giovedì 29 settembre 2016

Da sola a Tokyo #2

Rieccomi, oggi vi parlerò degli altri due giorni in cui ho visitato Tokyo.
Sono stata al mercato del pesce di Tsukiji, ma non ho visto la famosa asta dei tonni perché dicono si debba essere lì sulle 2 o le 3 di notte per prendere il posto e io non me la sono proprio sentita. Ho visto comunque dei pescioni e anche cose assurde come un'anguria una piramidale, il grande viavai della gente che lavora al mercato e anche i banchetti più turistici. Ma sopratutto ho mangiato (in piedi, in mezzo alla strada) il sushi di tonno della vita. Una cosa incredibile.
 Poi mi sono diretta a Ginza, ma, a dire il vero, non mi ha impressionato più di tanto come quartiere. Ci sono un sacco di boutique di lusso come si possono vedere un po' ovunque nel mondo. Da lì sono andata al parco del Palazzo Imperiale, di un verde impressionante e - sorpresa sorpresa - proprio al Palazzo Imperiale, che però non si può visitare all'interno. Sapete com'è, all'Imperatore non piacciono le improvvisate.


 Avevo letto da qualche parte dell'esistenza di tale Character Street e volevo assolutamente andarci perché sospettavo che mi sarebbe piaciuta. Era una zona della stazione di Tokyo (che si chiama proprio così, è una fermata della metro anche) in cui ci sono circa duecentomila negozi di ogni personaggio di anime o manga giapponese esistente. E lì ho fatto l'acquisto della vita, ossia una fondamentale maglietta di Sailor Mercury. L'avevo anche lasciata lì, da stolta quale sono, ma le persone intelligenti che mi seguono su Twitter mi hanno persuasa a tornare indietro (cambiando treno 2 volte) a prenderla.

Passaggio obbligato ad Akihabara con Electric City e i suoi negozi di cose tecnologiche e di roba dedicata agli otaku. Lo sapevate che una statuetta di Goku può costare una vera follia? Io ora lo so.
Palline, tonnellate di palline con la sorpresa.


Ebbene sì, questi vanno in giro facendo finta di essere in Mario Kart
 L'ultimo giorno a Tokyo l'ho dedicato solo a fare cose estremamente sensate. Tipo andare alla ricerca di un Gundam gigante in un parco.

 Il suddetto Gundam si trova nel quartiere di Odaiba, a cui si arriva con un treno senza guidatore, passando sopra al Rainbow Bridge.

Sul Rainbow Bridge
Tornando alle cose molto sensate della giornata, toh, ma quella non è la Statua della Libertà? Ho sbagliato continente per caso?
Ho poi mangiato dei takoyaki a forma di Hello Kitty.
Ho visto il vero ristorante di One Piece.
Sono entrata negli studi della Fuji Tv, rischiando di finire in un reality di torture in cui la lava era in realtà aranciata bollente (100 punti a chi capisce la citazione).
 Sono tornata a Ginza solo per andare in una cartoleria di DODICI PIANI. Ripetiamolo un attimo insieme. Cartoleria. Dodici piani. È un po' così che lo immagino il paradiso. Si chiama Itoya. Ci sono stata dentro tipo due ore.

Ecco, una cosa sensata l'ho fatta, andare a Roppongi sulla Torre Mori e salire fino allo Sky Deck. È stata un'esperienza fantastica. Lassù, in mezzo alle luci, su una pista di atterraggio per elicotteri, con il vento che a momenti mi portava via.
Per entrare bisogna per forza andare a vedere una mostra e, se si vuole accedere allo Sky Deck, si paga un ulteriore biglietto. Ma ne vale la pena. Io come mostra ho scelto il Ghibli Expo, davvero bello, c'erano un sacco di cimeli dello studio Ghibli, tra cui un altro Nekobus e perfino l'Oscar che hanno vinto per La Città Incantata! Purtroppo era un'esposizione temporanea ed è già finita.

Tornata in hotel (l'ultimo giorno a Tokyo ho alloggiato in albergo) ho ripreso con l'insensatezza, che ricordo essere stata  il leitmotiv della giornata, indossando uno yukata da camera, i ciabattoni dell'hotel e dirigendomi all'onsen (bagno pubblico giapponese) alle 11.30 di sera.
È stata un'esperienza bizzarra: le giapponesi nude e non esattamente depilate (oh, mi è caduto l'occhio), l'acqua della vasca talmente calda che sembrava lava, io che ero nell'acqua e riuscivo lo stesso a sudare, la vasca all'aperto in cui si stava decisamente meglio... Sono contenta comunque di aver provato.

Si è conclusa così la mia avventura nella città di Tokyo. Un posto pazzesco, dove c'è gente, gente ovunque, gente come non ne avevo mai vista da nessuna parte, neanche a New York. Tanta ma non fastidiosa. Una città di 13 milioni di abitanti che sanno mettersi in fila ordinatamente, che tengono tutto pulito e in ordine, che ti fanno  sentire ben accolto anche se arrivi da lontanissimo.

Non ho parlato di due cose fondamentali: shopping e cibo. Ma tranquilli. Ho solo rimandato.
Alla prossima puntata.

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