Se guardate bene sulla sinistra si vede il Monte Rainer |
Una sera abbiamo fatto il barbecue in terrazza, come i veri americani. Con uno di quegli aggeggi enormi che si chiudono e funzionano a gas. Abbiamo mangiato, ovviamente, hamburger e salsicce. E le pannocchie, se ci penso ne mangerei 7 anche adesso.
Seattle è famosa per i suoi food-truck. Da noi ci sono i piadinari e quelli che fanno i panini unti, lì c'è di tutto. Cibo tailandese, greco, pasticci di pasta sfoglia ripieni di carne, cibo cinese, zuppe, hamburger... Tutto di buona o, a volte, ottima qualità. Un giorno io e mio zio siamo andati a raccattare mio cugino che usciva in pausa pranzo e siamo andati a prendere il cibo da un truck, per poi mangiarlo in mezzo alla gente di Amazon seduti su dei tavolini all'aperto a disposizione di tutti. Pagato poco e mangiato tantissimo. Cosa ho mangiato? Probabilmente qualcosa di tailandese col tofu. Non ricordo benissimo, ma so di averne lasciato lì metà perché non mi stava più. A me. Il pozzo senza fondo.
Altra specialità di Seattle sono le birre artigianali. Qui non vi posso aiutare perché io non bevo nemmeno birra. Però sono davvero tante. Sì, lo so, niente caffè, niente birra, sono una persona triste.
Ho ordinato e pagato la pizza da un sito internet e ci è arrivata a casa in 20 minuti. Sono consapevole del fatto che anche in Italia si può fare nelle grandi città, ma per me è stato meraviglioso. La pizza non era neanche male. Magari la capricciosa con la cipolla cruda e la salsiccia al finocchio è un attimo da ripensare.
Il quartiere di Fremont è meraviglioso. Poco caotico, con molti negozietti. La cosa davvero strana è che c'è una statua di Lenin in mezzo ad una piazzetta. Un tizio, nel 1989, ha comprato questa opera d'arte in Slovacchia, l'ha fatta tagliare in 3 pezzi e ha speso 40.000 dollari per farla portare negli Stati Uniti. Quando il proprietario della statua è morto, i suoi familiari l'hanno messa in vendita. Ovviamente nessuno l'ha mai voluta. Intanto Lenin resta lì, a camminare tra le fiamme.
A Seattle quasi non ci sono fast food. Non si vedono le solite catene come Taco Bell, Mc Donald's, Subway e simili. Gli abitanti non li vogliono, non gli piacciono. Meglio per la loro salute. Appena fuori dalla città spuntano come funghi ovunque.
Come in molte città americane, a Seattle non c'è una piazza vera e propria, un centro. Ma c'è qualcosa di simile. L'hanno creato di recente riqualificando una zona prima frequentata da brutta gente. Ora c'è uno spiazzo con tavolini e sedie colorati a disposizione di tutti, dove si può mangiare, prendere il sole o semplicemente riposarsi. Ci sono degli scacchi giganti e altri giochi. A volte si esibiscono dei musicisti e c'è un espositore da cui si possono prendere in prestito libri e giornali. Mi sono fermata lì a riposarmi un paio di volte. Dovevo riprendermi dalle mie spedizioni da Sephora.
Non è vero che piove sempre! Io sono stata lì una settimana e c'è sempre stato un sole pazzesco. Mi sono anche dovuta comprare una crema solare perché il primo giorno (andando in giro per la città) mi sono scottata la faccia. Ok, in autunno la faccenda cambia, ma l'estate è fantastica, caldo ma non troppo, niente umidità e bel tempo.
Ci sono bagni pubblici gratuiti ovunque. Pulitissimi. Però hanno un problemino. Le porte (tutte! ovunque!) non chiudono bene. Ci sono fessure giganti. Da cui si può vedere dentro. Ecco, io non sono stata lì a guardare, ma era davvero imbarazzante. Cosa cavolo vi costa fare i pannelli e le porte delle dimensioni giuste?? Davvero non capisco.
La bandiera dello stato di Washington. Sventola George, sventola! |
I Serial Grillers stanno dominando il mondo. Siegfried ci è stato una ventina d'anni fa, ma magari potrei convincerlo a tornarci se dovessimo visitare anche Vancouver (sai già della mia predilezione per il Canada)...
RispondiEliminaComunque per vedere Seattle bastano 3 giorni, massimo 4. Io poi avrei visitato nei dintorni anche l'Olympic National Park (dove hanno girato Twilight in pratica) e Vancouver, ma non ho avuto tempo.
RispondiEliminaVancouver resterà un grande rimpianto per me, ma purtroppo mio cugino aveva già organizzato il weekend diversamente.
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