestirmi da bandiera francese senza accorgermene. Chissà.

Ah, altra cosa, io il color block l'ho precorso di almeno 3 anni. Stamattina nel mio armadio (vuoto vi ricordo) ho trovato dei pantaloni fuxia. Mai messi e comprati appunto nel 2008. E da Zara adesso ne vendono di identici. Sono troppo avanti. E credo che continuerò a non metterli, perchè se a Milano forse puoi andare in giro con addosso 32 colori e la gente pensa che sei troppo féscion, qui mi prenderebbero per matta.
E io ho già giocato col fuoco con lo smalto verde.
Non posso giocarmi del tutto la reputazione.
Anche perchè, francamente, io vestita di verde, arancione, fuxia e giallo tutti insieme non ci andrei in giro comunque.

giovedì 7 aprile 2011

Riso, fragole e shopping

Allora. Con i dolci avete capito che non sono un granchè, ma con primi e secondi me la cavo decisamente meglio (a parte il pollo arrosto, quello mi fa entrare nel panico).
Quindi oggi è il giorno della ricetta, una che ho (quasi) inventato io. Nel senso che ho trovato la ricetta in un libro, ma poi ci ho fatto un po' di modifiche.
Quindi, ecco a voi il mio pranzo di oggi, il fantastico, grandioso, incommensurabile risotto alle fragole.

Ingredienti
riso
cipolla
400 g di fragole
mezzo bicchiere di vino bianco
un dado
grana

Far soffriggere la cipolla... beh, per un po' (non fatela bruciare come faccio io ogni tanto). Poi toglietela e mettete il riso nella pentola. Io per la quantità uso il metodo della nonna, cioè vado a tazzine da caffè. Una per ogni persona che mangerà il risotto, più una "per la pentola" (sono anziana dentro, sì).
Fate tostare un po' il riso, poi aggiungete il vino e fatelo sfumare (si dice sfumare? vabè dai, avete capito).
Aggiungete il dado e dell'acqua calda un po' alla volta. No, io non faccio il brodo apposta per fare il risotto, uso il dado. Sì, lo so che fa male e che è pieno di sale. Ma grazie al cielo la ritenzione idrica non ha mai ucciso nessuno.
Tornando a noi, tagliate le fragole in piccoli pezzi e unitele al risotto a 5 minuti dalla fine della cottura. Magari tenete da parte una fragola per decorare i piatti alla fine.
Grattuggiate un po' di grana (ecco, qui non saprei quanto, io vado ad occhio) e usatelo alla fine della cottura per mantecare il risotto.
Et voilà, ecco a voi il risotto alle fragole!


Ok, non è propriamente una ricetta scritta in modo tradizionale e comprensibile, ma d'altra parte io non sono tanto normale.
La foto l'ho presa da Google immagini perchè ho provato a farne una io col cellulare, ma è venuta una schifezza, quindi ho preferito evitare di pubblicare orrori.

Dopo questa pazza pazza ricetta, vi dirò che oggi sono andata a fare shopping e finalmente ho trovato qualcosa. Però io volevo magliette e invece ho comprato due paia di pantaloni. Vabè, sono contenta lo stesso.
Ah e ho anche preso il mio primo smalto di Kiko (madre: "Ancora smalti? ma quanti ne hai?" - ne ho comprato solo UNO la settimana scorsa, e questo costava TREEUROENOVANTA). Vedremo com'è. Il colore si chiama Viola Pervinca. Ci piace.

Fine del vaneggio.
Per stasera.

martedì 5 aprile 2011

Sì, viaggiare

Questo è un periodo in cui tutti mi parlano di dove andranno in vacanza, di voli, appartamenti, alberghi, spiagge, isole e città.
Io temo che rimarrò a casa. Anche quest'anno.
Devo laurearmi e non posso perdere tempo.
Però per me partire, viaggiare, è quasi un bisogno fisico.
Io sto male se non faccio la valigia almeno una volta all'anno.



Ci sono, però, cose che non sopporto quando si parla di vacanze.
Per esempio i villaggi. Io non sono per niente tipa da villaggio. Io voglio viverli i posti in cui vado e andando in un resort tutto compreso credo che mi perderei qualcosa. Per non parlare poi del fatto che costano un macello.
La vacanza per me non può essere solo mare. Mi taglierei le vene per lungo a fare 10 giorni solo di mare. Io devo visitare, vedere cose... anche se di base sono una persona pigra. Ma quando viaggio mi trasformo. Una volta mi hanno perfino detto "Ma dove le trovi tutte queste energie?". A me. La donna più pigra del mondo.
Odio gli italiani che cercano la pasta ovunque vadano. E poi se la trovano si lamentano perchè non è come a casa. Si mangia il cibo tipico dei Paesi che si visitano! si prova almeno.

Fin da piccola ho girato molto con i miei, sempre all'interno dell'Europa, però non ci siamo fatti mancare niente. Parigi, Vienna, Salisburgo, Praga, Copenaghen, Amsterdam, Londra, Madrid... e poi la Camargue, l'Irlanda, l'Austria ai confini con l'Ungheria, i cantoni della Svizzera, la Provenza, la Jugoslavia prima della guerra, i castelli della Loira, la Romantische Strasse in Germania...
Il più delle volte in roulotte, in giro per campeggi.
Sono stata più Europa che Italia alla fin fine, tant'è che io in alcune regioni del nostro Paese non ci sono mai stata. Ma rimedierò prima o poi.

Quando ho iniziato a viaggiare da sola invece, ho fatto le cose in grande.
La prima della mia famiglia a prendere un aereo, a quindici anni, per la vacanza studio di tre settimane in Inghilterra, a Canterbury.
Qualche anno più tardi è saltata fuori un'occasione meravigliosa... un viaggio in Brasile.
E così sono stata la prima persona della mia famiglia a fare un volo transoceanico.
Ho vissuto per una settimana con una famiglia brasiliana, ho visto Belo Horizonte, Rio de Janeiro e altri paesini stupendi. Il Cristo Redentore, il Pao de Azucar, Copacabana e Ipanema, il sambodromo e le favelas.



Poi ho ridimensionato i miei orizzonti e ho fatto l'unica (e credo ultima, ma non si può mai dire) vacanza di solo mare della mia vita. A Kos, in Grecia.





In seguito c'è stata Barcellona, per due volte.
Due vacanze molto diverse tra loro, la prima prettamente da turista, la seconda con persone che lì ci abitano.


E infine, quella che credo sia stata la vacanza più bella e pazzesca della mia vita: quella alle Hawaii.
Ma questo viaggio magari ve lo racconto un'altra volta.

domenica 3 aprile 2011

Tutti al mare

Oggi mare. Spiaggia. Il 3 aprile. Non mi sembra neanche vero!
L'idea era quella di andare a giocare a beach volley... solo che io avevo un sonno abnorme perchè ieri sera sono andata a ballare, quindi ho portato la palla. E poi sono rimasta spiaggiata al sole.
Amica saggia: "Secondo me ti scotti"
Io:"Ma vaa, cosa vuoi, che mi scotti il 3 aprile?"
Amica saggia: "Si sa che non bisogna prendere il sole nei mesi in cui c'è la R" (apRile per esempio)
Io: "Bah, non ci credo"
Risultato: ho la faccia violacea e le gambe a macchie.
Ma sono felice, perchè così perderò un po' di quella sfumatura giallina che contraddistingue la mia pelle solitamente.

La cosa che mi ha turbato di più oggi è stata una tizia che non conoscevo.
E' arrivata da non so bene dove in bicicletta, (ma credo che abbia fatto almeno un venti-trenta chilometri) con marito e figlio duenne al seguito nel suo bravo carrettino, è scesa dalla bici fresca come una rosa e si è messa a fare un due contro due a beach volley. Ora, non so se lo sapete, ma giocare due contro due è LETALE anche per uno che è allenato, si fa proprio una fatica boia. E lei là, tranquilla, ha giocato un set, forse due, poi ha raccattato marito e figlio e sono ripartiti con le bici per fare altri enne chilometri.
Ecco, io lo so di essere una pigra cronica, ma sono arrivata in macchina e mi sono limitata a fare due tiri poco impegnativi e poi ero morta e mi sono mangiata un gelato enorme.
Forse avrei dovuto chiederle che tipo di droga prende ed eventualmente farmene dare un po'.

Il viaggio di ritorno è stato allucinante, ferma in coda senza la possibilità di raggiungere un bagno. Perchè - guarda un po' - a me scappava tantissimo la pipì.
Per fortuna dopo più o meno sei anni in coda sono riuscita ad arrivare a casa e fiondarmi in bagno.
Salva anche stavolta.
Salva e bruciata.

venerdì 1 aprile 2011

Forma fisica, questa sconosciuta

Sono andata a correre. Vabè, non correre, camminare velocemente (ho provato a corricchiare, ma non ce la faccio. Non ancora. Sì, sono un catorcio).
Per un'ora! Vabè... ok, erano 40 minuti.
Fatto sta che la gente mi guardava. Alcuni temo fossero maniaci, altri boh, chissà.
Ero l'unica che era in giro con l'evidente intento di sudare.
Dove ho abitato per tre anni erano tutti dei maledetti salutisti, che andavano a correre con pioggia, vento, neve e uragano. Ti guardavano storto anche loro, ma perchè non avevi le scarpe da corsa giuste, o perchè andavi troppo piano. Qui da me no. Qui si passeggia. Anche se c'è il "percorso salute" fatto apposta per allenarsi.
Dicevo, la gente mi guardava male.
Non capisco. Che sia stata la mia maglietta "I love shoes bags and boys"? O lo smalto verde.
Inizio ad essere un po' troppo audace per questo posto.


Domani non sentirò più i polpacci dal dolore, lo so già.
L'ho detto che sono un catorcio?

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...